Ha più pressione un calciatore o un tennista? Ne parlano Murray e Rashford

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Ha più pressione un calciatore o un tennista? Ne parlano Murray e Rashford

In una chiacchierata in video l’ex numero uno ATP e l’attaccante del Manchester United parlano delle differenze tra i due sport

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Andy Murray e Marcus Rashford sono due delle tante stelle britanniche che splendono nel panorama sportivo internazionale. Mentre lo scozzese sta vivendo l’ultima parte della sua carriera e vanta un rispettabile numero di Slam e Masters 1000 in bacheca, Rashford, 23 anni, attaccante del Manchester United, ha appena iniziato il suo percorso (pur avendo già vinto una Europa League e tre coppe nazionali inglesi). I due atleti si sono confrontati in una videochiamata pubblicata dal sito ufficiale dell’ATP. Il tema centrale della chiacchierata sono state proprio le grandi differenze che distinguono il tennis dal calcio.

Negli sport individuali l’esito della partita dipende solo da te ha iniziato Murray, “perciò se fai una grande partita, hai tante possibilità di vincere. Negli sport di squadra invece se giochi male, ma i tuoi compagni fanno bene, puoi vincere ugualmente. C’è tanta pressione in più in uno sport individuale. Ma anche negli sport di squadra non vuoi comunque mai deludere i tuoi tifosi e i tuoi compagni di squadra. Ci sono pro e contro ad ogni modo. In uno sport individuale quando perdi non hai un gruppo di compagni che si sente come te, quindi le sconfitte sembrano più dure. Ma a me piace il fatto di dover dipendere solo da me stesso nel tennis”.

A proposito di pressione, ci sono momenti – sia nel calcio che nel tennis – dove si viene investiti da questa strana sensazione con cui bisogna imparare a convivere per poter raggiungere risultati importanti. Il momento del calcio di rigore è uno di questicommenta Rashford. “Sei solo contro il portiere. Se tiri un buon rigore segni e fai vincere la partita alla tua squadra. Il tennis invece è fatto solo di questi duelli, quindi direi che si è più abituati a questa situazione, nel caso di un calcio di rigore invece è più difficile, perché ci sono poche occasioni simili in una partita”.

Murray la pensa come l’attaccante dello United e aggiunge: “È incredibilmente difficile. Mi immagino se ti assegnassero un rigore alla fine di una finale di Champions League, passano diversi minuti prima che tu possa tirarlo. C’è enorme suspense che genera tutta la pressione e il dramma del momento. Se qualcuno subisse il fallo e venti secondi dopo si battesse il rigore sarebbe tutto più facile. Invece con tutto quel tempo per pensarci dev’essere davvero difficile battere un rigore“.

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