Nadal batte Schwartzman e vendica la sconfitta di Roma: 13° finale al Roland Garros

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Nadal batte Schwartzman e vendica la sconfitta di Roma: 13° finale al Roland Garros

Parigi non è Roma, Nadal lo conferma ancora: domina i primi due set e il tie-break del terzo per la 99° vittoria al Roland Garros. Per fare 100 dovrà battere Djokovic o Tsitsipas in finale

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Rafael Nadal al Roland Garros 2020 (foto Twitter @rolandgarros)
 

[2] R. Nadal b. [12] D. Schwartzman 6-3 6-3 7-6(0)

Con la vittoria numero 99, Rafael Nadal conquista la tredicesima finale al Roland Garros battendo in tre set un Diego Schwartzman che ha cercato di rendergliela complicata, riuscendoci però solo a sprazzi. Merito soprattutto di un avversario che, nel primo parziale molto equilibrato sotto l’aspetto del gioco e delle occasioni, ha saputo far suoi i punti più importanti, prendendosi così quel vantaggio che gli ha permesso di giocare sciolto per il successivo set e mezzo. Forse per distrazione, forse per un po’ di tensione al momento di chiudere da parte del campione spagnolo, si è inaspettatamente riaperta la terza partita, con Schwartzman che è sembrato davvero poter allungare l’incontro ma, di nuovo, Rafa ha saputo tirare fuori la sua migliore versione fino a un tie-break assolutamente perfetto.

Un Nadal decisamente diverso da quello battuto da questo stesso avversario a Roma, quindi, che anzi ha saputo beneficiare proprio di quella sconfitta per affrontare la semifinale al Bois de Boulogne con lo stesso esito delle precedenti. Rimane comunque buona la prestazione di Schwartzman, che paga quel 38% di punti vinti con la seconda battuta e al quale non hanno certo giovato le fatiche non solo fisiche delle oltre cinque ore contro Dominic Thiem. Fatiche che gli hanno però permesso di giocarsi per la prima volta la semifinale di un torneo dello Slam.

IL MATCH – Entrambi hanno le idee molto chiare su cosa fare in campo e non potrebbe essere altrimenti: la palla di Rafa passa ben alta sopra le rete a velocità differenti per non dare ritmo e riferimenti a Diego che, dal canto suo, si affida a traiettorie più piatte, arrampicandosi con relativa facilità sui topponi spagnoli i quali, stando ai dati di Hawk-eye, nelle condizioni di quest’edizione ottobrina saltano circa 9 centimetri più bassi rispetto al 2019. Il primo game, con Nadal al servizio, suggerisce subito di mettersi comodi e disdire eventuali impegni serali, tra scambi lunghi e vantaggi. Se entrambi figurano nella top 3 della classifica dei ribattitori stilata dall’ATP, il servizio argentino è in generale enormemente meno efficace e, per quanto la differenza sia ridotta dalle palle più pesanti, non sorprende che Schwartzman tenga per la prima volta la battuta dopo tre quarti d’ora, accorciando 2-4, proprio in occasione del primo punto vinto sulla seconda su sette tentativi.

Dal lato del fenomeno di Manacor, fa presto capolino il miglior dritto lungolinea, arrivato invece molto in ritardo nel match contro Jannik Sinner. Il sole si accende e si spegne, certo non facilitando il compito ai due contendenti, con l’ombra della tribuna sud che si estende nella metà campo opposta. I colpi di Rafa si accorciano visibilmente al momento di chiudere il set, ma riesce a non andare sotto soprattutto grazie a un paio di provvidenziali prime; anche questo gioco si allunga, Schwartzy potrebbe andare a palla break prendendo la rete in controtempo sul recupero di Nadal in allungo, ma rimane indietro e viene punito al colpo successivo da un tracciante incrociato di rovescio che lo lascia immobile. Dopo nove game che hanno richiesto sessantaquattro minuti, il set va nell’archivio spagnolo.

