La cavalcata vincente di Medvedev alle Finals ai raggi X: Nadal lo snodo del torneo

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La cavalcata vincente di Medvedev alle Finals ai raggi X: Nadal lo snodo del torneo

Utilizzando due tipologie di grafici molto particolari, vivisezioniamo i cinque incontri vinti da Daniil Medvedev alle ATP Finals 2020

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Daniil Medvedev con il trofeo - ATP Finals 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Analizziamo i cinque incontri vinti alle ATP Finals da Daniil Medvedev, che abbiamo ribattezzato come ‘cavalcata’, evocando il celebre brano Wagneriano, sfruttando le rappresentazioni grafiche fornite da Federico Bertelli. La prima serie di grafici si compone di alberi decisionali (decision trees) e illustra l’andamento dei turni di servizi del russo e dei suoi avversari, dal primo match di round robin alla finale vinta contro Thiem.

Qui di seguito il dettaglio della partita d’esordio. Il grafico è semplice da leggere: a destra (in blu) i turni di servizi vinti, a sinistra (in rosso) i break subiti. Più spesso è il segmento che collega due punteggi, più volte quel ‘percorso’ di gioco è stato battuto.

Emerge la solidità di Medvedev nel tenere il servizio, essendo riuscito a gestire al meglio le situazioni di deuce receiver e deuce server. Si osserva anche come il russo nei primi tre incontri abbia perso una sola volta la battuta contro Zverev, sulla situazione di 30-40, mentre contro Nadal sia stato particolarmente in diffcoltà con il servizio, dato che lo spagnolo è stato l’unico a portare a casa giochi in maniera continua sfruttando diverse situazioni di punteggio favorevole come 0-40, 15-40 e deuce receiver per strappare la battuta.

 

Tuttavia contro Thiem, sebbene Medvedev sia stato costretto al terzo set, si ritorna all’andamento degli incontri del girone: la sola occasione in cui Thiem è riuscito a strappare la battuta si è manifestata sul deuce receiver, senza che vi siano state occasioni diverse per l’austriaco dal punteggio ancorato al 40 pari.

Dall’analisi grafica, corroborata dalla grossezza delle linee blu oblique, si evince pure la solidità crescente di incontro in incontro, nel portare a casa il primo 15 nel suo gioco di servizio e il successivo punto, man mano che il russo avanzava verso le fasi finali del torneo, ovvero semifinale e finale. Questo è segno di una fiducia crescente nel suo gioco.

Per quanto concerne le occasioni di gioco in cui Medvedev si è rivelato particolarmente abile nel strappare il servizio all’avversario di turno, spicca il deuce receiver, presente in tutti e cinque gli incontri, seguito dal 30-40; è andato a segno su questa situazione di punteggio contro Zverev e Schwartzman.

UNA VISTA D’INSIEME

La seconda serie di grafici della cavalcata Medvediana, si compone di grafici a radar, che illustrano le statistiche classiche mostrate alla fine di ogni incontro che equivalgono alle seguenti percentuali – partendo dall’alto e andando in senso orario: % di prime in campo, % di punti vinti con la prima e con la seconda, palle break salvate e convertite, punti vinti in risposta contro la prima e la seconda, punti totali vinti, punti totali vinti in risposta e al servizio. Quello che vedete qui in alto è lo schema del match d’esordio di Medvedev: è facile dedurre come abbia fatto meglio di Zverev in tutte le statistiche ad eccezione della percentuale di prime in campo.

Dall’analisi dei primi tre incontri del girone di qualificazione, pur essendo l’area gialla predominante in quasi tutte le percentuali statistiche, si evince che Medvedev è stato più efficace nel salvare le palle break dei suoi avversari (più dell’80 per cento contro Zverev e il 100 per cento contro Djokovic e Schwartzman), come anche nel convertirle. Contro Schwartzman, è addirittura sotto nella percentuale di punti vinti con la seconda di servizio e nei punti vinti in risposta sulla seconda di servizio avversaria.


N.B. Nei primi tre incontri in alto le percentuali di Medvedev sono rappresentate in giallo, mentre negli ultimi due in rosso.

Nei due successivi incontri, però, i profili percentuali delle palle break salvate e convertite (‘ore’ 3 e 4, immaginando di leggere il grafico come un orologio) cambiano, essendo i numeri di Nadal e Thiem superiori a quelli del russo. Quindi, in ultima analisi, significa che Medvedev ha concesso meno palle break ed è stato più abile nel convertire quelle che i suoi avversari gli hanno offerto nell’economia generale della partita. Una grande dimostrazione di solidità.

Se il profilo generale statistico della partita del russo contro Thiem risulta similare a quello delle partite contro Djokovic, Zverev e per certi aspetti anche a quello contro Schwartzman, la forma del profilo delle statistiche contro Nadal risulta totalmente anomala ed è da considerarsi come a sé stante. Contro lo spagnolo, sono state decisive le percentuali di punti vinti in risposta sulla seconda di servizio di Nadal e al servizio con la seconda. Analizzeremo meglio questo aspetto in un articolo successivo, sul posizionamento del russo in risposta.

In conclusione, dall’analisi dei profili statistici, risulta che la semifinale contro Nadal è stato l’ostacolo più duro che ha dovuto superare Medvedev nella sua cavalcata verso la gloria londinese, in un torneo in cui ha dimostrato più di tutti l’abilità (forse innata) di dare alla partita la direzione voluta anche quando i numeri non erano completamente dalla sua parte.

Articolo a cura di Andrea Canella

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ATP

Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto

Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

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Matteo Arnaldi – Coppa Davis 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.

Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.

Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.

 

In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.

Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.

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Flash

Wim Fissette scarica Qinwen Zheng: ritorno con Naomi Osaka?

