WTA Praga: Mertens e Halep senza problemi, sarà finale

WTA

WTA Praga: Mertens e Halep senza problemi, sarà finale

Dominio per Elise Mertens contro la padrona di casa Krystina Pliskova, una Halep non troppo brillante supera la maratoneta Begu

Pubblicato

il

 

Quarti di finale

Begu b. Sorribes Tormo 6-4 4-6 6-2

Il primo match di giornata è la ripresa della partita di ieri tra Irina Begu e Sara Sorribes Tormo. La rumena ha vinto il primo set per 6-4, ma al ritorno in campo Sorribes è avanti 2-0 nel secondo set. La partita sembra però girare subito a favore di Begu, che tiene la battuta senza troppi problemi e trova il controbreak al primo turno di servizio dell’avversaria. Nessuna delle due tenniste è dotata di un servizio particolarmente potente e Sorribes trova lo spiraglio per breakkare di nuovo nel game successivo e portarsi quindi sul 3-2 con servizio a favore. Da quel momento in poi la tennista spagnola non si guarda più indietro e chiude il set sul 6-4 senza troppi problemi.

 

La musica non sembra cambiare nel terzo e decisivo set. Sorribes approfitta delle indecisioni di Begu e passa in vantaggio alla prima palla break. Il break subito funziona da sveglia per la tennista rumena, che trova sempre più campo in risposta anche grazie a Sorribes che non fa letteralmente mai punto quando è costretta a servire con la seconda (0/5 fino al 4-1). Begu non ha troppi problemi a prendersi due break consecutivi e a portarsi sul 4-2. La potenza di Begu da fondocampo è troppa per la tennista spagnola, che si limita a ributtare tutto di là con palle basse e tagliate e non attacca mai. Un dritto lungolinea al primo match point vale vittoria e semifinale per Begu, che sfiderà Halep nel pomeriggio per un posto in finale. In una semifinale tutta rumena.

Semifinale N.1

Mertens b. Kr. Pliskova 7-5 7-6(4)

La padrona di casa Krystina Pliskova sfida Elise Mertens in quella che si prospetta come la semifinale più equilibrata della giornata. Pliskova, già finalista qui 3 anni fa, parte sfavorita contro la numero 23 del mondo Mertens, che ha eliminato Camila Giorgi nella sua strada verso la semifinale. La tennista belga parte fortissimo, alzando i giri del motore del rovescio sin da subito. Trova il break nel primo game sfruttando qualche incertezza di Pliskova e lo conferma senza problemi nel suo turno di battuta.

Il buon momento continua per tutto il primo set, Mertens cede il primo punto al servizio solamente nel sesto game e si porta comodamente sul 4-2. Sembra andare tutto perfettamente per Mertens, ma al momento di servire per il set qualcosa si inceppa nel tennis della belga, e si trova sotto di tre palle break. La numero 23 del mondo salva le prime due ma sbaglia clamorosamente un dritto a campo aperto e con Pliskova ferma e la partita torna in equilibrio sul 5-5.

La tennista ceca però si butta completamente nel suo turno di battuta, dove commette tre gravi errori gratuiti e concede tre palle break a Mertens, che però Pliskova annulla in maniera splendida. Un lob sbagliato e un rovescio incrociato di poco largo condannano Pliskova a vedere Mertens servire un’altra volta per il set. La seconda volta è quella giusta e Mertens porta a casa il primo set con il risultato di 7-5.

Il secondo set si apre all’insegna dell’equilibrio, nonostante entrambe dimostrino di sapersi fare male in risposta. In ogni game c’è sostanzialmente una palla break, ma il set si regge su questo sottile filo fino al momento decisivo del tie-break. Nel finale di match ben 5 minibreak spezzano l’equilibrio, ma è Elise Mertens a prevalere. Nonostante un suo inizio horror, si trova subito sotto 0-3, la belga risale la china in risposta e non concede più nulla al servizio, breakkando 3 volte Pliskova e chiudendo il tie-break sul 7-4 a favore. Settima finale in carriera per Mertens, che domani sfiderà Simona Halep per il sesto titolo in carriera.

