Dal divano di casa, Vincenzo Santopadre si è goduto la vittoria di Matteo Berrettini al secondo turno dello US Open contro Ugo Humbert, prima di concedersi per una breve intervista con il direttore di UbiTennis, Ubaldo Scanagatta. Di seguito l’audio:
LE PARTI SALIENTI DELL’INTERVISTA
Vincenzo era chiaramente di buon umore, iniziando con una battuta: “Come ho visto Matteo? L’ho visto in televisione! Sono contento, ha ripreso da dove aveva lasciato, cioè dagli ultimi due set con Soeda, in particolare in risposta, dove inizialmente era stato un po’ impacciato. Sta servendo in modo eccezionale, dominando con quel colpo e con il dritto“.
Tempo fa, l’allenatore aveva rivelato che, in caso di vittoria del sorteggio, Berrettini sceglie sempre di rispondere, scelta che stavolta ha pagato, visto che è arrivato il break a zero: “Non tutti i giocatori entrano nella tensione del match con facilità, mentre Matteo è uno che con la testa inizia bene tutte le partite”. La vittoria però è stata costruita soprattutto con la battuta: “Non è stata alta solo la qualità delle percentuali, ma anche la fluidità del gesto tecnico, lo fa quasi sembrare facile, forse ha preso qualche dritta da Opelka!”
Berrettini è un unicum da questo punto di vista nella storia del tennis italiano (come ha raccontato anche Ubaldo nel suo editoriale): “Camporese aveva una buona prima, la seconda un po’ meno, Nargiso aveva la rotazione mancina. Matteo è un gran battitore, ha il piccolo vantaggio di essere alto e devo dire che oltre al talento per questo fondamentale ha anche lavorato tanto per arrivare a questo livello di efficacia”.
Ubaldo ha intervistato anche Stefano Massari, mental coach del romano (stay tuned per questa seconda conversazione), ed era quindi curioso di capire come avrà preso la prestazione di oggi secondo Santopadre, in particolare in relazione alla gestione di un paio di momenti delicati nel terzo set: “Sono sfaccettature, è facile essere contenti se un colpo va dentro e tristi se uno va fuori, Stefano ha un approccio molto diverso, non si lascia influenzare dal risultato. Oggi gli aveva detto, ‘se vinci tre set a zero ci prendiamo un gelato’, quindi per la prima volta nella sua vita aveva interesse nel risultato finale di una partita!” [quest’ultima è una rivelazione esclusiva degna di un Pulitzer, ndr]
E quel colpo incredibile da oltre il paletto (di seguito alleghiamo il colpo per chi non avesse avuto modo di vederlo)? “Ah quello lo alleniamo sempre dopo il servizio, è un colpo studiato!” ha detto ridendo. “Scherzi a parte, è stato bravo perché devi avere una prontezza micidiale nel pensarlo più ancora che nel colpo in sé, comunque complicatissimo – fra l’altro lui l’ha eseguito alla perfezione, perché è passato nell’unico spiraglio disponibile”. Meno male che non ci sono più i giudici del net…
Si passa al prossimo avversario, Casper Ruud, che batté Matteo al secondo turno dello scorso Roland Garros. il Direttore ha riferito a Santopadre le parole di Ruud, che in conferenza, fra il serio e il faceto, ha detto: “Berrettini l’ho lanciato io, dopo che l’ho battuto a Parigi ha iniziato a vincere tanti match, prima sull’erba e poi a New York, dovrebbe ringraziarmi!”. Il coach non si scompone: “In quella partita Ruud gli fu superiore, giocava meglio ed ebbe più cattiveria e fisicità, ma ogni match fa storia a sé. Credo che per Matteo sia stimolante giocare con uno che l’aveva battuto, un po’ com’è successo con Humbert [il francese l’aveva battuto nel 2017 negli ottavi del Challenger di Brest con il punteggio di 6-3 6-0, ndr]”.
Ma qual è la superficie preferita di Matteo, in definitiva? “Matteo è passato da avere la terra come superficie preferita ad apprezzare anche un cemento rapido come questo dello US Open, oggi forse il match della vita lo giocherebbe su quest’ultimo. Ruud è un giocatore completo, si adatta a tutte le superfici e ha un gran dritto; serve meno bene, speriamo che ce lo faccia vedere!”
Due parole su Salvatore Caruso – possibile derby agli ottavi? “Sognare non costa nulla, ciò che conta è il gran lavoro che lui e Paolo Cannova [il suo coach, ndr] stanno facendo. Sono contento perché sono due ragazzi eccezionali, umili e gran lavoratori. Al di là della facilità o meno del tabellone, poi i match li devi vincere”. Il Direttore stapperà un Nero d’Avola per celebrare l’impresa del siciliano, anche se Santopadre consiglia pure un’amatriciana per par condicio. Data l’ora dell’intervista, sono sconsigliabili entrambe le soluzioni…