Non c’è Rafa Nadal nel tabellone dell’ATP 250 di Sofia. Solo provando a guadagnare punti lì (partecipando con una wild card) lo spagnolo avrebbe potuto evitare che Nole Djokovic giocasse le ATP Finals già sicuro di restare al primo posto nel ranking ATP. Il serbo invece la sera di venerdì 6 novembre ha avuto la conferma: chiuderà la stagione al primo posto in classifica indipendentemente dal risultato che farà registrare a Londra. Gli era già capitato altre cinque volte (2011, 2012, 2014, 2015 e 2018), così come i suoi acerrimi rivali Federer e Nadal (e Jimmy Connors), ma ora è sicuro di superarli anche in questa classifica, eguagliando il record di Pete Sampras. Come Novak, Pistol Pete ha chiuso sei stagioni in vetta al ranking, ma l’ha fatto per sei anni consecutivi, dal 1993 al 1998.

Nole però ha già sorpassato il numero di settimane in vetta alla classifica di Sampras (293 contro le 286 dell’americano) e ora si appresta ad attaccare il record assoluto di Roger Federer, che ne ha collezionate 310. Se nessuno riuscirà a spodestarlo all’inizio della stagione 2021, Novak (anche aiutato dal congelamento della classifica) potrà superare lo svizzero l’8 marzo dell’anno prossimo, battendo così un record che in tanti credevano inavvicinabile. Nole diventerà anche il più anziano a finire l’anno al numero uno, quando al 31 dicembre avrà 33 anni e 223 giorni.

Ciò che salta comunque all’occhio è il dominio dei ‘tre tenori’ nel corso del ventennio: dal 2003, anno in cui chiuse al numero uno Andy Roddick, solo una stagione non è terminata con uno tra Federer, Nadal e Djokovic in cima alla graduatoria ATP. Era il 2016 e ci riuscì Sir Andy Murray, battendo Nole in finale alle ATP Finals (se avesse vinto, il serbo lo avrebbe scavalcato al primo posto). Negli altri sedici anni il numero uno è stato sempre un affare tra i Big Three (Nadal nel 2008, 2010, 2013, 2017 e 2019; Federer nel 2004, 2005, 2006, 2007 e 2009).