Tra il pasticciaccio dell’Adria Tour e conseguente uragano di polemiche, vaccini invisi e campi del fu torneo di Cincinnati ritenuti eccessivamente veloci, l’estate di Novak Djokovic è stata ed è colma di cattivi pensieri. Oltre alla sofferta vittoria nel primo match ufficiale post-pandemia contro Ricardas Berankis, il serbo ha comunque un altro buon motivo per sorridere.
Grazie alla tremenda batosta raccolta ieri da Dominic Thiem nel match con Krajinovic, Nole ha ottenuto la certezza di trascorrere sicuramente almeno un altro mese al numero uno ATP, e raggiungerà a breve un traguardo storico: dal prossimo ventuno settembre, con duecentottantasette settimane trascorse in vetta alla classifica mondiale, il diciassette volte campione Slam supererà Pete Sampras nella speciale graduatoria, e si porrà alle spalle del solo Roger Federer, tuttora primo con trecentodieci.
Lo svizzero conserva ancora un discreto margine, ma se fino a poco tempo fa il suo record sembrava inavvicinabile ora la vetta inizia a essere perlomeno distinguibile: Djokovic potrebbe in teoria appaiare Roger il primo marzo, e addirittura superarlo la successiva settimana.