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Ricordo di David Dinkins, l’ex sindaco di New York che… “Senza di lui non ci sarebbe lo US Open”
A 93 anni si è spento l’unico sindaco afroamericano della Grande Mela. Amava il tennis e fu decisivo per la nascita del BJKing Center a Flushing Meadows e la deviazione del traffico aereo

Qui l’articolo originale di Bill Simons per Inside Tennis
Il 23 novembre David Dinkins, sindaco di New York dal 1990 al 1993 e primo (finora, unico) afroamericano a ricoprire tale carica, è morto a 93 anni per non meglio specificate cause naturali. Dinkins è stato un grandissimo appassionato di tennis e una figura di riferimento per lo US Open, che probabilmente senza di lui non sarebbero così come li conosciamo oggi. Mentre infatti il suo operato come sindaco della Grande Mela è stato a più riprese criticato e bollato come eccessivamente morbido (anche se recentemente l’attuale sindaco Bill de Blasio ha guidato una rivalutazione del suo operato), è innegabile il suo contributo a quello che rimane tutt’oggi il più importante torneo statunitense e uno dei quattro eventi più prestigiosi del tennis.
Quando si stava appena affacciando in politica, Dinkins è stato tra i promotori del trasloco dello US Open da Forest Hills a Flushing Meadows nel 1978. “In una città dove i parcheggi sono sacri come i cimiteri indiani, David ha incrementato enormemente lo spazio a disposizione del torneo e ha stabilito un contratto d’affitto della durata di 99 anni“, ha ricordato con gratitudine e commozione Skip Hartman, fondatore del New York Junior Tennis & Learning. “Senza di lui non ci sarebbe lo US Open“.
Durante il suo mandato da sindaco poi, Dinkins ha negoziato con la USTA un decisivo accordo riguardo al traffico aereo. I voli in partenza dall’aeroporto LaGuardia infatti tormentavano con il loro rombo il torneo, i partecipanti e gli spettatori. Nelle giornate in cui il vento era contrario, gli aerei sorvolavano i campi di Flushing Meadows al ritmo di uno ogni 55 secondi. In quel periodo l’Open era corteggiato da altre città come Atlanta e Chicago, ma Dinkins è riuscito a mantenere l’evento a New York, convincendo la FAA (Federal Aviation Administration) a modificare le rotte dei voli in quelle due settimane.
L’accordo prevedeva che alla città di New York andasse una fetta dei guadagni dello US Open, mentre la USTA avrebbe avuto diritto a 300,000$ dollari per ogni aereo che avrebbe sorvolato la sede del torneo. La Federazione non ha mai visto quei soldi, ma nel frattempo l’evento è cresciuto sempre di più fino a diventare il colosso che è ancora oggi con guadagni che superano quelli delle due squadre di baseball della città, Yankees e Mets.
Dinkins era molto amico di Arthur Ashe e, al pari suo, era universalmente noto per la sua gentilezza e pacatezza. In molti lo hanno ricordato con affetto in questi giorni. In primis Katrina Adams, presidente e CEO della USTA dal 2015 al 2018 e prima donna afroamericana a ricoprire tale ruolo, che ha sempre considerato Dinkins come suo mentore. “Difficile trovare un uomo che potesse dare più motivazione, più ispirazione e che sapesse essere di maggior supporto. Era il mio secondo padre e il mio più grande sostenitore. Ci hai dato tutto te stesso.” Billie Jean King, 39 volte campionessa Slam tra singolo, doppio e doppio misto, lo ha definito “un campione del popolo“, mentre Chanda Rubin, ex numero 6 del mondo e semifinalista all’Australian Open 1996, ha detto di lui che era “un vero guerriero e un gentiluomo“.
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Classifica ATP: “Eppur si muove!” Nadal è in top 10 da 800 settimane
Nella primavera del 2005 il maiorchino entra tra i primi dieci giocatori del mondo. Hurkacz raggiunge il best ranking

Lunedì 25 aprile 2005 gli italiani celebrarono il sessantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Rafael Nadal quel giorno celebrò la prima settimana della sua vita tra i dieci migliori tennisti del mondo alla posizione numero 7, esattamente dodici mesi dopo avere fatto la prima apparizione tra i migliori 100.
Il maiorchino da allora non ne è più uscito e oggi festeggia il traguardo delle 800 settimane consecutive in top 10, 570 delle quali trascorse o al primo o al secondo posto della classifica; traguardo che – in assenza delle regole introdotte lo scorso anno a causa del coronavirus – avrebbe raggiunto con tre mesi di anticipo.
