Lettere al direttore: Sonego non è Berrettini ma farà più progressi. Ci sarà un altro Federer? Con chi uscirei a cena dei top 3? - Pagina 2 di 2

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Lettere al direttore: Sonego non è Berrettini ma farà più progressi. Ci sarà un altro Federer? Con chi uscirei a cena dei top 3?

Ancora sui biglietti di Roma. L’obbligo di tesserarsi per giocare al club. Rovesci monomani. I n.1 più perdenti in finale. 11 domande curiose: Federer, Nadal e Djokovic e le mogli. Quali i tennisti più maleducati, simpatici, noiosi? E i giornalisti?

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Lorenzo Sonego - ATP Vienna 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Generalmente scrivo poco ma leggo molto anzi moltissimo il suo sito quindi colgo l’occasione per porgere i complimenti a lei e a tutta la sua redazione in particolare a Luca Baldissera, Vanni Gibertini e Antonio Garofalo. Le scrivo perché indirettamente grazie al suo sito ho potuto conoscere un campione di nome Matteo Berrettini e direttamente grazie a Wishraiser ho palleggiato in campo con lui e sono rimasto impressionato dalla sua persona quindi mi sembrava giusto ringraziarlo pubblicamente e far saper a molti che è un campione dentro e fuori dal campo. Era appena passato Natale 2019 e sul suo sito vidi la promo di Wishraiser ove si specificava che facendo del bene, un’offerta a “Tennis for Africa”, si poteva essere estratti per passare una giornata a Montecarlo pranzando e giocando con Berrettini. Vi partecipai, lieto di far del bene con poco (era il periodo giusto: Natale) e vinsi. A febbraio fui contattato dall’organizzazione poi tutto si fermò a causa del Covid 19. A fine luglio fui ricontattato e il 3 agosto finalmente arrivò il tanto agognato incontro. Un pranzo informale, poi sul campo dove Matteo ha dato il meglio di sé come persona perché come tennista gli bastava giocare con la sinistra, bendato che comunque mi avrebbe messo in forte difficoltà. In pratica quasi 1h di palleggio con suggerimenti dati con rispetto e simpatia ma soprattutto con la passione verso il tennis coadiuvato dal suo viceallenatore nonché amico d’infanzia Marco Gulisano, altro giovane appassionato oltre che ottimo tennista. In conclusione, una giornata che ricorderò sempre: giocare con il nr 8 del mondo sul centrale di Montecarlo per un amatore/tennista è un sogno ed io sono riuscito a realizzarlo ma la giornata è stata molto più che piacevole grazie alla simpatia, disponibilità e cortesia di Matteo. (Dario Cassotti)

Complimenti a lei e anche a Matteo Berrettini oltre che a chi ha organizzato le offerte a “Tennis for Africa” con Wishraiser. Hanno dimostrato di fare le cose seriamente. E bravo Matteo. Chi non si fa pregare merita solo applausi. Però scrivetemi lettere più brevi per favore, anche se non è sempre facile.


Gentile direttore, tutti mi sembra riconoscano in Roger l’atleta che abbina,oltre alle vittorie, anche quella bellezza e eleganza del gesto tecnico che lo rendono cosi iconico e cosi diverso da Rafa da Nole da Andy che sono in maniera indiscutibile top player come lui ma, a mio avviso, “esteticamente” molto discutibili. Le chiedo chi secondo lei tra i nuovi “giovanotti” che sono ormai una realtà del tennis mondiale lo ricorda o gli si avvicina come purezza e bellezza del gesto tecnico e chi nel settore femminile potrebbe essere considerata la “Roger” del parco atlete. (Giuseppe Terzo, Roma)

Devo scegliere qualcuno dei nuovi giovanotti con il rovescio a una mano allora: fra Thiem, Tsitsipas e Shapovalov. A me piace quello che sta vincendo meno di tutti, Shapovalov, perché è quello che mi sorprende più di tutti questi. Vorrei vedere tutti più spesso a rete, perché anche le volée fanno parte di quell’eleganza cui lei credo si riferisca. Chi sfonda da fondocampo… è più potente che elegante. Ma direi che non siamo messi male: qualche anno fa non mi sarei mai aspettato di ritrovare ben tre rovesci “monomani” fra i primi 12 del mondo. Per quanto riguarda le ragazze… siamo messi peggio. Francesca Schiavone è stata l’ultima campionessa di Slam, 10 anni fa, con il rovescio a una mano. E prima di lei Justine Henin e Amelie Mauresmo. Tornando più indietro Steffi Graf e Gabriela Sabatini, prima ancora Martina Navratilova (ma anche Novotna) erano tutte monomani e tutte ineguagliabili. Con il ritiro di Carla Suarez Navarro credo che ci siamo persi l’ultima top 100 con il rovescio a una mano… ma magari me ne è sfuggita qualcun’altra. A rovinare tutte… è stata Chris Evert.