La notizia emerge a margine dell’oro agli Asian Games della cinese: “Ha infranto il contratto”

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Zheng Qinwen - WTA Palermo 2023 (credits to Ufficio Stampa Palermo Ladies Open)

Brutte notizie arrivano per Qinwen Zheng dopo la medaglia d’oro conquistata in singolare agli Asian Games (vittoria le dovrebbe valere la qualificazione per Parigi 2024). La numero 1 cinese si dovrà separare dal suo allenatore Wim Fissette con cui aveva iniziato una collaborazione nello scorso giugno: il coach, capitano del Belgio in Billie Jean King Cup, avrebbe infatti deciso di tornare da Naomi Osaka, che rientrerà nel circuito nel 2024 dopo la pausa per la maternità.

Una collaborazione che è stata discretamente proficua in questi mesi, considerato che Zheng ha conquistato a Palermo il suo primo titolo a livello WTA e il primo quarto di finale a livello Slam allo US Open. Una vera e propria beffa per la classe 2002 di Shiyan che aveva dato il benservito a Pere Riba, insoddisfatta dei risultati con l’allenatore spagnolo. L’iberico di lì a poco si sarebbe “accasato” con Coco Gauff, portandola insieme a Brad Gilbert a vincere Washington, Cincinnati e lo US Open.

Fissette ha infranto il contratto, ed è stato molto immorale – sono le parole della cinese riportate da diversi media dopo la finale vinta contro la connazionale Zhu Lin – capisco la sua decisione, ma io e la mia famiglia ci sentiamo feriti. In questo momento, non voglio parlare di questa persona”. Una situazione davvero spiacevole per una giovane come Zheng che aveva investito le sue risorse in un allenatore esperto come il belga e ora si ritrova a piedi in una condizione piena di incognite: il talento è grande, ma ancora la cinese deve trovare una figura stabile che riesca a incanalare il suo grande potenziale. Evidentemente non sarà Fissette.

 

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WTA Ningbo: in finale Jabeur e la sorpresa Shnaider, sconfitte Podoroska e Linda Fruhvirtova

La tunisina disinnesca con attenzione il dritto dell’argentina, la russa si impone facilmente nella contesa tra giovanissime

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Al Ningbo Open le due semifinali emettono verdetti positivi per la testa di serie numero uno Ons Jabeur e per la sorpresa russa Diana Shnaider.

D. Shnaider b. L. Fruhvirtova 6-4 6-1

Diana Shnaider prevale nella sfida tra teenager contro Linda Fruhvirtova nella prima semifinale del Ningbo Open. La classe 2004 russa supera in poco più di un’ora e mezza la ceca più giovane di lei di un anno imponendo il proprio robusto forcing con il dritto ma giocando anche alcune traiettorie di rovescio in particolar modo incrociate che sono risultate molto importanti per neutralizzare le risorse della rivale. Fruhvirtova si è trovata in tal modo spesso impegnata a rincorrere: il suo gioco di contenimento le ha permesso di rimanere a galla per quasi tutto il primo set. Poi la moscovita ha dilagato.

 

Nella prima frazione l’atleta di Praga trova per prima il break nel secondo gioco, approfittando di un dritto lungolinea di poco largo di Shnaider. Il vantaggio dura poco e la ceca lo rende mettendo in rete uno smash a rimbalzo. Sullo slancio la russa sale 4-2 strappando nuovamente il servizio alla rivale alla sesta palla break del game. Diana è sempre più in palla e dimostra i suoi miglioramenti in fase difensiva annullando una palla per il controbreak con un dritto lungolinea in corsa irraggiungibile per l’avversaria.

Le è sufficiente tenere ancora un turno alla battuta e il primo set è suo: tre ace a testa ma cinque doppi falli per chi ha perso contro due per chi ha vinto. Il secondo parziale conferma la tendenza degli ultimi game e Shnaider infila 5 giochi consecutivi prima di subire un break che non fa male: al termine è un 6-1 in 37 minuti.

Per Fruhvirtova un torneo che le ha comunque consentito di rompere la serie negativa di 9 sconfitte consecutive con relativo crollo in classifica oltre la centesima posizione. Per Shnaider una vittoria che vale la prima finale nella carriera e il miglior piazzamento nel ranking, vicinissimo alla sessantesima posizione. Che ovviamente può ancora migliorare…

[1] O. Jabeur b. N. Podoroska 6-3 1-6 6-2

La testa di serie numero 1 del tabellone Ons Jabeur “riempie il contratto” ed entra in finale superando l’Argentina Nadia Podoroska con il punteggio di 6-3 1-6 6-2.

La numero 87 del ranking non sfigura e oltre a conquistare nettamente il secondo set, nel resto del match riesce a tratti a mettere alla frusta le qualità difensive in back della settima giocatrice del mondo, che è però brava a non perdere la concentrazione e a giocare con buona continuità i due parziali vinti.

Jabeur cede in apertura la battuta e la recupera nel quarto gioco: la tennista sudamericana fa ottimo uso del dritto e conduce spesso gli scambi da fondo campo, ma una volta subita la rimonta, perde smalto e subisce un secondo break nell’ottavo gioco, che l’atleta nordafricana conquista con un portentoso dritto inside-out. Chiusa la prima partita nel game successivo, Jabeur, quasi soddisfatta del successo parziale, lascia l’iniziativa a Podoroska, che in poco più di mezz’ora pareggia il conto dei set lasciando un solo gioco all’avversaria.

L’inizio del set decisivo è forse il momento più delicato per Jabeur, che sul punteggio di 2-1 manca una palla break e si fa nuovamente raggiungere dall’argentina. Da qui in poi però il rendimento di Nadia cala nettamente e Ons trova il break a zero per un 4-2 che diventa 6-2 poco dopo.

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