Semifinale N.2

Halep b. Begu 7-6(2) 6-3

L’ultima partita di giornata vede in campo il derby rumeno tra Simona Halep e Irina-Camelia Begu. I precedenti sono nettamente a favore della campionessa di Wimbledon, con un pesante 6-0 e un solo set vinto da Begu in 6 partite. L’inizio della partita è in controtendenza con la storia della rivalità. Halep soffre tantissimo al servizio e quando mette in campo la palla (saranno 7 i doppi falli a fine set) è sempre poco incisiva. Il piano partita di Begu è di spingere a tutta su ogni palla per abbreviare gli scambi e limitare la fatica, visto il doppio turno, e per gran parte del primo set funziona.

La bicampionessa Slam è insolitamente poco solida da fondocampo ed ha una palla troppo leggera al servizio per poter comandare lo scambio. Prima si scambiano break, con Halep che con due doppi falli di fila regala il vantaggio a Begu, che restituisce il favore concedendo tre palle break con tre gratuiti di fila. Poi la numero 82 del mondo sfrutta l’ennesimo passaggio a vuoto di Simona per mettere la testa avanti nel match per la seconda volta. E la situazione sembra volgere a suo favore quando si trova a servire per il set sul 5-4, ma Halep comincia finalmente ad alzare il ritmo in risposta e trova il controbreak di tenacia.

Un altro pessimo game al servizio manda nuovamente Begu a servire per il set sul 6-5, però Irina-Camelia deve scontrarsi contro la ferrea volontà della numero 2 del mondo, che migliora da fondocampo con il passare dei minuti e la costringe al tie-break. Nel parziale decisivo del set Begu sembra poter prendere il comando delle operazioni sin da subito, ma Halep alza notevolmente il ritmo degli scambi da fondo e trova quel minimo di solidità al servizio che le permette di dominare il tie-break per sette punti a due e portarsi un set avanti.

L’inerzia nel secondo set non accenna a cambiare. Halep è tornata a servire con buone percentuali e non lascia scampo negli scambi prolungati alla sua connazionale. D’altro canto Begu è sfinita dal doppio turno e dalle 6 ore di tennis disputate nelle ultime due partite. Simona trova il break nel primo game del set e sembra poter portare a casa la partita senza troppi problemi, ma Begu dà segnali di vita e trova il controbreak per il 3-3.

L’impegno non è abbastanza per rimettere la partita in carreggiata, Halep si riporta subito avanti e chiude il match rapidamente trovando due break consecutivi, grazie anche a Begu che ha finito completamente la benzina a livello fisico. Onore comunque alla tennista rumena per aver lottato duramente contro una campionessa come Simona Halep nonostante le poche energie rimaste. Halep sfiderà domani Mertens nella sua 38ma finale a livello WTA, per il ventunesimo titolo in carriera. Il bilancio tra le due tenniste ad oggi è 3-1 a favore di Halep.

Il tabellone completo

Continua a leggere
Commenti

evidenza

Roland Garros: semaforo rosso per Jasmine Paolini, perde in due set con Olga Danilovic

L’azzurra era 5-1 nel secondo ma viene sconfitta dall’ottima serba Olga Danilovic. A rappresentare l’Italia nel tabellone femminile rimane solo Elisabetta Cocciaretto

Pubblicato

il

Jasmine Paolini - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

O. Danilovic b. J. Paolini 6-2, 7-5

Semaforo rosso per Jasmine Paolini eliminata in due set da Olga Danilovic con il punteggio di 6-2, 7-5 in un’ora e 36′. Dopo aver vinto il trofeo di Firenze ed eguagliato il suo miglior risultato negli Slam, la lucchese subisce la giornata di grazia della sua avversaria. Gara decisa dai colpi della serba che ha fatto il bello e il cattivo tempo. La toscana ripenserà a lungo a quel turno di battuta sul 5-1 che, invece, di catapultarla al terzo set, l’ha portata lentamente fuori dal Roland Garros. Nel tabellone femminile rimane la sola Elisabetta Cocciaretto a rappresentare i colori italiani; mentre Danilovic è la prima tennista serba a raggiungere il terzo turno parigino da Ana Ivanovic nel 2016.

