Abu Dhabi: Sabalenka come un treno, sa solo vincere

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Abu Dhabi: Sabalenka come un treno, sa solo vincere

La bielorussa conquista il terzo torneo di fila dopo Ostrava e Linz. Manterrà questo livello nel primo Slam del 2021? “Sono fiduciosa”. Kudermetova mai in partita, ma comunque al best ranking

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Aryna Sabalenka - Abu Dhabi 2021 (via Twitter, @WTA)
 

[4] A. Sabalenka b. V. Kudermetova 6-2 6-2

Arina Sabalenka stappa il nuovo anno come aveva finito il vecchio: sollevando un trofeo e trasmettendo sensazioni di dominio. Il trionfo in un’ora e cinque minuti nella finale a senso unico di Dubai – mai in partita la volenterosa Veronika Kudermetova – rappresenta infatti il terzo successo consecutivo dopo Linz (ottobre) e Ostrava a novembre e la nona finale vinta nelle ultime dieci disputate. All’Australian Open manca poco meno di un mese e gli Slam – lo sappiamo – non sono il suo punto forte, ma il messaggio che la bielorussa lancia alla concorrenza è potente come la sua palla. E le garantisce anche il primo scatto in classifica del 2021, passando dal decimo al settimo posto del ranking WTA ancora soggetto al regime straordinario.

L’arrivo lanciato di Sabalenka agli Slam non è una novità, mentre è stata però una costante delle ultime stagioni la sua incapacità di sfruttare questa inerzia positiva. Nella complicata trasferta di Melbourne, l’occasione di invertire la rotta e di andare oltre il suo miglior risultato a livello Major (un ottavo di finale allo US Open 2018). “Sono venuta qui per giocare qualche match dopo un mese di preparazione – ha commentato a caldo -, è stato molto importante giocare così tanto, sei partite, per vincere questo titolo. Onestamente non pensavo che avrei fatto così bene su campi così veloci. Adesso sono fiduciosa per l’Australia“.

La fiducia, probabilmente, deriva anche da un salto di qualità sul piano mentale. “Ci sono tante cose più importanti del tennis, quindi quando sei fuori dal campo devi cercare di goderti ogni momento“, ha detto riagganciandosi a un’intervista di qualche giorno fa, quando raccontò di essere andata in spiaggia a rilassarsi per leggere un libro. E poi il contorno, che evidentemente funziona. Al momento nel suo angolo ci sono il fisioterapista Jason Stacey e Anton Dubrov, ex sparring promosso a coach. “‘Mi sto trovando molto bene. La routine è la solita: warm-up prima dei match, warm-up… prima del warm-up! Devo dire che mi aiutano soprattutto a mantenermi calma, e ho la sensazione che ogni volta che c’è un problema loro possano risolverlo“.

DOMINANTE – In questa cornice, rimane agli atti il 500 degli Emirati Arabi interpretato a livelli super. Con la capacità di buttare giù le avversarie a spallate nei pochi momenti difficili (il set d’esordio contro Hercog o quando ha lasciato l’unico parziale a un’avversaria, contro Rybakina). Per il resto, un’esibizione muscolare, nel senso migliore del termine, che non è passata inosservata. Kudermetova, alla prima finale in carriera ma tradizionalmente insidiosa per le top 10 (Svitolina, ai quarti, l’ultima prestigiosa vittima), non è mai riuscita a esprimersi. Ha subito la pressione e non ha trovato il ritmo al servizio, teoricamente suo punto di forza. Il problema, per la 23enne di Kazan, è stato la montagna che si è trovata di fronte. Troppo alta e imponente da scalare.

La partita ha preso il bivio già nel sesto game, da dimenticare per la russa in battuta (una sola prima in campo e due doppi falli). Con un break di vantaggio, Sabalenka (alla 15esima vittoria consecutiva) ha acquisito fiducia e alla maggiore sicurezza nei colpi – ha sbagliato pochissimo, come in semifinale – ha aggiunto grande solidità difensiva. Oltre a un dritto incrociato che ha spostato gli equilibri. Il secondo set si è indirizzato sul servizio strappato in avvio da Sabalenka, capace poi di neutralizzare con l’immediato controbreak un turno di servizio andato a vuoto. Una mezza occasione di rimanere aggrappata al match che Kudermetova non ha saputo sfruttare. Per lei rimane il best ranking (salirà al numero 36), insieme a pochissimi rimpianti.

