Lo US Open blocca Mannarino, poi lo 'rilascia' perché Zverev possa batterlo

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Lo US Open blocca Mannarino, poi lo ‘rilascia’ perché Zverev possa batterlo

Il terzo turno tra il francese e il tedesco sa di telenovela: lo stato di New York ferma Mannarino, dopo tre ore gli dà il permesso di giocare. Zverev non si distrae e vince lo stesso

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Adrian Mannarino - US Open 2020 (courtesy of USTA)
 

Alla fine Zverev-Mannarino comincia, alle 23:20 italiane – le 17:20 locali – nonostante il match precedente sul Louis Armstrong, quello vinto da Angie Kerber, fosse bello che finito già alle 19:20. Circa tre ore di ritardo, ma perché?

Che potesse c’entrare qualcosa la presenza in campo di Mannarino, uno dei ‘sette di Paire‘, lo hanno pensato un po’ tutti e la conferma è arrivata con il comunicato della USTA pochi minuti dopo l’inizio dell’incontro. Un comunicato che in realtà non comunica nulla e conferma soltanto che le tre ore di ritardo sono da attribuirsi al perdurare di un dialogo (collaborativo) con i responsabili dei protocolli di sicurezza. Un dialogo al quale non ha sicuramente preso parte Sascha Zverev, che ha bivaccato per tutto il pomeriggio a torso nudo sul terrazzo della sua suite sull’Arthur Ashe con lo smartphone. Scorrendo il feed di Twitter alla ricerca di notizie sulla sua partita, ha ironicamente sottolineato qualcuno.

Nei fatti, il motivo per cui la libertà di Mannarino di scendere in campo sia venuta meno a breve distanza dall’inizio di una partita valida per l’accesso agli ottavi di finale di uno Slam è stato chiarito solo più tardi. Secondo il protocollo stabilito nella riunione di domenica, alla quale avrebbero partecipato delegati di ATP, USTA e dipartimento di Salute della città di New York, i giocatori venuti a contatto con Paire avevano la possibilità di scendere in campo ma non potevano fare praticamente nient’altro. Successivamente, secondo quanto riportato da L’Equipe e poi confermato dallo stesso Mannarino in conferenza, sarebbe stato il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo a far presente agli organizzatori del torneo le perplessità sull’opportunità che il francese giocasse (davvero, dopo due partite giocate e vinte?). Per ‘liberarlo’ da quello che nei fatti sarebbe stato un obbligo di quarantena è servito il succitato dialogo tra le parti culminato in un permesso disposto dello stesso governatore, e solo a quel punto la partita è potuta cominciare.

LA PARTITA – [5] A. Zverev b. [32] A. Mannarino 6-7(4) 6-4 6-2 6-2

Non si può allora dire che Alexander Zverev e Adrian Mannarino entrino in campo nelle migliori condizioni psicologiche: Sascha potrebbe anche aver pensato che le autorità proibissero la disputa del match e ora deve sudarselo sul campo, mentre Adrian, avvertito del conflitto di competenze mentre si stava scaldando con il suo coach prima dell’ingresso sul Louis Armstrong, si trova un po’ nella condizione di un giovanissimo tennista con uno di quei genitori: “Se perdi, vai in camera tua e ci resti per una settimana”. O, in altri termini, rispettato il pronostico, farà la quarantena come una persona normale. Da sottolineare, come ha rivelato lo stesso Mannarino, il bel gesto di che Sascha ha gentilmente acconsentito allo spostamento del match alle 17 (le 23 italiane).

Succede così che Zverev parte molto poco centrato e soffre per un set e mezzo prima di avere ragione del 32° del seeding, con una falsa partenza testimoniata dai 26 errori non forzati (7 i doppi falli) del primo set a fronte di 16 vincenti. Bravo Mannarino, subito centrato in ribattuta, ad approfittare di un avversario poco presente, salvo poi accettare il proprio destino una volta che Sascha è finalmente entrato in partita.

IL MATCH – Dopo che i due si sono scambiati un break nel cuore del primo parziale, è la risposta di Mannarino che sale sontuosa in cattedra nel gioco decisivo e porta il francese in vantaggio. Anche nel secondo parziale, Zverev inizia falloso e non riesce a imporre la sua superiorità, che per ora resta sulla carta; affidarsi affidarsi alla battuta è l’unico modo per non andare sotto nel punteggio. È proprio una prima di servizio a salvare il ventitreenne di Amburgo sul 30-40 al settimo gioco, con la risposta di Adrian che si spegne appena oltre le linea di fondo, facendo tirare un sospiro di sollievo al lungo avversario che se la sarebbe ritrovata fra i piedi. Quando tutto sembra portare a un secondo tie-break, Sascha si accende e al decimo gioco sfodera due pesantissimi rovesci lungolinea; si presenta poi a rete invero titubante, ma è graziato per pochi centimetri da quello che sarebbe stato uno spettacolare passante. Prende allora coraggio entrando con il dritto per trasformare il set point.

I 26 unforced tedeschi del primo parziale sono un lontano ricordo e il match inizia a scorrere rapidamente a favore del n. 7 del mondo. Mannarino, rassegnato, non ha armi per disinnescare uno Zverev che, come era accaduto al turno precedente con Nakashima, è ormai entrato nel match e in poco più di un’ora fa suoi gli altri due set per 6-2. Il semifinalista dell’ultimo Australian Open troverà agli ottavi Alejandro Davidovich Fokina, il ventunenne spagnolo n. 99 ATP uscito vincitore dal confronto con Cameron Norrie.

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