Il padre di Zverev sarebbe risultato positivo al coronavirus

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Il padre di Zverev sarebbe risultato positivo al coronavirus

Zverev ‘senior’ lo avrebbe scoperto dopo un test al Challenger di Trieste. L’attenzione si sposta ora sul figlio Sascha, che alloggia nell’albergo messo a disposizione dalla USTA per Cincinnati e per lo US Open

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Alexander Zverev Senior.
 

Da voci raccolte al TC Triestino (e riportate sabato mattina anche sul quotidiano locale “Il Piccolo”) risulta sia stata riscontrata la positività al coronavirus di Alexander Zverev senior, il papà di Sascha e Mischa, che si trova a Trieste al seguito del figlio più grande, il 33enne Mischa, impegnato nel main draw del torneo giuliano.

Non ci sono conferme ufficiali, perché da quanto si sa l’ATP comunica ufficialmente la positività solo dei giocatori. La positività sarebbe stata rilevata venerdì pomeriggio, con Zverev padre e figlio che hanno dovuto sospendere l’allenamento di Mischa e allontanarsi insieme a un membro dell’organizzazione.

Da fonti che si trovano sul posto abbiamo saputo che Zverev senior, 60 anni, è in isolamento come da protocollo sanitario, mentre il figlio Mischa è risultato negativo ai due tamponi effettuati dopo che è stata rilevata la positività del padre. Domani effettuerà l’ulteriore tampone previsto dal protocollo ATP e in caso di confermata negatività potrà scendere in campo, molto probabilmente lunedì, per il primo turno del tabellone principale, contro la testa di serie n. 5 del torneo, l’italiano Roberto Marcora.

Il gazebo in cui vengono svolti i test a Trieste

C’è da supporre che ATP e USTA faranno particolare attenzione a Sascha (già protagonista di episodi controversi durante la quarantena), che si trova a New York in uno degli hotel messi a disposizione dalla USTA, fatto che potrebbe costituire una notevole grana per gli organizzatori qualora il N.7 ATP risultasse positivo al tampone e fosse entrato in contatto con molti giocatori e membri dello staff dal suo arrivo. Per il momento, lo abbiamo visto soltanto sfruttare le possibilità offerte dalla suite che l’organizzazione ha riservato sull’Arthur Ashe alle teste di serie del torneo. Ricordiamo che Zverev si era già sottoposto al test dopo i fatti dell’Adria Tour, risultando negativo.

In ogni caso, se venisse confermata la negatività del fratello, che è stato a stretto contatto con il padre negli ultimi giorni, sarebbe ragionevole pensare che anche Sascha non abbia il virus. Ricordiamo che Alex si trova a New York già da sei giorni e il periodo di incubazione del virus, secondo gli studi, oscilla tra 2 e 11 giorni.

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