 

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Miami, il programma di lunedì 27 marzo: Sonego-Tiafoe non prima delle 01 sullo Stadium, Trevisan apre alle 17 sul Grandstand

Sessione diurna per Martina Trevisan, che farà da apripista al programma sul secondo campo della Florida. Lorenzo Sonego riprogrammato in serale sul Centrale, dopo il ritiro per infortunio di Molcan che fa avanzare agli ottavi Medvedev senza giocare

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Stadium Court - Miami 2023 (foto Twitter @miamiopen)

Day 7 al Miami Open Presented By Itaù, che sarà dedicato agli incontri di 3°turno della parte bassa del tabellone maschile per allineare il draw agli ottavi di finale e alle sfide valevoli per un posto tra le migliori otto del torneo per quanto riguarda la parte alta del tabellone femminile.

Due gli azzurri impegnati in questa giornata di tennis nel Campus dell’Hard Rock Stadium, una rappresentanza per seeding: Lorenzo Sonego e Martina Trevisan. Il torinese se la vedrà con la testa di serie numero 12 Frances Tiafoe, l’incontro inizialmente non era stato programmato sullo Stadium ma in seguito al ritiro per un infortunio all’anca destra del mancino slovacco Alex Molcan che ha così spalancato le porte degli ottavi al suo avversario, il russo Daniil Medvedev (n. 4 del tabellone) senza che neppure debba scendere in campo, ha portato gli organizzatori ha dover rivedere il programma – riguardante la giornata di lunedì 27 marzo – stilato in uno primo momento. Il match darà il via alla sessione serale del campo principale, i protagonisti scenderanno sul terreno di gioco non prima dell’1:00 italiana (le 19:00 locali).

Ed è così che il nuovo ordine di gioco, ha fatto sì che lo slot riservato in prima battuta alla partita tra il campione dello US Open 2021 e l’allievo di Marian Vjada venisse destinato al confronto tra Lollo e il tennista di casa, recente semifinalista a Indian Wells.

 

Per quanto concerne, invece, l’ultima giocatrice italiana rimasta in corsa nel torneo WTA: l’appuntamento è in apertura di programma alle 11:00 locali (le 17:00 in Italia) sul Grandstand, nel match che mette di fronte la mancina toscana e la la tds n. 24 Jelena Ostapenko.

Il programma sullo Stadium Court verrà invece aperto dal match che opporrà a partire dalle 12:00 locali (le 18.00 in Italia) il qualificato cileno Cristian Garin e soprattutto la tds n. 2 Stefanos Tsitsipas, all’esordio dopo la vittoria per walkover contro Gasquet. Non prima delle 13:00, le 19:00 italiane, la n. 3 del tabellone Jessica Pegula contro la polacca e semifinalista dell’ultimo Australian Open Magda Linette (n. 20 del draw); seguite dal match tra la vincitrice della prima tappa del Sunshine Double Elena Rybakina (decima favorita alla conquista del titolo) e la belga Elise Mertens. Infine, a chiusura di programma dopo Sonego-Tiafoe, sarà il turno della forza n. 2 del seeding Aryna Sabalenka e della n. 16 Barbora Krejcikova.

Qui sotto il programma completo della giornata con gli orari indicati in ora locale di Miami (sei ore indietro rispetto all’Italia):

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WTA Miami: Alexandrova supera Bencic, bene anche Kvitova. Krejcikova elimina Keys e incrocia Sabalenka

Petra Kvitova vince il terzo confronto diretto su Donna Vekic in Florida dopo quelli del 2014 e del 2019, Aryna Sabalenka infligge a Marie Bouzkova il 6° KO in altrettante partire contro una Top 5

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Petra Kvitova - Indian Wells 2023 (twitter @BNPPARIBASOPEN)

Day 6 al Miami Open Presented By Itaù, che ha visto la disputa dei sedicesimi di finale – o terzi turni se preferite – della parte bassa del tabellone femminile per allineare così il seeding agli ottavi. Dopo aver passato in rassegna gli incontri della prima parte del programma, vi proponiamo quelli che si sono consumati tra la serata e la nottata italiana.

