ATP Cup, l’Italia è pronta: “Siamo carichi, è bello rivedere il pubblico”

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ATP Cup, l’Italia è pronta: “Siamo carichi, è bello rivedere il pubblico”

C’è entusiasmo. Con Berrettini e Fognini si può puntare in alto. Primo ostacolo l’Austria di Thiem. “Un match difficile”. E sul bel momento del tennis italiano: “Merito di chi è venuto prima e della federazione”

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Il team azzurro al completo - ATP Cup 2021 (via Twitter, @ATPCup)
 

La prima ATP Cup nel 2020 è andata bene ma non benissimo per l’Italia. Matteo Berrettini, fresco di semifinale Slam a New York e partecipazione alle Finals, aveva dovuto saltare il torneo per infortunio. Al suo posto, ad affiancare Fabio Fognini, era stato Stefano Travaglia. Nonostante la defezione, dopo l’inevitabile batosta contro la fortissima Russia, gli azzurri avevano sconfitto la Norvegia di Ruud e, soprattutto, gli Stati Uniti di Isner. Un buon risultato ma non sufficiente per qualificarsi alle semifinali. Quest’anno, con Berrettini presente, si spera di fare un passo in avanti, superando almeno la fase a gironi. A giudicare dalla conferenza stampa, la voglia di fare bene non manca. 

“Siamo tutti molto carichi. Vogliamo giocare. Ed è bello che ci sia di nuovo il pubblico. Non capitava da un po’. Sarà molto bello. È sempre divertente giocare un torneo a squadre”, ha detto Berrettini. Una situazione, quella di giocare senza il pubblico, che Fabio Fognini, con il suo carattere estroverso e la voglia di mettere a segno colpi spettacolari per stupire gli spettatori, di sicuro patisce molto. “Per la persona e il giocatore che sono ne ho bisogno. Sono un po’ pazzo e ogni tanto faccio cose speciali in ogni senso. Se c’è il pubblico mi diverto di più a farle”. 

È indubbiamente un grande momento per il tennis italiano al maschile: otto giocatori in top 100, di cui la metà nei primi 50. Due degli under 21 più promettenti dell’intero panorama mondiale: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Come spiegare questa rinascita? “Non lo so bene nemmeno io. Posso provare ad indovinare. Penso che i due ragazzi che sono seduti qui oggi (Fognini e Bolelli ndr) ci abbiano ispirato. Hanno fatto delle grandi carriere. Ci hanno fatto capire che si poteva fare. Ora ci spingiamo a vicenda a fare meglio, a superare i nostri limiti. Uno vince un torneo e l’altro cerca di fare altrettanto. È una competizione sana”, ha spiegato Berrettini. Per il suo allenatore Vincenzo Santopadre, alla prima da capitano in ATP Cup, il merito va dato anche alla Federazione che è riuscita a cambiare marcia. “Hanno cominciato a organizzare le cose in modo migliore, mettere in piedi più tornei per i giovani tennisti”. 

L’Italia è inserita nello stesso girone di Francia e Austria. La prima sfida sarà proprio contro gli austriaci. Un match “duro” secondo Santopadre. A far paura è soprattutto il n.3 della classifica mondiale Dominic Thiem, finalista l’anno scorso all’Australian Open. “Tutti sappiamo che è un grande giocatore”, ha sottolineato Berrettini, che in quanto n.1 della squadra azzurra se la dovrà vedere con lui.

Due vittorie a testa nei precedenti tra Berrettini e Thiem. Tutte sfide molto equilibrate. E se lo ricorda anche il campione viennese. “Non vedo l’ora di giocare contro Matteo. Alla fine del 2019 abbiamo giocato tre volte contro in match molto importanti. Sono state partite di qualità. Lui è un giocatore molto forte. Non sono contento di fare il mio esordio in stagione contro di lui. Ma sarà interessante”. E siamo curiosi anche noi di vedere come andrà a finire domani. Si gioca sulla John Cain Arena, a partire dalle 10 in Australia, quindi la mezzanotte Italia. Potrebbe valere la pena fare le ore piccole.

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