Osaka travolgente, è in semifinale allo US Open

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Osaka travolgente, è in semifinale allo US Open

Shelby Rogers gioca la sua partita, ma la campionessa del 2018 è in giornata super. Per Naomi penultimo atto contro Jennifer Brady

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Naomi Osaka - US Open 2020 (photo by Simon Bruty/USTA)
 

[4] N. Osaka b. S. Rogers 6-3 6-4

Naomi Osaka può continuare a sognare la vittoria-bis all’Open degli Stati Uniti. Il terzultimo ostacolo, quella Shelby Rogers che nei tre, lontani precedenti l’aveva sempre battuta senza concederle neppure un set, è stata spazzata via in ottanta minuti di tennis che devono aver destato molta impressione anche nelle rivali sopravvissute nel torneo.

I tre confronti diretti erano datati, l’abbiamo letto molte volte nelle presentazioni della partita, e due di questi si erano compiuti sulla terra battuta, superficie invisa alquanto a Naomi, eppure una traccia nella sua mente l’avevano lasciata. “La vittoria di oggi ha un po’ il sapore della rivincita“, ha dichiarato a caldo la ragazza battente bandiera giapponese: e che rivincita. Rogers è una giocatrice intelligente, in ottima forma, e ha sbagliato pochissime scelte. Semplicemente, dall’altra parte della rete si muoveva – senza mostrare particolari problemi alla coscia ancora fasciata tuttavia – un’avversaria di qualche cilindrata superiore.

Shelby Rogers – US Open 2020 (photo by Simon Bruty/USTA)

La giocatrice dalla Carolina del Sud ha provato a variare ritmi e traiettorie per apparecchiare alcuni pregevoli vincenti, per non rimanere travolta dai poderosi colpi di Naomi, ma le sue resistenze, specie sul dritto, in particolare quando le è stato concesso poco tempo, e cioè quasi sempre, sono spesso state vane. Da subito in controllo delle operazioni, Osaka si è prodotta in una prova al servizio modello John Isner, condita da sette ace, dall’ottantatré per cento di punti con la prima in campo e dal settanta con la seconda: c’era poco da fare, onestamente. L’unico passaggio a vuoto nel settimo gioco del primo set, ossia subito dopo aver carpito il primo break dell’incontro: dal quaranta a quindici, forse per eccessiva confidenza, la quarta testa di serie si è fatta scippare il servizio rimettendo in carreggiata Rogers, salvo mettere a posto le cose nel game successivo, l’ottavo, con il break a zero decisivo per le sorti del primo set.

Nel secondo, controllato ancor più agevolmente, l’incursione nel turno di battuta della povera Shelby – appena otto punti su ventiquattro sulla seconda di servizio – è andata a buon fine nel terzo game, che di fatto ha chiuso la contesa. Punti concessi in risposta nell’intero incontro? Dodici. Di chance per rientrare non se ne sono più viste. “Sto giocando bene, fisicamente mi sento a posto, non vedo l’ora di confrontarmi con Brady, che è in forma e mi renderà la vita difficile“, ha concluso la campionessa dell’edizione 2018 prima di lasciare il campo. Naomi è una ragazza di poche parole, ma l’affermazione pareva sentita. La sensazione è che l’equilibrio di molti match lo alteri lei, molto più che quasi tutte le rivali di turno. Se gioca così, nel fine settimana può allargare il palmarès.

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