I presupposti per fare gara pari c’erano tutti, ma è stata brava la n. 105 del ranking a comandare gli scambi e a trovare 22 vincenti a fronte dei 6 dell’azzurra.

 

Sarà una questione di genetica, ma anche il padre, Sasha Danilovic, in questo periodo era ancora più letale del resto dell’anno. Come in quel 31 maggio di 25 anni fa, decise un derby scudetto di basket tra la sua amata Virtus e la Fortitudo con un famoso tiro da “quattro punti” (canestro da tre più tiro libero) che diede altra inerzia a quella serata bolognese.

Come un “tiro da quattro punti”, il dritto di sua figlia Olga, la sua tenacia e anche la capacità di chiedere sempre di più a sè stessa hanno messo in campo delle qualità che hanno fatto soffrire Paolini.

Primo set a senso unico con l’azzurra sempre in difficoltà sui suoi turni di battuta, per merito della risposta di Danilovic che sin dal primo colpo ha cercato di mettere in difficoltà l’avversaria. A fronte del 72% di prime palle messe in campo, porta a casa solo il 50% dei punti. Sfumate due palle break nel primo gioco, la serba trova nel quarto gioco il break decisivo nell’economia del primo set. Ne arriva un altro anche nell’ottavo gioco e gli applausi sono tutti per lei.

Nel secondo set, comincia malissimo la serba che sbaglia tantissimo e rimette in gioco la sua avversaria. A dispetto di quanto visto nel primo set, le urla del secondo parziale sono di una giocatrice che cerca di scuotersi. Paolini ne approfitta e vola via sul 5-1, limitando gli errori. Da fondo campo la classe 2001 torna a trovare vincenti importanti che lentamente torna a sbagliare meno e a far male con i suoi colpi. A due punti dal secondo set, Paolini sbaglia due colpi e alimenta il ciclone Danilovic che infila un parziale di 10-1 per ritrovare la parità. Altre tre chances, la toscana le ha nell’undicesimo game, ma anche qui col servizio la serba si aiuta a salire 6-5. L’ultimo sforzo, vede Paolini protesa a cancellare il primo di due matchpoint, ma sulla spinta della serba può davvero poco. Ora per Danilovic c’è Ons Jabeur.

Continua a leggere

Flash

Al Roland Garros Sabalenka messa alle strette sulla guerra in Ucraina. Ecco la sua (non) risposta

Le tenniste ucraine non le stringono la mano, i giornalisti ucraini la incalzano in conferenza. Gli influssi negativi della guerra sulla numero due del mondo

Pubblicato

il

Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

C’è chi pensa che basterebbe un gesto, una stretta di mano tra atleti ucraini e russi per cominciare ad allontanare i venti di guerra. Ma, fin qui, al dolore e alla disperazione, fa seguito tanta distanza e gelo tra le atlete in campo. Siamo lontani da Città del Messico, quando nel 1986, durante la cerimonia di premiazione per la finale olimpica dei 200 metri, Tommie Smith e John Carlos sul podio alzarono il pugno in segno di protesta. Dietro quel gesto c’è la battaglia per i diritti civili degli afroamericani, la stessa che va in scena oggi dalla costa Est a quella Ovest degli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd. Quando si parla di conflitto Ucraina-Russia nel mondo del tennis è spesso Aryna Sabalenka a finire al centro dell’attenzione. La sua presunta amicizia con il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko (o quantomeno, sembra appurato che il dittatore stimi particolarmente questa atleta), la porta ad esser vista male e con disprezzo dalle colleghe ucraine, malgrado Aryna abbia sempre sostenuto – in termini generali – di essere contro la guerra. Vincitrice degli Australian Open 2023, bandita dall’edizione 2022 di Wimbledon, nel primo turno ha nuovamente incrociato i colori gialloblu dell’Ucraina: Marta Kostyuk a fine gara ha filato dritto senza incrociare né lo sguardo di Aryna né le sue mani. Parlandone in conferenza stampa aveva dichiarato: “Posso farci poco se non vuole stringere la mano, probabilmente è qualcosa che la fa sentire meglio, anche in relazione a quanto fatto dai suoi connazionali. Credo che la politica non dovrebbe mischiarsi con lo sport, ma io non ho potere in questo“.