[18] E. Alexandrova b. [9] B. Bencic 7-6(8) 6-3

Nel secondo match della sessione diurna in programma sul secondo impianto per importanza del Campus della Florida, il Grandstand, è andata in scena a partire dalle 13:15 locali (le 19:15 italiane considerate le sei ore di differenza di fuso orario tra Miami e l’Italia) la sfida tra la russa Ekaterina Alexandrova e la svizzera Belinda Bencic. Ad imporsi è stata la testa di serie numero 18 con lo score di 7-6(8) 6-3 in quasi due ore di partita (per la precisione 1h55′). Questo era il loro sesto confronto diretto, con la 26enne elvetica avanti 3-2 nei precedenti. Dunque adesso il bilancio recita un perfetto equilibrio e curiosamente anche il primo scontro in assoluto fra le due giocatrici si era consumato nel Sunshine Double, peraltro l’unico prima di quello odierno ad essersi disputato sul cemento – gli altri quattro infatti si sono divisi tra terra ed erba -: al terzo turno del WTA 1000 di Indian Wells 2019, dove a trionfare fu la medaglia d’oro olimpica di Tokyo 2020 per 6-4 6-2 in 1h07′. Sicuramente decisivo a fini dell’esito finale dell’incontro, il parziale inaugurale dove la classe ’94 russa ha dovuto cancellare ben quattro set point prima di poter incamerare il set: i primi due, consecutivi, al servizio sul 4-5 e gli ultimi due invece al tie-break tra cui il primo di questi addirittura in risposta (sul 5-6 e sul 6-7). Mentre, il secondo tentativo di apporre il sigillo conclusivo al set è stato quello buono per Ekaterina, che dopo aver mancato la prima chance sul 8-7 in ribattuta quando si è trovata ad avere una nuova possibilità di chiudere la frazione, non si è fatta pregare con l’ausilio del fondamentale d’inizio gioco: 10 punti a 8 e set di apertura agli archivi dopo 1h14‘.

 

Secondo set che al contrario del primo è durato molto meno, 41 minuti di gioco con l’unico break che ha delineato il differenziale nel parziale materializzatosi a freddo: l’iniziale vantaggio di 2-0, difatti, è stato abilmente gestito fino alla fine della contesa. A pesare nell’economia del match, dal punto di vista statistico, negativamente per Belinda sono stati i 5 doppi falli commessi a fronte invece di un solo ace; leggermente meglio la vincitrice dell’incontro sulla percentuale della prima in campo e sui punti vinti con la seconda di servizio: 65% da un lato e 50% dall’altro, 53% (9/17) contro il 48% (13/27) della rossocrociata. Agli ottavi per Alexandrova, ci sarà l’ostacolo della campionessa dello US Open 2019 Bianca Andreescu: apparsa in netta ripresa in questo torneo, dove ha già raccolto tre successi prestigiosi su Raducanu, Sakkari e Kenin.

[15] P. Kvitova b. [22] D. Vekic 6-4 7-6(3)

Dopo la partita di cui abbiamo appena dato conto, sempre sul Grandstand è stata la volta del match che ha visto come protagoniste la ceca Petra Kvitova e la croata Donna Vekic. La bi-campionessa di Wimbledon delle edizioni 2011 e 2014 ha avuto la meglio sulla n. 20 WTA con il punteggio di 6-4 7-6(3) in 1h41‘ di match. Head to Head che alla vigilia della sfida parlavano di un netto divario nei precedenti, con la “Maestra” delle WTA Finals 2011 di Singapore avanti 3-1: incredibilmente però ciò che sorprende in verità è un’altra statistica, due dei quattro confronti diretti che diventano tre con quello odierno hanno visto come teatro il Miami Open e fra l’altro tutti e tre sempre ai sedicesimi; il primo scontro assoluto tra le due si è avuto nel 2014 con vittoria di Petra 6-3 6-4 e più recentemente nel 2019 al terzo set per 6-4 3-6 6-4.

