ATP Finals, Thiem: "Meglio qui che allo US Open!". Quando i punti importanti li faceva Nadal…

Editoriali del Direttore

ATP Finals, Thiem: “Meglio qui che allo US Open!”. Quando i punti importanti li faceva Nadal…

Il mio pronostico su Nadal-Tsitsipas dopo la scoperta di…uno sconfitto felice. Djokovic e quel rivale che non la pensa mai come lui. Il doppio braccino di Rublev

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La terza giornata delle finali ATP ha riscattato alla grande la pochezza delle prime due e ha già emesso un paio di verdetti. Il passaggio alle semifinali di Thiem e l’eliminazione definitiva di Rublev cui non resta che giocare per soldi e punti (200) un match che altrimenti avrebbe il sapore di poco più di un’esibizione contro un Thiem forse non troppo motivato. Domani Nadal-Tsitsipas invece sarà come un quarto di finale di un torneo ad eliminazione diretta: chi vince passa in semifinale. Io mi sbilancio subito: vincerà Nadal. E sotto spiego perché.

Thiem-Nadal è stato uno dei più bei match dell’anno. Davvero fantastico. Vi basti sapere che Thiem ha detto alla fine: “Ho giocato la mia miglior partita del post-Covid, meglio ancora che all’US Open” (dove, ricordo ai più smemorati, l’austriaco ha vinto il suo primo Slam).

E che Nadal gli ha fatto eco: “Ho sensazioni migliori oggi, pur avendo perso, che sabato alla vigilia della partita di domenica con Rublev. E ho giocato molto meglio oggi che con Rublev che avevo battuto 6-3 6-4”.

Un Rafa particolarmente ciarliero nonostante la sconfitta (miracoli della formula così discussa!) ha aggiunto: “Sono molto più positivo dopo questo match perduto che negativo… e di solito non è facile che accada quando si è perso. Sto giocando bene, sono contento di come mi sento e ottimista: quando gioco al meglio posso giocare bene su qualsiasi superficie e battere qualunque avversario. Dominic mi ha portato al limite, mi è mancato poco perché potessi vincere, piccoli dettagli…vincevo 5-2 nel tie-break del primo set e avevo due servizi a disposizione e ho perso il punto in entrambi. Poi ho avuto due set point… Nel secondo set sono stato avanti di un break…ho perso al tiebreak dopo essere stato avanti di un mini-break …ma le sensazioni restano buone”.

Un Nadal in fiducia, che ha già battuto Tsitsipas cinque volte su sei (perdendoci soltanto sulla terra di Madrid), compresa l’anno scorso nel round robin…sebbene poi il ragazzo greco abbia vinto il torneo, mi fa pensare – viste le due partite di ieri –  che dovrebbe essere lui a vincere.

Sulle continue divergenze di opinione fra Nadal e Djokovic, quando uno dice bianco l’altro dice immancabilmente nero, ed è da tempo che ciò accade sui più svariati argomenti tanto che sembra che facciano apposta, ho ricordato vari episodi nel video che spero vogliate aprire. E a fondo di questo articolo spiegherò perché.

Pur persa in due set questa bellissima partita avrebbe potuto benissimo vincerla anche Rafa; è stata caratterizzata da molti più vincenti da parte di entrambi che di errori, oltre che da una inconsueta presenza a rete del maiorchino. Ha giocato volée da grande campione, anche vere prodezze in acrobazia e tocco. A un certo punto avevo contato 18 discese a rete vincenti nel primo set, nonostante a Thiem non faccia certo difetto la qualità dei passanti.

Ma la gente ogni tanto si dimentica che Rafa è campione olimpico di doppio, in coppia con Marc Lopez che lui trascinò alla vittoria sotto ai miei occhi a Rio e non viceversa, sebbene il Lopez meno noto dovesse considerarsi più “specialista” di lui.

Alla fine di questa partita così bella, che testimonia i grandi e continui progressi di un Thiem ormai all’altezza dei più grandi, forse il rilievo che più mi ha colpito è quello che si riferisce alla statistica degli ultimi sei tie-break giocati da Thiem di fronte a Nadal: ne ha vinti cinque! Non è un dato banale. Nadal è famoso nel mondo per giocare anche il primo 15 di un match con l’intensità con cui giocherebbe un match point, ma non è meno famoso anche per la capacità di giocare con coraggio e sangue freddo i punti importanti. Ne ha dato l’ennesima riprova anche quando nel secondo set si è trovato sotto sul 4-5 0-40, 3 match point per Thiem dopo un clamoroso smash ciccato da lui: ha giocato da fenomeno cinque punti consecutivi. Il secondo match point lo ha annullato scendendo a rete dietro la seconda di servizio e ha giocato una volée vincente che è passata dopo aver toccato il net. Poi un servizio esterno vincente con un angolo da tipico mancino assolutamente irrespondibile (brutto neologismo!), quindi sul 40 pari un ace. Segno di classe; era solo il suo secondo ace. Fatto in un momento importante.

