Roland Garros, Tsitsipas: "Djokovic mi ispira". Schwartzman: "Fisicamente ero a posto"

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Roland Garros, Tsitsipas: “Djokovic mi ispira”. Schwartzman: “Fisicamente ero a posto”

Parola agli sconfitti alla viglia della finale dell’Open di Francia. Il greco ha rimpianti per i primi due set, Diego si aspettava un Rafa migliore rispetto a quello di Roma

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Hanno lasciato spazio agli altri solo per uno Slam. Al Roland Garros però non potevano che esserci loro due in finale, Novak Djokovic e Rafael Nadal, numero uno e numero due della classifica, alla loro nona sfida in una finale di un torneo Major (la terza qui a Parigi). Chi è andato più vicino a sventare il 56esimo episodio della saga è Stefanos Tsitsipas, che ha tenuto in campo Djokovic per cinque set e quasi quattro ore, dopo aver salvato un match point nel terzo set. Un set e mezzo di straordinario livello ha concesso al greco di rimettere la partita in pari, ma è calato fisicamente nel quinto permettendo a Nole (al solito indistruttibile mentalmente) di saltargli addosso.

Novak oggi ha dimostrato ancora una volta di essere un atleta straordinario queste le parole di Stefanos in conferenza stampa, dove ha confessato di essere allo stesso tempo felice per la prestazione e triste per la sconfitta. “Mi ha messo molto in difficoltà e sfortunatamente verso la fine del match si è ripresentato il problema che ho avuto a Roma. È stato difficile chiudere il match lottando anche se ho dato il massimo“. C’è sempre da imparare qualcosa però da queste partite e Tsitsipas lo sa bene: “Lui è stato quasi perfetto e io devo lavorare ancora su alcune cose. Non ho fatto abbastanza con la risposta, mentre sul mio servizio sono andato in difficoltà per quasi tutto il match. Novak col suo modo di giocare è incredibile da guardare. Mi ispira a tornare in campo per perfezionarmi, per avere tutte le armi in campo”.

Alla fine l’approccio alla partita ha condannato il greco: “Dovevo capire prima alcune cose. Ho provato qualcosa in allenamento che volevo portare anche in partita, invece dovevo solo provare a sentire bene la palla e condurre il gioco. Poi ho fatto una grande rimonta, ma nel quinto non ero pronto fisicamente”. Resta comunque la seconda semifinale Slam della carriera per il greco, quasi due anni dopo la prima a Melbourne:All’Australian Open l’anno scorso ero ancora un ragazzinoha concluso Tsitsipas, “ora sto diventando adulto. Sono maturato e ho affrontato diverse situazioni. Ho giocato molte partite e ora in campo sono più rilassato e calmo. Sono cresciuto grazie alle persone attorno a me”.

Ha sei anni in più di lui Diego Schwartzman, che invece giocava la sua prima semifinale Major in carriera e ha subito la legge di Rafa Nadal in tutta la sua potenza. È stata tutta un’altra partita rispetto a quella vinta in due set dall’argentino su Centrale del Foro Italico, ma soprattutto si è visto tutto un altro Nadal, più concreto, più in ritmo e più sicuro, dall’alto delle sue 99 vittorie su questi campi. “Nel momento in cui stavo giocando meglio e provando a raggiungere il quarto set, ha fatto due vincenti di dritto e poi un serve&volley. Non te lo aspetti. Ti aspetti di giocare uno scambio lungo sulla terra a quel punto. Ma Nadal è Nadal. Sa come migliorare e come allenarsi al meglio. Dopo la partita di Roma è andato direttamente ad allenarsi e a migliorare ciò che aveva fatto male. Questo è il motivo per cui è in finale. Mettere più match nelle gambe gli ha fatto bene”.

Diego Schwartzman – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

Forse anche a causa delle 5 ore del match vinto contro Thiem, non si è visto lo stesso Schwartzman del Foro, ma questo era prevedibile. Tuttavia la sensazione è che anche se Dieguito avesse giocato al livello del match di Roma, Nadal su questo campo avrebbe trovato il modo di spuntarla: “Per battere uno tra Nadal, Djokovic e Federer devi giocare al massimo per tre, quattro o cinque ore. Fisicamente è difficile. Mentalmente ancora di più. Ma a me piace giocare al meglio dei cinque set e oggi mi sentivo comunque bene. Fisicamente ero a posto. Sapevo che partita aspettarmi. In ogni match che gioco con Rafa dopo 25 minuti siamo ancora 1-1 (ride). È partito molto aggressivo e alla fine ha giocato meglio, meritando di vincere”.

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