Rafael Nadal al Roland Garros 2020 (foto Twitter @rolandgarros)

Sembra in calo l’efficacia della manovra di Schwartzman che, nonostante l’esito negativo, gli ha comunque portato opportunità in tre game di risposta del primo parziale; merito certamente di un Rafa sempre più rilassato e, forse, anche per le difficoltà dovute alle condizioni di luce, sottolineate con un rabbioso “no la veo” in occasione di un brutto errore che prelude al turno di battuta ceduto nel terzo gioco. Diventano tre le palle break trasformate dal maiorchino su altrettanti tentativi, laddove Dieguito, stando alla statistica relativa ai turni, avrebbe dovuto cancellarne un paio; ma stavolta a rispondere non c’è Gombos – e nemmeno Thiem. Due gran punti del ventottenne di Buenos Aires, compreso un passante in recupero scodellando un dritto “continental” illudono al sesto gioco, ma non riesce a concretizzare; tocca allora al 19 volte campione Slam partire forte nel game successivo, salvo poi sprecare con qualche brutta risposta che permette all’avversario di rimanere in scia. Ben più centrato pochi minuti dopo, Nadal strappa ancora la battuta per il 6-3: due set a zeri. Troppi i 12 errori non forzati argentini (9 i vincenti), sempre al limite nella ricerca di profondità e direzione dei colpi.

Rivolto al giudice di sedia Aurelie Tourte, anche Rafa dice la sua sulle avverse condizioni di visibilità dovute ora al sole che filtra attraverso le vetrate, però con la tranquillità di chi siede su un vantaggio di due set ed è in pieno controllo del gioco. Le emozioni latitano, non si vede come Schwartzman possa non solo ribaltare la situazione di punteggio ma solo impensierire un avversario che è andato viepiù crescendo nel corso del match. Sono davvero gratuiti gli errori che mandano il Re di Parigi avanti 3-1. Un piccolo sussulto arriva da un bel tweener di Diego, seguito da errori anche grossolani di Rafa che quasi dal nulla consegnano il controbreak all’underdog.

Diego Schwartzman al Roland Garros 2020 (foto Twitter @rolandgarros)

Continua a crederci, Diego, che non è certo il tipo da accontentarsi del gran torneo finora disputato e voler guadagnare in fretta la doccia, neanche quando perde a zero il servizio che avrebbe dovuto portarlo in parità al sesto game. E fa bene a non desistere, dal momento che l’altro ha perso precisione e concede qualcosa, anche troppo visto che arriva il 4 pari. In quello che è forse il secondo momento di difficoltà del torneo di colui che ha alzato dodici volta la Coppa dei Moschettieri, fa meno male la palla spagnola e Schwartzman riesce a prendere il controllo del gioco fino alla doppia palla break per salire 6-5. Arrivano allora tre drittoni mancini vincenti che tuttavia non bastano ancora a scrollarsi di dosso l’avversario, a cui deve annullare un’altra palla del sorpasso prima di garantirsi il tie-break che arriva ampiamente meritato da Diego.

I primi due punti indirizzano però inesorabilmente il gioco decisivo: volée alta di rovescio non incisiva da parte di Schwartzman subito trafitto e bel riflesso a rete di Rafa sul passante ravvicinato di Diego, che non può non recriminare per l’occasione mancata che, viceversa, carica a mille Nadal, inarrestabile fino al 7-0 dopo tre ore e nove minuti.

Schwartzman può festeggiare il n. 8 del ranking che arriverà ufficialmente lunedì, mentre l’attesa di Rafa è per l’avversario che affronterà domenica, Novak Djokovic o Stefanos Tsitsipas. Una partita in cui lo spagnolo avrà l’opportunità di fare 100 (partite vinte al Roland Garros), 13 (trofeo qui a Parigi) e 20 (Slam vinti in carriera).


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