WTA Praga: missione compiuta Halep, battuta Mertens e titolo

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WTA Praga: missione compiuta Halep, battuta Mertens e titolo

La grande favorita del torneo ha sconfitto la belga in due set, conquistando il secondo titolo dell’anno. Andrà a New York?

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Simona Halep - Praga 2020 (via Twitter, @WTA)
 

Simona Halep ha vinto il torneo di Praga, battendo Elise Mertens con il punteggio di 6-2 7-5 in 93 minuti. Tutto come da copione per quella che era la strafavorita del torneo, che ha conquistato il secondo torneo stagionale dopo Dubai e la decima vittoria consecutiva, per quel che vale, visto che le prime cinque della serie risalgono a febbraio.

Va detto che il suo percorso verso la finale è stato più tortuoso del previsto (o di quanto sarebbe stato in circostanze normali, verrebbe da dire): sette ore e 35 in campo nei primi quattro match, con due set persi ai primi turni e una rimonta da 4-5 e 5-6 e servizio Begu nel primo set della semifinale di ieri. Oggi, però, Halep è stata molto più continua, e, al netto di un paio di passaggi a vuoto, non ha lasciato scampo alla belga. Anche per Mertens, tds N.3, il tabellone aveva riservato più di un’insidia, in particolare contro Paolini e Bouchard – otto ore e 37 minuti in campo per lei.

Attualmente N.23 WTA (con un best ranking di N.12) ma anche N.6 di doppio (campionessa uscente a Flushing Meadows in coppia con Sabalenka), questa era la sua settima finale in carriera, con cinque titoli, tre dei quali peraltro contro giocatrici rumene. I risultati di spicco della ancora giovane carriera di Mertens sono arrivati sul cemento, dove i suoi anticipi incidono maggiormente, ma entrambe hanno grande mobilità e colpi affidabili, ed era perciò lecito attendersi una finale dai lunghi scambi e dai molti break – 27 fatti e 18 subiti per Halep prima della finale, 15-10 per Mertens.

3-1 Halep nei confronti diretti, 2-0 sulla terra con soli sei giochi persi, ma con Mertens che ha vinto l’unica finale fra le due, lo scorso anno a Doha, l’ultima raggiunta dalla belga. Mertens è inizialmente risultata più centrata. La belga ha provato a tenere la partita sulla diagonale di sinistra inizialmente, buttando fuori Halep fin dal servizio per poi tentare il vincente con il lungolinea – quattro i vincenti con questo colpo a inizio partita. La rumena ha invece commesso tre non forzati con il rovescio incrociato, e ha concesso il break sullo 0-2 con un dritto in rete. Appena Halep è riuscita a girare intorno alla pallina con il dritto, però, l’inerzia degli scambi è immediatamente virata dalla sua parte, e la N.2 WTA si è subito riportata in corsa togliendo la battuta a zero.

Decisamente meglio con la prima Halep, in particolare con il colpo al centro, mentre Mertens, che ha familiarità con lo spleen dei doppi falli (nelle ultime due stagioni ha finito al decimo e nono posto per unforced alla battuta), ha cercato di mettere in campo più prime possibili a scapito della velocità. Il mulinello stile Cariddi che è il footwork della tds N.1 le ha permesso di impattare sul dritto quasi tutte le risposte con il dritto nel quinto gioco, consentendole di prendere il controllo dello scambio e di portarsi avanti con un rovescio lungolinea vincente, anch’esso propiziato da una ottima verticalizzazione di dritto:

Alla solidità è seguito però un momento di calo e/o distrazione che le hanno fatto abbassare la percentuale di prime in campo (non la prima volta questa settimana, e sarebbe strano il contrario), e due doppi falli da destra hanno dato a Mertens lo 0-40 per pareggiare (e un’altra palla break in seguito), ma quattro errori di dritto le hanno impedito di raggiungere l’avversaria, brava a trovare subito un ritmo piuttosto alto. Superato il momento complicato, Halep ha chiuso il set, pur sprecando cinque opportunità (di cui tre consecutive) sul servizio Mertens, ma due rovesci pitturati sulle righe (cross e lungolinea) le hanno dato il doppio vantaggio. Mertens ha salvato due set point grazie a un doppio fallo e a un rimbalzo fellone, ma ha poi sprecato un dritto a campo aperto, e Halep non è solita perdonare certi errori esiziali, e ha portato a casa il sesto gioco di fila con una seconda al centro che le ha dato il 6-2 dopo 38 minuti.  