L’ex n. 2 del mondo ha controllato senza affanni il primo set, forte dello strappo messo a segno nel primo game dell’incontro che ha poi successivamente portato in porto facendo uso del suo dirompente servizio mancino. Dopo il 6-4 in 39 minuti, la ripresa delle ostilità si è invece dimostrata più laboriosa nella sua conquista da parte dell’esperta 33enne: che difatti è stata costretta a dover ricorrere al tie-break, nonostante tuttavia avesse fatto registrare un altro scatto bruciante dai blocchi. Il 2-0 stavolta, come preannunciato, è stato riagguantato dalla 22esima forza del tabellone: contro-break che inoltre è stato poi anche propedeutico ad un ulteriore scambio vicendevole di favori in battuta che però non ha modificato gli equilibri ripristinati poco prima portando il tabellino sul 3-3.

Arrivati al gioco decisivo, comunque, la vittoria del set non è mai stata in discussione con la quindicesima favorita al trionfo finale che è scappata subito avanti 3-0, per poi andare a chiudere i conti al secondo match point 7-3 al termine di 1h02′ di parziale. Molto bene in battuta Kvitova, che ha scagliato 8 ace mettendo in campo il 70% di prime e trasformandone il 71% (35/49); da rivedere tuttavia qualcosa sulla seconda: solo il 43% (9/21) di finalizzazione. Vekic ha invece pagato i 6 doppi falli in cui è incappata e lo scarno 48% di prime palle. In ottavi ad attendere la nativa di Bilovec, ci sarà la russa Varvara Gracheva che ha superato la polacca Magdalena Frech.

[16] B. Krejcikova b. [19] M. Keys 7-6(4) 6-3

Questa in tabellone nel secondo appuntamento del Sunshine Double è stata per Barbora Krejcikova, la terza presenza complessiva e la sua vittoria al secondo turno inferta ad Aliaksandra Sasnovich lasciando per strada soltanto cinque games in appena 68 minuti; aveva già rappresentato il miglior risultato mai raggiunto nel torneo per la fresca vincitrice del primo evento ‘1000’ del circuito femminile, il WTA di Dubai, dato che nelle precedenti due esperienze nel 2018 e nel 2021 aveva nel primo caso mancato l’accesso al draw principale e nel secondo si era fermata al 2°T. Ma ovviamente l’appetito vien mangiando e allora ecco servito anche il pass per gli ottavi di finale mediante la solida affermazione senza però rinunciare alla completezza del suo tennis a tutto campo, sulla tds n. 19 Madison Keys: 7-6(4) 6-3 in 1h54′ di gioco.

Proprio i tornei mille si stanno rivelando uno dei suoi terreni di caccia preferiti in questo avvio di stagione per la campionessa al Roland Garros 2021 avendo ottenuto 13 delle sue 15 affermazioni del 2023 in WTA 1000 o Slam. Infatti oltre allo straordinario trionfo colto negli Emirati Arabi, ulteriormente enfatizzato dagli scalpi messi a segno nei round conclusivi del suo cammino con le eliminazioni in fila tra quarti, semifinali e finale rispettivamente della campionessa dell’Open d’Australia Sabalenka, della n. 3 WTA Jessica Pegula e della n. 1 Iga Swiatek; è stata in grado di raggiungere gli ottavi anche in Australia e ad Indian Wells.