Denis Shapovalov – Bercy 2018 (photo Erika Tanaka)

Buongiorno Direttore, non sono un assiduo praticante, ma se potessi giocherei almeno una volta a settimana. Dopo un anno di stop per impegni e infortunio al gomito, avrei ripreso volentieri, ma prima il lock-down poi la politica del circolo mi hanno tenuto lontano dai campi. Leggevo qualche tempo fa la sua considerazione di come «molti circoli non hanno un’organizzazione di tipo… aziendale» e quanto la mancanza di intraprendenza limiti le attività dei circoli (lettere al direttore del 5 giugno 2020). In alcuni casi si pongono addirittura condizioni che sembrano voler ostacolare la ripresa e il riempimento dei campi… a suo parere è stato corretto l’atteggiamento di un circolo che, per poter giocare, dal 25 maggio ha imposto che tutti gli avventori dei campi avessero la tessera sociale e soprattutto la tessera UISP o la tessera FIT. Il disappunto è tanto maggiore se si pensa che sull’argomento ho riscontrato il totale disinteresse degli enti pubblici (Unione territoriale e Comune) che non hanno risposto. La mia esperienza con il mio circolo si è conclusa dopo che durante un’assemblea dei soci il presidente mi ha rivolto l’invito di «andare a giocare da altre parti» e con la contestuale mia riconsegna della tessera sociale (tessera che il presidente ha ripreso senza esitazioni!). (Ermenegildo Loffredo)

Se il suo è un circolo privato che le si chieda di iscriversi con tanto di tessera sociale credo sia inevitabile. La FIT ha imposto ai circoli l’obbligo della tessera FIT, anche a chi va solo a giocare a carte. Ciò consente alla FIT di aumentare a dismisura il numero dei soci affiliati e di poter quindi “pretendere” contributi da Sport e Salute (e prima da CONI) ad esso rapportati. Qualcuno ha ironizzato che allora la federnuoto dovrebbe tesserare tutti coloro che vanno al mare, oltre a tutti quelli che frequentano la piscina di una palestra. Ma questo Paese funziona così, si può solo scuotere la testa, o creare movimenti di protesta che spingano chi può cambiare le cose a fare le cose – cioè i tesseramenti di tutte le federazioni – in modo serio. Oggi non è così.


Gentile direttore, ho 25 anni e seguo con grande passione il suo sito per il quale le faccio sinceri complimenti. Volevo porle brevemente due quesiti: visto che lei ha vissuto gli addii dei grandi del passato, ha in un certo senso paura del contraccolpo che subirà il mondo del tennis nel momento del ritiro di Federer? Pensa che in futuro si potrà ripetere il “fenomeno Federer”, cioè la nascita di un giocatore così amato in tutto il mondo, su cui si è scritto e si scrive così tanto trascendendo spesso il tennis stesso? Grazie dell’attenzione. (Guglielmo da Roma)

Non c’è stato contraccolpo quando ha smesso un mito come Borg, e prima di lui i grandi australiani, e poco dopo Borg anche McEnroe, poi i quattro americani Sampras, Agassi, Chang e Courier… prima che spuntasse Roger Federer. Quindi potrà verificarsi un minimo contraccolpo all’inizio, magari più in certi Paesi che in latri, ma poi qualcuno altro entusiasmerà gli appassionati… e Dio voglia che fosse un italiano. Più difficile immaginare se spunterà un altro personaggio “globale” come Roger, capace di essere amato in tutto il mondo. In questo caso non bisogna soltanto vincere tanto, ma piacere davvero tanto e per più ragioni, dentro e fuori del campo. Non sarà facile. Ma a Pelè ha fatto seguito Maradona… In Italia direi che c’è stato almeno un calciatore che – anche per aver giocato in tantissime squadre – è stato amato tantissimo da tutti i tifosi d’Italia. Per come giocava e anche per come si comportava fuori dal campo. Mai una polemica. Una grande classe, una grande eleganza: Roberto Baggio.