L’emorragia non si è arrestata nel secondo parziale: Mertens ha cercato di spingere su ogni palla, ma Halep non ha inizialmente sofferto nello scambio, e anzi ha verticalizzato a piacimento, e questo ha portato la sua avversaria a commettere sempre più errori per cercare di sottrarsi alla morsa, concedendo il break immediato. La belga, nient’affatto arrendevole, è infine riuscita a interrompere a sette la striscia di giochi consecutivi persi prendendo l’iniziativa sin dalla risposta e obbligando Halep ad alzare le traiettorie con il dritto grazie al ritrovato colpo bimane. Halep non si è scoraggiata e ha ripreso in mano gli scambi, procurandosi tre palle break nel quinto gioco con un rovescio vincente, ed è passata alla seconda chance grazie a un doppio fallo dell’avversaria.

Quando la partita sembrava indirizzata, però, Mertens ha continuato ad insistere, e ha impattato sul 4-4; le va dato atto di aver aderito al piano partita del secondo set senza esitazioni, e le sue accelerazioni hanno creato più di un grattacapo a una Halep non ancora in grado di dettare il gioco a tempo pieno. In ogni caso, la rumena ha saputo quando salire di giri, e si è procurata una palla per andare a servire per il titolo, ma un errore di rovescio l’ha invece costretta a dover salvare il set. Lì è però venuta fuori la differenza di caratura mentale fra le due: la rumena ha tenuto il servizio con diversi punti diretti, mentre Mertens è parsa esangue nel momento decisivo, trovandosi sotto 0-40 in un amen anche grazie al sesto doppio fallo del match. È riuscita a salvare le prime due, ma sull’ultima Halep ha trovato grande profondità con il rovescio, e l’ha costretta a un errore con il dritto che ha mandato la rumena, stavolta sì, a servire per chiudere l’incontro. Nel game finale, Halep ha trovato due vincenti di rovescio in risposta a quello di Mertens (decisamente il colpo del giorno per entrambe), e ha chiuso con uno scambio in pressione che ha portato lunga la difesa di Mertens, dandole la vittoria.

Curioso omaggio degli organizzatori alla campionessa: delle rose sono state infilate in una racchetta, invece di esserle consegnate, in ossequio al distanziamento sociale. Halep ha commentato così nell’intervista post-match: “Non è stato un match facile, nemmeno nel primo. Lei colpisce molto forte, il secondo è stato ancora più complicato. Amo questa città, ringrazio gli organizzatori per averci permesso di scendere in campo in sicurezza, forse tornerò il prossimo anno. Il mio livello è cresciuto durante la settimana, non era facile tornare in campo dopo tutto questo tempo. Non voglio sbilanciarmi adesso su New York, prenderò una decisione nei prossimi giorni”.

Entrambe sono nell’entry list dello US Open, dove come detto Mertens difenderebbe anche il titolo di doppio e dove Halep sarebbe tds N.1 come a Praga in virtù del forfait di Barty. La rumena ha però più volte fatto intendere di non essere sicura di giocare a Gotham (i tifosi italiani hanno potuto constatare i suoi timori sul coronavirus quando ha rinunciato a giocare a Palermo), e sarà interessante vedere cosa deciderà. Più in generale, questa settimana di vuoto competitivo nei circuiti principali sarà un viatico fondamentale per il buon esito del torneo americano, dato che un’emorragia di grandi nomi farebbe inevitabilmente calare l’attesa per il torneo di pari passo con la qualità del main draw.

Per riassumere, comunque, trentottesima finale in carriera e ventunesima vittoria per Halep, diciassettesima su terra e ottavo titolo; i punti di distacco dalla N.1 Barty rimangono però oltre 2000, mentre Mertens salirà di un posto, superando Kerber al ventiduesimo.

Il tennis a Praga non si ferma, in ogni caso: la prossima settimana la capitale ceca ospiterà uno dei primi due Challenger dopo la ripresa (l’altro è Todi), e anche in questa situazione di schiatta teoricamente meno nobile non mancherà il nome di cartello, perché Stan Wawrinka (lui sì sicuro assente a New York) sarà il grande favorito del torneo.

Il tabellone completo

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