Sonego: "Non mi ha mai fatto controllare il gioco". Rublev: "Non vedo l'ora di giocare le Finals a Londra"

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Sonego: “Non mi ha mai fatto controllare il gioco”. Rublev: “Non vedo l’ora di giocare le Finals a Londra”

Le dichiarazioni dei due protagonisti dopo la finale dell’Erste Bank Open di Vienna

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Andrey Rublev (sinistra) e Lorenzo Sonego (destra) nella finale dell'Erste Bank Open di Vienna 2020 (foto Facebook ErsteBankOpen)
 

Alla fine di una settimana memorabile, Lorenzo Sonego è naturalmente molto soddisfatto nonostante la sconfitta in finale. Il match con Andrey Rublev è stato molto equilibrato, ma alla fine la maggiore spinta da fondo del russo, insieme con la maggiore abitudine a giocare match di questo tipo hanno fatto la differenza. “Mi prendeva sempre il tempo, veniva avanti, tanti schiaffi al volo dopo il servizio, era davvero difficile prendere in mano il gioco, è stato molto bravo – ha raccontato il torinese dopo il match -. Lui è più abituato a giocare partite di questo genere, a questo ritmo. A me manca anche un po’ l’abitudine a incontrare certi giocatori. Lui oggi ha servito e risposto meglio di me, per cui partivo svantaggiato negli scambi, dove non mi ha dato tanto spazio per esprimere il mio gioco”.

La cosa importante oggi era prendere in mano il gioco, comandando lo scambio il più possibile, muoverlo, perché in quel modo non riesce ad esprimere tutta la potenza che scarica quando è fermo, ed evitare la diagonale di rovescio cercando di giocare di più dalla parte del diritto per aprire il campo sul rovescio. Ma soprattutto era importante giocare il mio gioco in maniera istintiva, senza farmi troppi pensieri tattici, perché per me è importante giocare in maniera istintiva servendo e comandando”.

Con i 300 punti di questa settimana Lorenzo Sonego migliora il suo best ranking arrampicandosi fino al n.32, cosa che potrebbe significare essere testa di serie al prossimo Australian Open. “Negli Slam essere nei primi 32 è molto importante, perché vuol dire che per i primi turni incontri avversari con un ranking superiore al tuo. È un obiettivo molto importante, che non mi ero posto, però è arrivato, anche se mancano ancora Parigi e Sofia, per cui bisogna vedere cosa succede in quei due tornei”.

Ora però non c’è troppo tempo per sedersi sugli allori, perché al Rolex Paris Open di Bercy, ultimo 1000 della stagione, c’è il primo turno con Alexander Bublik che lo aspetta: “A Parigi so che gioco con Bublik, giocatore molto talentuoso che può fare grandissime partite. Io devo solo continuare su questa strada, non mi interessa il risultato, voglio solo fare più esperienza e giocare partite come queste”.

Lorenzo Sonego a Vienna 2020 (foto Facebook ErsteBankOpen)

Andrey Rublev con il successo a Vienna si è aggiudicato il suo terzo ATP 500 consecutivo ed ha staccato il biglietto per le Nitto ATP Finals di Londra. “Sono contento di aver vinto qui e che giocherò a Londra per la prima volta. Ci sono ancora tante cose da migliorare per poter competere con i Top 8, non vedo l’ora di fare quell’esperienza. Mi sento bene fisicamente, non ho giocato molto, questa settimana sono stato fortunato perché Jannik ha giocato poco e Kevin in semifinale non è riuscito a finire la partita. Mi sono allenato quattro giorni durante il torneo e un palleggio leggero venerdì, per cui non sono per nulla stanco”.

Questa vittoria in Austria ha un significato particolare per Rublev: “Ho una nonna, che è scomparsa recentemente, che era austriaca, anche se si era trasferita in Russia molto piccola e non parlava nemmeno tedesco, ma ha una sorella che abita a Vienna quindi è stato bello vincere qui”.

Uno dei suoi grandi amici sul circuito, il connazionale Daniil Medvedev, ogni tanto si diverte a prenderlo in giro per i suoi capelli rossi e per la sua somiglianza con Jannik Sinner: “Daniil mi ha chiamato Jannik apposta una volta allo US Open, per trarre in inganno gli spettatori, ma sapeva benissimo che ero io”.

Andrey Rublev a Vienna 2020 (foto Facebook ErsteBankOpen)
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