Ciononostante, gli scontri diretti arridevano alla bombardiera americana nel loro finora unico faccia a faccia nei quarti di Melbourne 2022: nello slam che apre la stagione fu la finalista 2017 dello US Open a spuntarla sull’allora n. 4 delle classifiche. Se per la 27enne di Brno è stata “la prima volta” al 3° turno della Florida, al contrario per la 28enne di Rock Island questo traguardo è conciso con il ritorno ad assaporare qualcosa di già vissuto: era difatti dal 2017 che non si spingeva fino a questo punto del torneo, questa volta ci è riuscita grazie al doppio 6-4 inflitto alla connazionale Robin Montgomery dopo aver prontamente recuperato un break subito nelle fasi embrionali del match: 11 ace ma anche 10 doppi falli in 79 minuti, il biglietto da visita della statunitense nell’approccio alla gara. Una Madison, fra l’altro, vogliosa di riscatto dopo che a Indian Wells – dove difendeva la semifinale del 2022 – è stata costretta al ritiro a causa di un malessere. Il suo inizio di anno è stato estremamente positivo, con 11 vittorie su 15 partite disputate; in particolar modo il suo obiettivo era cercare di replicare quanto fatto a Dubai – anche qui in Florida – dove ha raggiunto i quarti facendo fuori tra le altre Caroline Garcia e Vika Azarenka. Tuttavia il suo ottavo a Miami in 12 presenze al torneo dovrà ancora attendere, per lei si conclude mestamente il percorso coast o coast dal deserto della California all’Hard Rock Stadium dei Miami Dolphins.

[2] A. Sabalenka b. [31] M. Bouzkova 6-1

La sessione serale sullo Stadium è stata aperta in piena notte italiana, l’1:10, dalla sfida di sedicesimi di finale che vedeva in campo la n. 2 del seeding Aryna Sabalenka, la quale ha maramaldeggiato sulla 31esima testa di serie Marie Bouzkova: liquidandola con il severo punteggio di 6-1 6-2 in neanche un’ora e dieci di partita, per la ceca si tratta della sesta sconfitta in altrettanti confronti contro Top Five. Mentre per Sabalenka ora ci sarà Krejcikova nel tentativo di proseguire la sua corsa e migliorare i quarti ottenuti un anno fa.

Nel suo precedente incontro, la 24enne di Minsk aveva subito un break in tutti e due i parziali che l’avevano portata al successo con Shelby Rogers, nel secondo aveva dovuto addirittura rimontare da uno svantaggio di 3-1 prima di chiudere 6-4 6-3. Curiosamente aveva già affrontato la giocatrice statunitense in questo 2023, al 2°T dell’Australian Open: vinse anche quel match in due frazioni per poi andare a conquistare il titolo, che non sia di buon auspicio per la bielorussa.

Il record personale per Aryna tra vittorie e sconfitte in questo primo scorcio di stagione è straordinariamente positivo: 18-2, che oltre alla conquista dell’Happy Slam l’ha vista imporsi anche ad Adelaide e raggiungere la finale di Indian Wells. Le sue prestazioni sul cemento hanno avuto un deciso cambio di marcia a partire da agosto 2022, quando in rapida successione fece registrare un filotto negli Stati Uniti con la semifinale a Cincinnati e allo US Open, più la ciliegina della finale alle WTA Finals di Fort Worth in Texas.

Pur avendo raccolto un KO, al cospetto però della n. 2 mondiale, il percorso della n. 36 WTA può ritenersi comunque decisamente soddisfacente considerando che nelle sue due presenze nel tabellone principale dell’evento si era bloccata nel 2021 al 1°turno e lo scorso anno al secondo. Inoltre, qui a Miami la 24enne di Praga ha finalmente interrotto la mini-serie di sconfitte all’esordio di cui si era resa protagonista tra Monterrey e Tennis Paradise, superando nel round antecedente in rimonta Anna Blinkova 3-6 6-4 6-3 e ottenendo così già il miglior risultato nel torneo. In generale, Bouzkova spera di poter ripartire con un altro piglio nella parte di stagione sulla terra prendendo nuova linfa dai segnali positivi osservati a Miami, dopo un avvio di 2023 da rivedere in cui su sei eventi a cui ha preso parte è sempre uscita al primo o al massimo al 2° turno. Piazzamenti opposti allo scintillante rendimento del 2022, nel quale ha vinto il primo titolo WTA in casa a Praga ma ha anche raggiunto la semi al ‘1000’ di Guadalajara e i quarti a Wimbledon.