Tradotto in anni siamo ben oltre i 15, ovvero – come ci ricorda il sito ufficiale dell’ATP – più di quanto siano durate la guerra civile americana, la prima e la seconda guerra mondiale messe insieme o – in alternativa – poco meno del progetto di risanamento dell’Alitalia.
Il tempo ci dirà chi si sarà mostrato più recalcitrante: l’Alitalia al risanamento oppure Nadal a lasciare la top 10.
Lasciamo le altezze siderali riservate agli immortali dello sport per dare un’occhiata alla Top 20 che – seppure di poco – eppur si è mossa in seguito ai primi tornei dell’anno disputati:
TOP 20 | ||||
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti ATP | Delta |
1 | Djokovic | Serbia | 12030 | |
2 | Nadal | Spagna | 9850 | |
3 | Thiem | Austria | 9125 | |
4 | Medvedev | Russia | 8470 | |
5 | Federer | Svizzera | 6630 | |
6 | Tsitsipas | Grecia | 5940 | |
7 | Zverev | Germania | 5615 | |
8 | Rublev | Russia | 4164 | |
9 | Schwartzman | Argentina | 3455 | |
10 | Berrettini | Italia | 3120 | |
11 | Monfils | Francia | 2860 | |
12 | Shapovalov | Canada | 2830 | |
13 | Bautista Agut | Spagna | 2710 | |
14 | Goffin | Belgio | 2600 | 2 |
15 | Raonic | Canada | 2580 | -1 |
16 | Carreno Busta | Spagna | 2580 | -1 |
17 | Fognini | Italia | 2420 | |
18 | Wawrinka | Svizzera | 2365 | |
19 | Dimitrov | Bulgaria | 2260 | |
20 | Khachanov | Russia | 2245 |
Dovremo attendere il primo major dell’anno per poter commentare modifiche più sostanziali all’interno del ranking.
CASA ITALIA
ITALIANI TOP 200 | |||
Classifica | Giocatore | Punti | Variazione |
10 | Berrettini | 3120 | |
17 | Fognini | 2420 | |
34 | Sonego | 1588 | -1 |
36 | Sinner | 1464 | |
71 | Travaglia | 894 | 4 |
76 | Caruso | 858 | |
79 | Cecchinato | 838 | |
95 | Mager | 770 | 6 |
106 | Seppi | 699 | -1 |
129 | Musetti | 514 | |
136 | Gaio | 481 | |
146 | Lorenzi | 457 | -1 |
151 | Giustino | 433 | |
162 | Giannessi | 393 | |
173 | Fabbiano | 379 | |
180 | Marcora | 359 |
Inizio di stagione in chiaroscuro per gli italiani.
Alle ottime performance di Luca Travaglia e Gianluca Mager, giunti ai quarti di finale rispettivamente ad Antalya e Delray Beach, fa da contraltare l’eliminazione dei nove tennisti italiani presenti al torneo di qualificazione per l’accesso al tabellone principale dell’Australian open. Soltanto Lorenzo Giustino e Gian Marco Moroni hanno raggiunto il secondo turno mentre sono usciti al primo Lorenzo Musetti, Federico Gaio, Paolo Lorenzi, Alessandro Giannessi, Thomas Fabbiano, Roberto Marcora e Matteo Viola.
TOP TEN TEEN
Di seguito la classifica dei migliori dieci giocatori del mondo tra quelli nati dopo il 31 dicembre 2001
TOP 10 TEEN | |||
Posizione | Giocatore | Nazione | Nato nel |
129 | Musetti | ITA | 2002 |
142 | Alcaraz Garfia | SPA | 2003 |
432 | Mayoy | FRA | 2003 |
477 | Rune | DK | 2003 |
535 | Ionel | ROU | 2002 |
634 | Mochizuki | JPN | 2003 |
681 | Ruiz | SPA | 2002 |
740 | Cazaux | FRA | 2002 |
753 | Kodat | USA | 2003 |
782 | Svajda | USA | 2002 |
All’undicesimo posto l’italiano Luca Nardi, classe 2003, posizione numero 791.
BEST RANKING
Solo due giocatori questa settimana meritano i complimenti per avere raggiunto il proprio best ranking. Si tratta del vincitore del torneo di Delray Beach, il polacco Hubert Hurkacz, attualmente numero 29, e del finalista di Antalya, Alexander Bublik, ritiratosi dopo soli due giochi per un problema alla caviglia destra ma comunque salito per la prima volta al numero 45 delle classifiche.
