Barty è impaziente: “Non vedo l’ora di tornare a giocare”

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Barty è impaziente: “Non vedo l’ora di tornare a giocare”

La n.1 del mondo si è goduta la lunga pausa insieme alla famiglia e i suoi cani. “Per due mesi non ho toccato la racchetta. È stato bello. Il tennis non è l’unica cosa a rendermi felice”. Ma ora è pronta a dare di nuovo battaglia

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Ashleigh Barty - WTA Finals Shenzhen 2019 (foto via Twitter, @WTAFinals)
 

È stato un anno lungo il 2020 per Ashleigh Barty. Non tanto nel senso di faticoso. Anzi tutto il contrario. Quasi fin troppo piatto per chi ormai da tanto tempo è abituato ad allenamenti e competizioni continue. La sua stagione si è interrotta a Doha, a fine febbraio, prima del lockdown, e non è più ricominciata. Barty ha infatti deciso di saltare sia lo US Open che il Roland Garros, per tutelare meglio la propria salute e sicurezza. E così la sua pausa dalle competizioni è stata quasi di un anno: un’eternità nella carriera di qualunque tennista. 

“Sono diventata un po’ impaziente di ricominciare a giocare degli incontri nelle ultime tre o quattro settimane. Ma è stato un anno strano per tutti, una preparazione strana per tutti. Ora però mi sento pronta e sono carica per andare in campo e divertirmi”, ha detto la n.1 del mondo al sito ufficiale della WTA. Barty non ha mai smesso di allenarsi, anche quando non le era concesso uscire di casa. Ma quando ad ottobre ha cominciato effettivamente la pre-season un po’ di inevitabile ruggine è affiorata. “Ho continuato ad allenarmi sempre. Ho trovato diverse maniere per allenarmi a seconda anche dei periodi di lockdown. Sono rimasta attiva. Ma il mio corpo non era più abituato a tutti quei colpi e dopo il primo mese ho avuto un sacco di vesciche nelle mani e nei piedi”, ha rivelato. 

A seguirla da vicino in questa lunga marcia di avvicinamento verso l’inizio della nuova stagione, con l’appuntamento per lei più importante, quello degli Australian Open, è stato il suo coach Craig “Tyzz” Tyzzer. Grazie allo straordinario 2019 di Barty, con il primo titolo Slam a Parigi e la prima posizione mondiale, Tyzzer è stato nominato dalla WTA “coach dell’anno”. La 24enne tennista di Ipswich è la prima a tessere le lodi del suo allenatore, che anche in questo 2020 ha saputo gestire al meglio le avversità. “Sono fortunata ad avere Tyzz come coach che ha sulle spalle tante pre-season. Sa come strutturarle e quando è importante non avere fretta e che che ci sarà un periodo più duro in cui la fatica comincia a farsi sentire. Quello che mi piace nel suo metodo di lavoro è che non si concentra solo su pochi aspetti. L’importante per lui è riuscire ad avere un gioco completo”, ha dichiarato.

Barty ha sfruttato l’occasione del lockdown per passare il tempo con la propria famiglia, cosa che le è capitato di radio negli ultimi anni. Il suo periodo di pausa dalla carriera tennistica le ha fatto mettere in prospettiva il tennis e, per sua stessa ammissione, per diverso tempo non ha patito la mancanza degli allenamenti e delle partite. Mano a mano che però si avvicinava l’inizio del 2021, la voglia di tornare ad allenarsi e giocare è tornata. “All’inizio, come tutti, anche io mi sono fatta prendere dall’ansia. I primi due mesi dell’anno non ho praticamente toccato una racchetta e mi sono goduta la pausa forzata. Sono rimasta a casa con la mia famiglia. Non mi serve molto per essere felice. Il tennis non è l’unica cosa che mi dà soddisfazione. Stare a casa in un posto bellissimo, con la mia famiglia era più che sufficiente per me”, ha affermato. “Ciò nonostante, mi sono mancate le competizioni. Avere di nuovo la possibilità di allenarmi e cominciare a lavorare per la pre-season è stato un sollievo. Mi mancava la mia routine e non vedevo l’ora di fare qualcosa che è così normale per me da tanti anni”.

A rendere ancora più piacevole e movimentato il suo periodo lontano dal tennis è stato anche l’arrivo in casa di una nuova cagnetta. Si chiama Origi, probabilmente in onore del calciatore belga Divock Origi, attaccante del Liverpool, la squadra di cui è grande tifoso il compagno di Barty. “È stata una bella aggiunta al nostro branco di cani. Ha un carattere molto vivace. Riesce a cavarsela grazie ai suoi occhi da cucciolo e le perdoniamo tutto. Adora i maschietti e loro hanno imparato ad amarmela”, ha detto la sua padrona. Che ora però dovrà tirare fuori gli occhi della tigre se vuole riuscire a diventare la prima australiana a trionfare a Melbourne dal 1978. 

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