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WTA Miami: Andreescu si conferma contro Kenin. Pliskova irricononoscibile nel derby con Vondrousova. Out Muchova

Dopo la vittoria su Sakkari, Bianca Andreescu disputa un buon match anche con l’americana Sofia Kenin. Agli ottavi anche Gracheva e Cirstea battendo Frech e Muchova

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Bianca Andreescu - Toronto 2022 (foto Twitter @NBOtoronto)

A Miami si completano gli incontri di terzo turno del tabellone femminile e la prima sorpresa di giornata viene dal derby ceco tra Karolina Pliskova e Marketa Vondrousova. L’ex numero uno del mondo aveva vinto tutti i tre precedenti con la connazionale senza mai perdere nemmeno un set, mentre oggi si è arresa in soli 53 minuti subendo un pesantissimo 6-1 6-2. La prestazione di Karolina è stata a tratti sconcertante: è riuscita a tenere il servizio solo nel suo ultimo turno di battuta del match e ha conquistato solo il 31% dei punti iniziati con la prima, incredibilmente poco incisiva. Non sono comunque da trascurare i meriti di Vondrousova che sta disputando un ottimo avvio di stagione e che ha ben figurato anche nella prima tappa del Sunshine Double. A Indian Wells, Marketa si è fermata agli ottavi contro un’altra connazionale come Muchova ma in questo torneo, agli ottavi, non avrà chance di rivincita. Karolina Muchova infatti è stata sconfitta 7-5 6-1 da Sorana Cirstea.

La romena Cirstea, attuale numero 74 del mondo, ha ribaltato i pronostico contro una Muchova vittima della pressione. La ceca infatti, nel primo set due volte si è portata avanti di un break, andando a servire per chiudere il parziale sul 5-4 ma ha addirittura subito un break a ‘0’ e, con quattro game consecutivi, Cirstea ha ribaltato l’inerzia chiudendo lei 7-5. Il secondo set è stata solo una formalita per Cirstea che con un 6-1 raggiunge per la seconda volta in carriera gli ottavi di finale al 1000 di Miami, a dieci anni di distanza dalla prima, quando in quell’occasione battè Angelique Kerber; adesso invece come detto trova Marketa Vondrousova.

Andreescu solida contro una buona Kenin

Un’altra partita interessante che proponeva il programma odierno era quella tra due campionesse Slam, decadute ma in fase di risalita (chi più, chi meno), come Bianca Andreescu e Sofia Kenin. L’ha spuntata quella più vicina al livello di gioco raggiunto in occasione del trionfo major, ovvero la canadese che ha chiuso con un doppio 6-4. Bianca, finalista nell’edizione del 2021 e sempre almeno agli ottavi in questo torneo, ha fatto valere la maggiore pesantezza del suo dritto vincendo praticamente tutti i braccio di ferro che si sono giocati sulla diagonale destra ed è stata anche aiutata da ottime percentuali al servizio (da segnalare soprattutto il 65% di realizzazione con la seconda). Anche la risposta, in particolare quella di rovescio, ha contribuito a scavare il solco tra lei e l’avversaria. Con questa affermazione, Andreescu consolida la sua posizione virtuale nel ranking dove rientrerà tra le prime 30 giocatrici del mondo per la prima volta da novembre 2021. Per lei al prossimo turno ci sarà Bencic o Alexandrova.

 

Tra le giocatrici più in crescita in questo primo scorcio di 2023 c’è indubbiamente Varvara Gracheva che, dopo aver superato le qualificazioni ed essersi spinta fino agli ottavi in California, sta replicando lo stesso percorso anche al Miami Open by Itaù. La 22enne russa ha infatti dato seguito alla netta vittoria su Jabeur dominando anche l’incontro con la polacca Frech a cui ha lasciato solo tre game (6-1 6-2) in un’ora e dieci minuti di gioco. Ora Varvara attende la vincitrice del match tra Kvitova e Vekic e nel frattempo può già festeggiare un nuovo best ranking: lei che aveva iniziato l’anno da numero 100 del mondo sarà infatti nella peggiore delle ipotesi alla 46esima casella alla fine del 1000 di Miami.

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