Lettere al direttore: Sonego non è Berrettini ma farà più progressi. Ci sarà un altro Federer? Con chi uscirei a cena dei top 3?

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Lettere al direttore: Sonego non è Berrettini ma farà più progressi. Ci sarà un altro Federer? Con chi uscirei a cena dei top 3?

Ancora sui biglietti di Roma. L’obbligo di tesserarsi per giocare al club. Rovesci monomani. I n.1 più perdenti in finale. 11 domande curiose: Federer, Nadal e Djokovic e le mogli. Quali i tennisti più maleducati, simpatici, noiosi? E i giornalisti?

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Lorenzo Sonego - ATP Vienna 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Avevo sospeso le mie risposte alle lettere al direttore perché da metà agosto è ripartito il tennis con un torneo dopo l’altro, e l’attualità del Masters 1000 di Cincinnati-New York, l’US Open, Roma, Roland Garros, Vienna, Bercy, ha preso il sopravvento. Si sono accumulate diverse domande che mi sono state rivolte in tanti momenti. Ne ho parecchie altre ferme, cui risponderò prossimamente. Quando si saranno concluse le finali ATP di Londra (che dovremo seguire nell’ormai tristemente consueto modalità Covid: da casa…) voi potete immaginare che i vostri quesiti avranno più pronta risposta…

Attenzione: la priorità verrà data alle domande più brevi. Intanto ho deciso, al fondo dell’odierna rubrica, di rispondere ad alcune che mi sono state rivolte a bruciapelo in diverse circostanze. Continuate a scrivermi a scanagatta@ubitennis.com


In questi ultimi tempi si è parlato più di Sonego che di Berrettini. Il torinese ha fatto più risultati nel 2020 rispetto al romano che ha vinto soltanto 10 partite. Ma chi è il più forte del due? Chi la convince di più in prospettiva? Si può pensare a loro come a 2 possibili top-ten per il 2021? (Carlo Gori, Empoli)

Non è una risposta semplice, da liquidare in due battute. Però per ora i risultati parlano nettamente a favore di Berrettini che è arrivato fra i primi 10 del mondo e alle finali Masters ATP di Londra, come non era più accaduto a nessun italiano negli ultimi 40 anni. Non ci si arriva per caso, senza una grandissima continuità ad alto livello. E Matteo c’è riuscito quando fra i top-ten c’erano ancora Nadal, Djokovic e Federer che quei posti non hanno praticamente mai (o quasi mai) mollato negli ultimi 15 anni o quasi. È inevitabile che piano piano, mentre Berrettini e Sonego giocheranno ancora, quei tre fenomeni non ci saranno più ad occupare quelle posizioni.

Quindi, almeno in teoria, dovrebbe essere più facile centrare nuovamente quell’obiettivo per Matteo e per la prima volta per Lorenzo. Che di pappa però ne deve ancora mangiare parecchia, perché un conto è fare buoni risultati in quattro tornei, un altro in nove. Oltretutto Lorenzo ha potuto utilizzare anche il successo di Antalya del 2019 nonché la vittoria nel ricco challenger di Genova: è grazie a quelli che ha potuto utilizzare un ranking che gli ha consentito di entrare in diversi tabelloni nei quali non sarebbe stato scontato incontrarci entrare dopo aver perso in 13 degli ultimi 15 tornei al primo turno. E cioè gli ultimi cinque tornei del 2019 e otto dei primi 10 del 2020. Nel quale ci sono stati otto ko interrotti soltanto dal terzo turno a Rio e dal secondo a Roma. A trasformare in positivo la sua annata, facendogli raggiungere il best ranking, sono soprattutto gli ottavi raggiunti a Parigi e la finale di Vienna. Insomma… sono due ottimi tornei (più Rio e più la vittoria di Antalya) a fargli conquistare il best ranking.

