Shapovalov: "Meritavamo entrambi, Schwartzman è uno dei migliori sulla terra"

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Shapovalov: “Meritavamo entrambi, Schwartzman è uno dei migliori sulla terra”

Internazionali di Roma, le parole dei due semifinalisti sconfitti. Ruud: “Non bisogna pensare che dall’altra parte ci sia Djokovic”

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Denis Shapovalov e Diego Schwartzman - Internazionali di Roma 2020 (foto Giampiero Sposito)
 

Denis Shapovalov non è parso affranto nella conferenza stampa seguita alle oltre tre ore di grandissimo tennis espresso da lui e da Diego Schwartzman davanti ai mille del Centrale. L’atteggiamento è comprensibile, la terra battuta non è mai stata la sua superficie preferita, e nonostante questo è andato molto vicino a battere uno dei migliori giocatori su questa superficie, uno che 24 ore prima si era permesso di eliminare Rafa Nadal.

“La differenza l’hanno fatta uno o due punti. Ho giocato benissimo sebbene mi sia mancato il servizio in tanti frangenti, come quando sono stato sopra di un break per due volte nel terzo, quindi sono contento di essere quasi riuscito a vincere pur non sfruttando una delle mie armi migliori. Abbiamo giocato benissimo entrambi, e avremmo meritato di vincere entrambi, quindi non credo ci sia stata una chiave per la sua vittoria, giusto quel paio di punti che sono girati dalla sua parte, come dicevo. Lui è uno dei migliori sulla terra, quindi sono felice di essere riuscito a giocarmela in un match che si è deciso principalmente negli scambi da fondo”.

Se Schwartzman perderà contro Djokovic, Shapo entrerà in Top 10 per la prima volta in carriera, ma non sembra avere fretta: “Onestamente, so che il mio momento arriverà, che sia oggi o più avanti. Credo che Dio abbia creato un percorso per me, e ovviamente oggi non era destino che vincessi. Ma continuerò a lavorare e a migliorare, e, se anche non entrassi in Top 10 adesso, continuerò a insistere fino a riuscirci. Già solo avere questa possibilità a 21 anni mi rende felice“.

Il canadese ha giocato tantissimo nelle ultime settimane, visto che ha fatto i quarti sia in singolare che in doppio a New York e subito dopo le semifinali in singolare e i quarti in doppio a Roma (sempre con il fido Bopanna) – come si riprenderà in tempo per Parigi? Farò un lungo trattamento stanotte, il mio fisioterapista non vede l’ora! In realtà non so ancora, potrei rimanere a Roma per un altro giorno o due per ricaricare le pile o volare direttamente a Parigi, deciderò con il mio team”.

RUUD – Qualche ora prima era arrivato il commento della sorpresa del torneo, Casper Ruud, sconfitto ieri pomeriggio da Djokovic dopo aver eliminato due dei tre migliori giocatori italiani, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini. Il norvegese, che ha avuto due set point consecutivi nel primo parziale, ha spiegato il suo approccio al match con il N.1 ATP: “Penso di aver fatto un buon lavoro, ho cercato di non pensare al fatto che ci fosse Djokovic dall’altra parte, perché lo rispetto come rispetto tutti i grandi campioni, ma quando li affronto cerco di non farmi intrappolare da un eccesso di paura o, appunto, di rispetto, perché questo mi avrebbe reso troppo passivo”.

Casper Ruud – Internazionali di Roma 2020 (foto Giampiero Sposito)

“Sono partito bene, ho giocato un primo set davvero buono e sono stato vicino a vincerlo quando ho avuto due set point. Lui però ha dimostrato la sua forza, perché ha giocato bene tutti i punti importanti. Anche quando ho avuto palla break, lui ha sempre servito bene, ha fatto diversi ace nei momenti chiave. Credo che il suo valore risieda in questa qualità, anche perché è consapevole di essere molto più esperto di me“.

Come alcuni forse ricorderanno, nel 2019 Ruud aveva vinto il suo match di secondo turno contro Kyrgios per default dopo che Nick aveva lanciato una sedia in campo, e anche ieri, pur battendolo, il suo avversario ha mostrato un certo nervosismo in campo. Nole, infatti, ha discusso più volte con il giudice di sedia Adel Nour e si è preso un warning per verbal abuse – è possibile se non probabile che la tensione di tutta la settimana sia collegata a ciò che è successo a New York con Carreno.

Il norvegese, interrogato sulla possibilità di creare norme più stringenti per comportamenti poco urbani in campo, ha risposto: “Alcuni giocatori, e specialmente Djokovic, mostrano tante emozioni durante la partita, ma fa parte del gioco, siamo tutti diversi. Non è di mia competenza commentare quella che fa in campo, a volte la frustrazione prende il sopravvento e va bene così. Per me non è un problema se alcuni giocatori mostrano le emozioni maggiormente. Credo che sia giusto multare chi fa qualcosa di scandaloso, ma a parte questo non ho altro da aggiungere”.

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