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Rimandato l’inizio della vendita dei biglietti a Montecarlo
I biglietti per assistere al Masters 1000 del Principato dovevano essere disponibili da domani 19 gennaio. Ma si è deciso di rimandare a causa della situazione Covid nel Sud della Francia

Cattive notizie per gli appassionati, tra i quali tanti italiani, che speravano di poter assistere dal vivo al Masters 1000 di Montecarlo, in programma dal 11 al 18 aprile. L’inizio della vendita dei biglietti sui canali autorizzati, che doveva cominciare domani, 19 gennaio, è stata rimandata a data da destinarsi. “Purtroppo, vista l’attuale situazione sanitaria sfavorevole, l’apertura della biglietteria deve essere posticipata”, recita il comunicato.
L’organizzazione del torneo comunque non mette in dubbio il fatto che il torneo si svolgerà regolarmente e “rimane fiduciosa” di poter ospitare il pubblico sugli spalti del meraviglioso Country Club di Monaco. Va ricordato che l’anno scorso il torneo non si è disputato per la prima volta dal 1945 a causa dell’interruzione del circuito per via della pandemia di Covid-19. Speriamo che quest’anno il Rolex Monte-Carlo Masters si possa disputare e che, almeno parzialmente, sia concessa la presenza di pubblico.
Coppa Davis
Finali di Coppa Davis: Kosmos propone sedi multiple, tra cui anche Torino
Meno squadre, più giorni e più città tra le idee per migliorare la fase finale della manifestazione

Kosmos Tennis, il partner dell’ITF per quanto riguarda la Coppa Davis, ha avanzato una serie di proposte per migliorare le Finali della manifestazione dopo aver scrupolosamente analizzato l’evento inaugurale – e finora unico – disputato a Madrid al termine della stagione 2019. È la stessa Federazione Internazionale a confermare che alcune proposte sono già state accolte, mentre altre sono in fase di discussione.
Oltre alla riduzione delle squadre da 18 a 16 per il 2022, è già stato approvato l’allungamento a 11 giorni della manifestazione che quest’anno si terrà dal 25 novembre al 5 dicembre, a partire quindi dal giovedì successivo alla conclusione delle ATP Finals di Torino. Ricordiamo che l’edizione 2019 si è disputata alla Caja Mágica dal 18 al 24 novembre – collocazione che aveva provocato qualche perplessità per l’allungamento del calendario. È invece in discussione la proposta di disputare le Finali in tre sedi diversi già da quest’anno. Lo scopo, si legge nel comunicato, è di “migliorare la programmazione dei giocatori e l’esperienza degli appassionati, nonché di portare la competizione a un pubblico più ampio”. Evidentemente, la scrupolosa analisi ha evidenziato come solo i tie con protagonista la nazione ospitante avessero le tribune affollate da un numero di spettatori consono al nome dell’evento. Anche la parte in cui alcuni incontri sono finiti piuttosto tardi pure per gli standard spagnoli non deve essere sfuggito all’occhio attento degli esperti di Kosmos. Ecco allora l’ipotesi di accostare a Madrid – originariamente designata per il 2019 e il 2020 – altre due città, ognuna delle quali ospiterebbe due gironi e un quarto di finale. Alla capitale spagnola si giocherebbero così i restanti due gironi e gli altri due quarti, oltre che le semifinali e la finale.
Kris Dent, direttore esecutivo senior dell’ITF, ha detto che “nonostante il successo, era chiaro che le Finali 2019 avrebbero tratto giovamento da qualche modifica del gioco e del formato. Dopo la delusione per aver dovuto cancellare l’edizione 2020, ci concentriamo per offrire il miglior evento possibile nel 2021”. Quanto la cancellazione delle Finals dello scorso novembre (più precisamente, la riprogrammazione a fine 2021) sia stata una delusione e quanto un’opportunità, è già stato discusso.
Nel frattempo, Kosmos Tennis ha già lanciato la gara per arrivare a selezionare un lista ristretta di città europee che potranno potenzialmente unirsi a Madrid per ospitare le prossime Finali. La decisione definitiva sarà presa entro marzo e terrà conto delle proposte, anche rispetto alle condizioni legate al Covid-19, avanzate dalle città candidate. Riproponendo quelle che avrebbero dovuto essere le Finali 2020, la composizione dei gruppi è nota da una decina di mesi, con l’Italia che tenterà di emergere dal girone con Usa e Colombia.