Fra un infortunio, il Covid e qualche tabellone certo meno “simpatico” di un anno fa, Matteo ha giocato quest’anno soltanto 15 partite ufficiali: ne ha vinte nove e perse sei. Certo non un ruolino di marcia da top-ten. Ma andando a rileggere i risultati dell’anno scorso Berrettini ha meritato quei traguardi raggiunti, anche se qualche smemorato oggi pare metterlo in dubbio. Occorre fare un po’ di ripasso storico. Matteo ha avuto grandi meriti – non ho cambiato idea un anno dopo – seppur accompagnati anche da un po’ di fortuna. La fortuna è sempre una componente importante e negli Slam è stata più dalla parte di Matteo che contro. Alle semifinali dell’US Open, il suo bottino più cospicuo, Matteo, testa di serie n.24, è giunto senza battere nessuno dei primi 12 tennisti del mondo (Gasquet, Thompson, Popyrin, Rublev, Monfils n.13). Salvo Rublev (che non era ancora quello del 2020) e Monfils non sono stati avversari irresistibili. Però quelle due vittorie valgono tanto, non sono banali. E la lotta ingaggiata almeno per un set contro Rafa Nadal ha dimostrato che Matteo era davvero competitivo (non si dice la stessa cosa di Sinner quest’anno per quella prima ora e mezzo contro Nadal a Parigi?).

A Wimbledon Matteo era testa di serie n.17, ha battuto Bedene, Baghdatis e Schwartzman (n.24) prima di perdere con Federer negli ottavi, suo secondo miglior bottino di punti. Non c’è dubbio, però – se lo paragoniamo oggi ai risultati di Sonego in un anno condizionato dai pochi tornei “concessi” dal Covid – che Matteo era stato molto continuo nell’arco di uno stesso anno anche in altri tornei: vittoria a Budapest, finale a Monaco, ottavi a Roma, vittoria a Stoccarda, semifinale a Halle, semifinale a Shanghai, semifinale a Vienna. Quindi ha giocato particolarmente bene in almeno nove tornei, i due Slam più altri sette. È ben diverso. Difatti Matteo è salito a n.8. Non si è fermato a n.32 come Lorenzo. Il computer non si sbaglia, anche se non capisce di tennis e di prospettive… motivo per cui non ci può dire dove potrà arrivare Sinner né nel 2021 né nel 2022.

Sonego potrebbe aver margini di progresso superiori a Berrettini. Perché? Perché si muove meglio. E quando uno si muove meglio può più facilmente correggere errori collegati al posizionamento delle gambe. Il rovescio di Berrettini non è facile da migliorare, se Matteo arriva troppo spesso male nella posizione più giusta. Idem la risposta al servizio. In teoria Sonego può invece potenziare dritto e servizio fino ad avvicinare quelli, migliori, di Berrettini, ma ha anche maggiori possibilità di rovesciare il trend di uno scambio perché muovendosi meglio può uscire anche da una situazione difensiva apparentemente compromessa. Per Matteo invece se esce dal comando del gioco diventa molto più difficile riconquistarlo.

Matteo Berrettini – Internazionali di Roma 2020 (foto Giampiero Sposito)

I due gemelli diversi, finalmente due italiani con il servizio (e il dritto) e che giocano un tennis d’attacco – Berrettini ricorda un pochino Camporese: anche Omar aveva gran servizio e gran dritto, ma si muoveva maluccio e non aveva un fisico sempre a livello dei migliori – hanno in comune oltre a tanti centimetri d’altezza in linea con il tennis moderno, anche una notevole serietà di intenti, una gran capacità di lavorare, due allenatori intelligenti, seri, dedicati, fedeli… nei secoli! Sono aspetti importanti che inducono a ben sperare e a scommettere su loro continui progressi. Hanno 24 e 25 anni, l’età più giusta per progredire. A Berrettini è mancata la stagione sull’erba nel 2020. Auguro a lui, e a noi tutti, di viverla appieno nel 2021. Sonego aveva vinto un solo match indoor prima dell’exploit di Vienna (laddove il tris di vittorie su Lajovic, Hurkacz e Evans secondo me ha maggior valore dell’exploit ai danni di un Djokovic visibilmente sotto tono).


