I. Swiatek b. [Q] N. Podoroska 6-2 6-1
Iga Swiatek è in finale al Roland Garros. La diciannovenne polacca ha giocato una partita pressoché perfetta, l’ennesima di questo suo torneo da favola, eliminando in due set l’altra grande sorpresa di questa edizione Nadia Podoroska. L’incontro è stato a senso unico ma i meriti sono esclusivamente di Swiatek che ha travolto la sua avversaria con una sicurezza e una maturità davvero sorprendenti. Non un tremore, non un dubbio su una qualche scelta tattica, solo tanta solidità e un piano evidentemente preciso in mente. Dispiace un po’ per Podoroska, uscita dal campo avendo racimolato appena tre giochi, ma l’argentina può certamente essere più che soddisfatta del proprio Roland Garros, iniziato tre settimane fa dalle qualificazioni, e consolarsi con il nuovo best ranking di numero 48 (lei che prima di questo torneo non era mai andata oltre la 130esima posizione).
Sin dall’inizio Iga si è meglio adattata al palcoscenico e alle condizioni ventose, prima approfittando dei giochi iniziali disputati col vento a favore per strappare il servizio all’avversaria e poi difendendosi benissimo una volta passata dal lato opposto del campo. La polacca ha fatto quello che voleva col dritto, sfruttando l’ampio repertorio di direzioni e angoli a sua disposizione. Anche sul lato sinistro, quello su cui Podoroska solitamente preferisce insistere, Swiatek l’ha fatta da padrona fulminando l’avversaria con repentini cambi in lungolinea. Podoroska dal canto suo non ha variato molto il gioco, limitandosi spesso a scambiare senza cambi di ritmo, ma la responsabilità di questo non è tanto sua quanto della pressione imposta dall’avversaria che l’ha costretta a rincorrere sin dalla risposta. Difficile infatti fare variazioni quando si è sempre in difesa e quando ci si riesce, sono spesso dettate da necessità piuttosto che da scelte tattiche.
Il primo set si è concluso in 37 minuti col punteggio di 6-2 e nel secondo la musica non è cambiata affatto, anzi la situazione per Podoroska si è messa ancora peggio. Swiatek si è infatti sciolta ancora di più e è volata rapidamente sul 4-0. Un solo attimo di appannamento della polacca ha consentito a Podoroska di evitare il bagel che effettivamente sarebbe stata una conclusione davvero ingiusta alla luce del grande torneo disputato. Il break trovato dall’argentina è stato però un mero colpo di coda. Swiatek infatti ha rialzato subito il livello di attenzione, vincendo otto degli ultimi dieci punti e chiudendo la partita dopo appena un’ora e dieci minuti di gioco.
La polacca raggiunge dunque la prima finale Slam della sua carriera senza aver perso un set (solo 23 giochi concessi in 12 set disputati) e avendo trascorso in campo appena sette ore complessivamente (media di un’ora e dieci a partita), fattore che potrebbe anche rivelarsi decisivo sabato. Inoltre è la settima giocatrice non testa di serie dell’Era Open a spingersi fino all’ultimo atto di un Major. Alla luce del suo tennis e della sana sfacciataggine messa in mostra finora è difficile darla per battuta a prescindere da chi sarà la sua avversaria in finale, sia essa Petra Kvitova o Sofia Kenin. Anche se la ceca e la statunitense hanno già sollevato trofei dello Slam, questa Swiatek non guarderà in faccia nessuna.