Gentile Ubaldo, rispondo con una provocazione al suo commento nella rubrica Lettere al direttore su il “nr. 1 dei perdenti slam di tutti i tempi”. Rifacendomi ai dati di wikipedia (non ho la vostra memoria storica) possiamo dire che il “nr. 1 dei perdenti slam di tutti i tempi” siamo a pari merito fra Roger Federer e Ivan Lendl con 11 finali perse a testa? A ruota Djokovic e Nadal…Ovvio che per la legge dei grandi numeri, maggiore è il numero delle finali disputate e maggiore è la probabilità di vittoria e sconfitta. Ma sono curioso di sapere la sua… (Eros da Milano)

Roger Federer – US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)

Finali perse:
FEDERER 11
LENDL 11
DJOKOVIC 9
NADAL 8
ROSEWALL 8
CONNORS 7
AGASSI 7
LAVER 6
BORG 5
SAMPRAS 4
EMERSON 3


Domande e risposte a bruciapelo

Quale dei 4 Slam le piace più seguire?
Nell’ordine: Wimbledon, Parigi, Australian Open, New York.

Quali sono i tennisti più o meno famosi sagaci, con maggior sense of humour che hai incontrato in conferenza stampa?
Nell’ordine Ivanisevic, Roddick, Safin, McEnroe, Nastase, Andrei Medvedev, Djokovic, Courier, Lendl.

La risposta più spiritosa di sempre?
Vitas Gerulaitis: “Nessuno batte Vitas Gerulaitis 17 volte di fila!” (dopo la vittoria con Connors al Masters del Madison Square Garden).

Quale sono i tennisti che nel rispondere sono (o sono stati) più inclini a dare risposte più capaci di procurare un titolo ai giornalisti?
In ordine sparso: Becker, McEnroe, Agassi, Panatta, Gerulaitis, Dibbs, Murray, Dimitrov, Leconte, Noah, Vilas, Simon, Wilander, Roddick, Ivanisevic, Safin, Kyrgios, Muster, Tiriac, Nastase, Billie Jean King, Martina Navratilova, Serena Williams, Francesca Schiavone, Marion Bartoli, Sloane Stephens, Naomi Osaka, Li Na, Sharapova.

Quali sono i tennisti più o meno famosi incapaci di dare (oggi o in passato) risposte interessanti per scriverne?
Edberg, Sampras, Solomon, Ferrer, Gottfried, Enqvist, Tanner, Giorgi, Karolina Pliskova, Ivanovic, Ostapenko.

Quali sono i tennisti più maleducati mai incontrati?
Marcelo Rios, Fabio Fognini, Jimmy Connors, Lleyton Hewitt, Bob Hewitt, David Nalbandian.

In quale ordine sceglieresti con chi uscire a cena dei big 3?
Djokovic, Nadal, Federer.

E delle loro mogli?
Jelena Djokovic, Francisca Nadal, Mirka Federer.

I tennisti più signori ed educati incontrati?
Ken Rosewall, Arthur Ashe, Bjorn Borg, Stefan Edberg, Guga Kuerten, Stan Smith, Pat Rafter,John Newcombe, Frew McMillan, Kei Nishikori, Tomas Enqvist, Mats Wilander.

I tennisti di cui avrei fatto volentieri a meno di vedere i loro match?
Higueras, Barazzutti – soprattutto quando hanno giocato uno contro l’altro! Una tortura urologica – più Berasategui e arrotini vari, solitamente ispano-sudamericani.

I giornalisti che è sempre valsa la pena di leggere?
Gianni Clerici, Rino Tommasi, Bud Collins, Richard Evans, Rex Bellamy, Philip Bouin, Peter Bodo, Franck Ramella, Julien Reboullet, Jon Wertheim, Ben Rothenberg, Christopher Clarey, Cindy Shmerler, Tom Tebbutt.


Post scriptum: se qualcuno avesse scritto tanto tempo fa e non gli avessi risposto, potrei aver perso la mail. Mi faccia la cortesia di riscriverla… grazie, Ubaldo.

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