Buonasera Direttore, in considerazione del fatto che la Vostra testata è stata praticamente l’unica a dare evidenza al problema, vi rendo partecipi della risposta ufficiale fornita dalla FIT a chi, come me, non vuole essere ulteriormente preso in giro e pretende un rimborso economico per i biglietti non usufruiti degli Internazionali.

Da: supervoucher@federtennis.it
Data: 29 settembre 2020 13:42:29 CEST
A: xxx
Oggetto: R: RIMBORSO BIGLIETTI

…Gentile cliente, la Federazione Italiana Tennis, nella conferenza stampa del 8 settembre 2020, è stata chiara nel comunicare che, attualmente, l’unica soluzione di rimborso accordata è tramite il Super …

Temo che alla fine bisognerà procedere per via legale per essere ascoltati.
(Alessandro Fregosi)

25 settembre 2020 – Oggi sono state pubblicate le disposizioni sui supervoucher per il prossimo anno. Neanche una parola sui rimborsi per coloro che non sono interessati. Ma la serietà e l affidabilità della FIT dove sono andate a finire? Ma tutto questo secondo Lei è legale? Cordialmente. (Annamaria Panebianco)

La mia risposta a queste due lettere di Alessandro e Annamaria prese quale esempio di diverse altre che chiedono la stessa cosa non vi sarà purtroppo di alcun aiuto: consultate un legale e sentite cosa vi dice. Magari – anche se non saprei come si faccia ad attivarla – studiate la possibilità di una class action. Via Codacon? In passato per certi altri comportamenti tenuti dalla dirigenza FIT era intervenuto. Temo invece che sia ininfluente giuridicamente il fatto che gli organizzatori Slam e Masters 1000 disputati in data diversa da quella per la quale si erano acquistati i biglietti abbiano restituito il costo anticipato da chi non desideri un voucher per l’avvenire. Ritengo assolutamente ingiusto, direi vergognoso sotto il profilo etico, che la FIT si sia accaparrata quei soldi e non li restituisca. Ma se la FIT abbia o meno appigli legali per potersi comportare così non lo so.


Salve . Le scrivo per una richiesta insolita a cui magari Lei potrà dare risposta. Ha per caso idea di dove io possa trovare, anche pagando un prezzo modico (cioè non oltre una 20ina di €€) un manifesto in buone condizioni che immortali Adriano Panatta nell’atto di battere l’inizio di uno scambio? Tentai una banale ricerca in Rete su ebay ma il solo risultato fu un manifesto pubblicitario che lo ritrae in un diverso frangente di un incontro. La mia richiesta è originata dal ritrovamento, durante la risistemazione delle migliaia di stampati di cui sono in possesso, di un vecchio numero del settimanale satirico “Cuore”, dopo che si era già emancipato dall’Unità, che titola a tutta prima pagina, su sei colonne, ed a caratteri cubitali “ERANO DEVIATI ANCHE I SERVIZI DI PANATTA”, anticipando nell’occhiello “SIETE SICURI DI VOLERE LA VERITA’? PENSATECI BENE” ed iniziando il sommario con la spiegazione (la rivista è del 1991) “COSSIGA, COME TUTTI I MATTI, A SUO MODO RAGIONA BENE: LA STORIA DELLA REPUBBLICA PUZZA COSI’ FORTE CHE E’ MEGLIO SOTTERRARLA […]”. Accoppiando l’immagine di Panatta al titolo della rivista vorrei farne un quadretto che poi appenderei in casa da qualche parte. (Giulio, Rho)

Non ne ho la minima idea, perché non credo ad esempio che la foto di una copertina di un vecchio Matchball che raffigura Panatta al servizio farebbe al caso suo. Manifesti non saprei io davvero dove trovarli. Ma ho copiato questa sua insolita richiesta inviandola a Adriano Panatta. Che secondo me non saprà che pesci pigliare. Ma non si sa mai.

A pagina due: il (giovane) rovescio preferito dal direttore, l’icona Federer e… risposte a bruciapelo

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