Sam Querrey, il torneo di San Pietroburgo ribatte: "Non l'avremmo fatto ricoverare". Ma solo se asintomatico...

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Sam Querrey, il torneo di San Pietroburgo ribatte: “Non l’avremmo fatto ricoverare”. Ma solo se asintomatico…

Le autorità del torneo di San Pietroburgo hanno pubblicato un comunicato stampa sulla fuga del giocatore, dando la propria versione dei fatti

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Sam Querrey - Wimbledon 2019 (via Twitter, @wimbledon)
 

Come scritto nella giornata di ieri, Sam Querrey ha violato l’isolamento fiduciario dopo essere risultato positivo al Covid-19, lasciando l’hotel Four Seasons di San Pietroburgo alle 5:45 del mattino senza check-out e abbandonando la Russia via jet privato con la famiglia – la loro posizione attuale non è nota per evitare l’estradizione, si sa solamente che si trovano in un AirBNB. Secondo quanto raccontato da Sam Rothenberg del New York Times, la ragione della scelta dei Querrey (Sam e sua moglie, la modella Abby Dixon) di infrangere il protocollo si deve alla paura di un ricovero forzato in ospedale che li avrebbe separati dal figlioletto di otto mesi Ford, vista la positività di tutti e tre al doppio tampone dell’11 ottobre.

Nelle ultime ore è arrivata la replica delle autorità del neo-promosso ATP 500, che ha negato l’ipotesi di ospedalizzazione scrivendo: “La raccomandazione del Rospotrebnadzor [l’agenzia federale che si occupa dell’organizzazione di eventi di massa in Russia, ndr] è che l’organizzazione del torneo stili un rapporto sulle condizioni di salute del giocatore, oltre ad isolarlo. Il torneo aveva quindi organizzato una visita con un medico e con un pediatra della clinica privata ‘Sogaz’ che hanno tentato di visitare Querrey due volte senza riuscirvi, perché l’atleta si è rifiutato di farli entrare nella sua camera d’albergo due volte – il 12 ottobre, sostenendo che il bambino stesse dormendo, e il 13, nonostante fossero già stati presi degli accordi. Anche il dialogo fra il giocatore e il Tour Manager presente [Pablo Juarez, ndr] non ha prodotto risultati. Come indicato dai protocolli del Rospotrebnadzor, il piano era di trasferire i Querrey in un appartamento di lusso così da non rischiare una diffusione del virus, previa verifica della loro asintomaticità“.

Secondo questa versione, Querrey e famiglia si sarebbero dovuti sottoporre ad un altro tampone durante la giornata di ieri, quando però è arrivata l’uscita di scena del giocatore, che ha annoverato la compagnia di jet privati Wheels Up fra i suoi sponsor e che quindi presumibilmente non avrà avuto problemi a reperire un mezzo per allontanarsi dalla Russia. Come riportato dal sito canadese “Open Court”, però, nel comunicato si omettono riferimenti a cosa sarebbe successo nel caso in cui dei sintomi fossero stati riscontrati durante una delle visite (a quanto pare i tre ne hanno di lievi), un possibile indizio della fondatezza delle paure del giocatore e della moglie.

Come aveva inizialmente scritto Rothenberg su Twitter, infatti, Sam avrebbe ricevuto una telefonata da un membro delle autorità sanitarie locali che gli avrebbe comunicato l’obbligo di ricovero se i sintomi fossero stati accertati, anche se secondo il comunicato stampa sarebbe stato il torneo stesso ad organizzare gli accertamenti, non le autorità sanitarie locali.

Querrey risulta ancora iscritto al torneo di Colonia 2, a Vienna e a Bercy, ma al momento sembra improbabile che l’ATP possa lasciarlo giocare, soprattutto perché le regole di condotta (emendate durante la pandemia) parlano chiaro:

“I giocatori e i loro team devono rispettare le norme anti-Covid stabilite da ogni torneo. Qualsiasi violazione di queste misure potrà essere considerata una violazione del codice di condotta sotto questa sezione o, a seconda della gravità dell’infrazione, una grave offesa che lede l’integrità del gioco. Quest’ultima violazione, la Conduct Contrary to the Integrity of the Game, può comportare una multa fino a 100.000 dollari e una sospensione fino a tre anni, secondo il punto 2, comma e, del regolamento.

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