La guerra in Ucraina ha tenuto banco anche nella conferenza stampa tenutasi al termine della vittoria di Sabalenka sulla connazionale Iryna Shymanovich nel secondo turno del Roland Garros. Un giornalista ucraino l’ha incalzata sui temi della guerra, rinfacciandole un presunto sostegno a Lukashenko e chiedendole di condannare esplicitamente l’invasione di Russia e Bielorussia ai danni dell’Ucraina. La n. 2 del ranking non ha rilasciato dichiarazioni, dicendo ripetutamente: “Non ho commenti per te, grazie per la domanda”, mentre si è espressa sul modo in cui il mondo dei social, per quanto le riguarda, è cambiato negli ultimi sedici mesi, da quando, cioè, è cominciato il conflitto. “E’ ​​stata davvero dura. Quando la guerra è iniziata, ovviamente, ho raccolto molto odio. Sto cercando di stare lontana dal lato negativo dei social network e mi sto concentrando sulle persone che sono veramente interessate alla mia vita, alla mia carriera e alla mia personalità. Ci saranno molte persone che ti odieranno e ci saranno molte persone a cui piaci, quindi mi sto concentrando sugli aspetti positivi”. Sono situazioni che di certo tolgono serenità a una tennista che di certo non può incidere sulle scelte del suo governo. Ma, dall’altro lato, il tennis ha una grande responsabilità nel promuovere e diffondere messaggi positivi: pone continuamente uno di fronte all’altro russi o bielorussi contro ucraini separate da una rete. Che basti una stretta di mano per far cambiare i venti di guerra?

Continua a leggere

Flash

Il torneo WTA San José si trasferisce a Washington e dà vita al primo combined 500

Il WTA 500 californiano si trasferisce nella capitale: sarà il primo evento al mondo combined ATP-WTA 500

Pubblicato

il

Emma Raducanu – WTA Washington 2022 (foto via Twitter @CitiOpen)

L’ufficialità è arrivata nella giornata odierna dal sito della WTA: il torneo WTA San José è stato trasferito a Washington D.C. e si svolgerà dal 29 luglio al 6 agosto prossimo in contemporanea all’evento maschile. Diventerà così il primo combined del circuito di categoria “500” e si terrà presso il William HG Fitzgerald Tennis Center di Washington, DC’s Rock Creek Park della capitale statunitense. Il torneo si svolgeva a San José dal 2018, mentre dal 1971 (anno della fondazione da parte di Billie Jean King) fino al 2017 si è disputato a Stanford.

Queste le parole del CEO e presidente della WTA, Steve Simon: “La Bay Area ha ospitato tanti momenti indimenticabili in uno dei tornei più longevi di livello WTA. L’eredità di questo evento tanto amato continuerà a vivere nella sua nuova casa, a Washington, DC, dove sono entusiasta di vedere le stelle WTA e ATP competere insieme per la prima volta a livello 500, creando nuovi ricordi per molti altri anni venire“. Sparirà di conseguenza il WTA 250 di Washington, che si svolgeva nella stessa settimana del Citi Open maschile: quest’anno ci sarà quest’evento di categoria 500 che si chiamerà Mubadala Citi DC Open.

 

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement