Nei due Challenger 80 in programma ad Antalya e Quimper, replica di quelli della settimana scorsa, i numerosi italiani in tabellone partono decisamente col piede sbagliato.
ANTALYA 2
A cominciare da Lorenzo Musetti che viene fermato dall’argentino Leonardo Mayer (n. 137 ATP ma nel 2015 fu n.21). Il punteggio (6-4 6-3) è piuttosto netto, e non rende l’idea dell’equilibrio che sostanzialmente si è visto in campo. Il nostro tennista parte bene, tanto che nel terzo game ottiene il break con un magnifico lungolinea di rovescio, un po’ il suo marchio di fabbrica. Peccato che restituisca subito il favore, non lasciando all’argentino nemmeno il tempo di preoccuparsi. Si arriva così, senza ulteriori colpi di scena, al decimo gioco in cui Mayer ha un primo set point che Musetti annulla chiamando a rete l’avversario per poi chiudere di volée. Sul secondo Mayer azzecca una risposta rocambolesca che finisce tra i piedi di Lorenzo cui non riesce il miracolo.
Nel secondo parziale buona ripartenza di Musetti che strappa il servizio e va a condurre 2-1. Il copione però è lo stesso del set precedente, con un nuovo immediato contro-break e la fuga decisiva dell’argentino. L’azzurro accusa il colpo e si ritrova in un attimo a dover fronteggiare un match-point sul 3-5. Lo fa con bravura, procurandosi anche una palla-break per un ultimo, disperato tentativo di rientrare in partita. Non ci riesce e Mayer chiude al secondo match-point.
Un Musetti un po’ balbettante che, dopo la finale di due giorni fa, continua in quel ‘up and down’ che ha caratterizzato i suoi ultimi mesi. Siamo convinti che non sia niente di preoccupante ma il normale percorso evolutivo di un ragazzo che non ha nemmeno 19 anni e un’esperienza nel tennis professionistico che è minima. Ricordiamoci sempre che nessuno dei suoi coetanei è arrivato così in alto e così in fretta. A questo punto è obbligatorio rispettare i suoi tempi e vivere senza troppa ansia i passi falsi (speriamo non troppi) che probabilmente non mancheranno. Se coach Tartarini saprà tenere saldo il timone, siamo assolutamente convinti che il futuro sia tutto del ragazzo di Carrara.
Tornando al presente, non riescono a superare le qualificazioni Andrea Arnaboldi (6-3 7-5 dal tedesco Molleker) e Andrea Pellegrino (6-0 7-5 dall’argentino l’argentino Tomas Martin Etcheverry). Sconfitto anche Gianmarco Moroni (6-4 3-6 6-2 contro Akira Santillan), salvo essere ripescato come lucky loser. Nel tabellone principale l’unico a superare il primo turno è stato dunque lo spezzino Alessandro Giannessi che si è sbarazzato con autorità (7-6 6-2) del forte tedesco Daniel Altmaier (n.132 ATP).
Disco rosso per Paolo Lorenzi che lotta strenuamente, come suo costume, contro l’australiano di origini giapponesi Akira Santillan (n.276 ATP) riuscendo a portare a casa il primo set. A questo punto però Paolo vede accendersi la spia della riserva e il più giovane avversario chiude senza troppi problemi 5-7 6-4 6-2. Male anche Lorenzo Giustino che viene liquidato in poco più di un’ora dalla grande promessa brasiliana Thiago Seyboth Wild (n.118 ATP) con il punteggio di 6-4 6-3. Niente da fare per il napoletano che non trova rimedi contro il surreale 96% di punti ottenuti dall’avversario con la prima di servizio. Fuori anche Gian Marco Moroni che, ripescato come lucky loser, da un calcio al secchio che la fortuna gli aveva generosamente riempito. Contro l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.187 ATP) la partita è in realtà un po’ confusa, con numerosi break e contro-break, fino a che ‘Jimbo’ Moroni sul 5-4 del terzo set va a servire per il match. Non riesce a chiudere e il tie-break decisivo lo vince 8-6 l’indiano. Risultato finale 4-6 6-4 7-6 con il nostro tennista che per la rabbia fa a pezzi la racchetta.
QUIMPER 2
Grande prestazione di Federico Gaio che nel primo turno supera (7-6 6-4) il talentuoso mancino francese Hugo Gaston (n.166 ATP). Il nostro tennista già nel primo gioco deve affrontare ben quattro palle break, lasciando temere il peggio. Ma oggi il suo piglio è molto più energico del solito e non solo annulla le palle break ma nel gioco successivo, per la ben nota legge del contrappasso, è lui a strappare il servizio all’avversario. Nel settimo gioco il francese si riporta in parità, rimandando la decisione al tie-break dove Gaio prevale 7-5. Nel primo game del secondo set Federico ottiene subito il break che riuscirà a difendere fino al traguardo senza troppi patemi.
Roberto Marcora lotta con coraggio contro Marc-Andrea Huesler (n.143 ATP) ma ogni volta che riesce a intravvedere uno spiraglio ci pensa il servizio dello svizzero a chiuderlo. Il punteggio finale a favore dell’elvetico 6-4 7-5. Matteo Viola, dopo aver superato due turni di qualificazione contro il francese (babbo belga e madre italiana) Luca Van Assche (6-2 6-3) e il russo Evgeny Karlovskiy (6-4 6-2), si trova opposto nel primo turno del tabellone principale al francese Maxime Janvier (n.212 ATP). Matteo parte male, in un attimo è sotto 5-2. Poi, proprio mentre recupera la parità, gli si spegne improvvisamente la luce e il 7-5 6-2 ne è l’inevitabile conseguenza.