Thiem avrebbe detto poi: “Ha servito bene lui, li ha giocati bene lui, non potevo avere nessun rimpianto. Sul 5 pari ho pensato solo che dovevo servire bene il game successivo e l’ho fatto, assicurandomi di raggiungere il tie-break”. Ecco, confesso che sono rimasto sorpreso quando i due duellanti sono approdati al secondo tie-break con un bottino di 36 punti ciascuno (del resto al primo tiebreak erano arrivati entrambi con gli stessi 32 punti) nell’apprendere da Elena Pero che Thiem aveva vinto quattro degli ultimi cinque tie-break con Nadal. Proprio così. Ho verificato gli head to to head perché fidarsi è bene, non fidarsi è meglio eh eh (scherzo Elena …), ed era proprio così.

Insomma Thiem, una volta apparentemente fragile in certe situazioni, da un po’ di tempo a questa parte – e lo si è visto anche con Zverev nella finale dell’US Open – è diventato molto più solido nel frangenti decisivi. E siccome Dominator è capace di spingere con spaventosa potenza la palla tanto di dritto che di rovescio (fantastici e non straordinari in quanto più volte ripetuti alcuni suoi lungolinea: “Giocarli indoor contro Nadal è più facile che sulla terra rossa dove le sue palle di dritto rimbalzano molto più alte che su questa superficie…”) per gli avversari che invece tendano ad essere un tantino più timorosi, o semplicemente prudenti, nelle fasi decisive di un tiebreak, diventa difficile arginarlo.

Ho scritto nelle fasi decisive di un tie-break, perché invece l’inizio talvolta riflette un tantino di nervosismo. Ma alla fine…nel primo tie-break dopo che i primi quattro punti erano stati tutti mini-break – sorprendentemente se fin lì i due avevano servito così bene da non concedere neppure una palla break all’avversario – dal 7-6 per Nadal, Thiem ha fatto tre gran punti per rimontare e chiudere sul 9-7. Il secondo tie-break è stato deciso dal mini-break del 4-3 con uno splendido passante di rovescio lungolinea seguito da altri due punti bellissimi per raggiungere il 6-3 e altri tre match point. Il quinto è stato quello buono, a seguito del rovescio out di Rafa. 2h e 25 m di grandissimo tennis.

Rafael Nadal – Finals 2020 (via Twitter, @atptour)

Al cospetto del quale Tsitsipas-Rublev non poteva reggere il confronto, nemmeno dopo i progressi seguito a un primo set a senso unico chiuso dal greco in 19 minuti. Poi, ecco il solo vero passaggio a vuoto di Stefanos sul 4-5 del secondo, con il game di battuta ceduto a zero e con esso il set.

Le emozioni non sono mancate, nel terzo set. Rublev è stato bravo a salvare sette palle break con sette primi servizi (due nel secondo set e cinque nel terzo), ma si è comunque arrivato al tie-break finale dove Tsitsipas è salito 5-2 e pareva avere in pugno la partita ma ha perso quattro punti di fila. Match point Rublev. Il russo dai capelli rossi non dimenticherà mai il doppio fallo più doloroso della carriera che ha seguito quel poker vincente. La prima l’ha tirata fuori di un metro abbondante. La seconda è caduta a metà rete. Più braccino di così! L’emozione gioca davvero brutti scherzi.

VERSO IL DAY 3 – Oggi sono curioso di vedere se Zverev riesce a perdere con Schwartzman una partita che non ci dovrebbe neppure essere. Se la perde è perché la testa è…in Russia e dalle russe. A offrire ben altro spettacolo dovrebbero essere Djokovic e Medvedev. Due anni fa in Australia il russo fece impazzire Novak e si capirono lì le grandi qualità di Daniil. Incoraggiato dalla doppia vittoria con Zverev, Medvedev costituirà un gran bel test per Novak, il cui stato di forma non è stato messo seriamente alla prova da Schwartzman lunedì.

Come già anticipato più in alto, mi farebbe piacere che vi incuriosisse scoprire quel che ho detto nel mio video di giornata, questa volta più breve del solito e dedicato a Djokovic e Nadal che proprio non riescono mai ad andare d’accordo, su nessun argomento, PTPA e ATP, giudici di linea e linee elettroniche, VAX e NO VAX, 3 su 5 e 2 su 3…ma neppure a tavola!

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So bene che a molti dei lettori di Ubitennis fa pigrizia aprire i video, qui come altrove. Diversi lettori  mi hanno anche scritto che trovano più comodo leggere un articolo che consente di interrompere la lettura per poi riprenderla, però io vorrei anche cercare di capire dalle vostre visualizzazioni dei video (che si possono fare ovunque, sul sito, su Facebook, su Instagram e su YouTube) se vale o meno la pena di continuare a produrre lo sforzo che io faccio tutte le notti del Masters per metterlo a punto di solito alle prime ore del mattino e la redazione a impaginarlo qua e là. Volendo potete anche postare un vostro commento di gradimento o sgradimento (ma si dice?) qui sotto. Da me… un grazie anticipato.

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