Brutta partenza per gli azzurri impegnati nei Challenger: subito fuori anche Musetti

Challenger

Brutta partenza per gli azzurri impegnati nei Challenger: subito fuori anche Musetti

Lorenzo cede in due set a Leonardo Mayer ad Antalya. Eliminati Lorenzi, Giustino e Moroni. Solo Giannessi avanza al secondo turno. Gaio supera Gaston all’esordio a Quimper

Pubblicato

il

Lorenzo Musetti - Sardegna Open 2020 (foto @LaPresse)
 

Nei due Challenger 80 in programma ad Antalya e Quimper, replica di quelli della settimana scorsa, i numerosi italiani in tabellone partono decisamente col piede sbagliato.

ANTALYA 2

A cominciare da Lorenzo Musetti che viene fermato dall’argentino Leonardo Mayer (n. 137 ATP ma nel 2015 fu n.21). Il punteggio (6-4 6-3) è piuttosto netto, e non rende l’idea dell’equilibrio che sostanzialmente si è visto in campo. Il nostro tennista parte bene, tanto che nel terzo game ottiene il break con un magnifico lungolinea di rovescio, un po’ il suo marchio di fabbrica. Peccato che restituisca subito il favore, non lasciando all’argentino nemmeno il tempo di preoccuparsi. Si arriva così, senza ulteriori colpi di scena, al decimo gioco in cui Mayer ha un primo set point che Musetti annulla chiamando a rete l’avversario per poi chiudere di volée. Sul secondo Mayer azzecca una risposta rocambolesca che finisce tra i piedi di Lorenzo cui non riesce il miracolo.

Nel secondo parziale buona ripartenza di Musetti che strappa il servizio e va a condurre 2-1. Il copione però è lo stesso del set precedente, con un nuovo immediato contro-break e la fuga decisiva dell’argentino. L’azzurro accusa il colpo e si ritrova in un attimo a dover fronteggiare un match-point sul 3-5. Lo fa con bravura, procurandosi anche una palla-break per un ultimo, disperato tentativo di rientrare in partita. Non ci riesce e Mayer chiude al secondo match-point.

Un Musetti un po’ balbettante che, dopo la finale di due giorni fa, continua in quel ‘up and down’ che ha caratterizzato i suoi ultimi mesi. Siamo convinti che non sia niente di preoccupante ma il normale percorso evolutivo di un ragazzo che non ha nemmeno 19 anni e un’esperienza nel tennis professionistico che è minima. Ricordiamoci sempre che nessuno dei suoi coetanei è arrivato così in alto e così in fretta. A questo punto è obbligatorio rispettare i suoi tempi e vivere senza troppa ansia i passi falsi (speriamo non troppi) che probabilmente non mancheranno. Se coach Tartarini saprà tenere saldo il timone, siamo assolutamente convinti che il futuro sia tutto del ragazzo di Carrara.

Tornando al presente, non riescono a superare le qualificazioni Andrea Arnaboldi (6-3 7-5 dal tedesco Molleker) e Andrea Pellegrino (6-0 7-5 dall’argentino l’argentino Tomas Martin Etcheverry). Sconfitto anche Gianmarco Moroni (6-4 3-6 6-2 contro Akira Santillan), salvo essere ripescato come lucky loser. Nel tabellone principale l’unico a superare il primo turno è stato dunque lo spezzino Alessandro Giannessi che si è sbarazzato con autorità (7-6 6-2) del forte tedesco Daniel Altmaier (n.132 ATP).

Disco rosso per Paolo Lorenzi che lotta strenuamente, come suo costume, contro l’australiano di origini giapponesi Akira Santillan (n.276 ATP) riuscendo a portare a casa il primo set. A questo punto però Paolo vede accendersi la spia della riserva e il più giovane avversario chiude senza troppi problemi 5-7 6-4 6-2. Male anche Lorenzo Giustino che viene liquidato in poco più di un’ora dalla grande promessa brasiliana Thiago Seyboth Wild (n.118 ATP) con il punteggio di 6-4 6-3. Niente da fare per il napoletano che non trova rimedi contro il surreale 96% di punti ottenuti dall’avversario con la prima di servizio. Fuori anche Gian Marco Moroni che, ripescato come lucky loser, da un calcio al secchio che la fortuna gli aveva generosamente riempito. Contro l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.187 ATP) la partita è in realtà un po’ confusa, con numerosi break e contro-break, fino a che ‘Jimbo’ Moroni sul 5-4 del terzo set va a servire per il match. Non riesce a chiudere e il tie-break decisivo lo vince 8-6 l’indiano. Risultato finale 4-6 6-4 7-6 con il nostro tennista che per la rabbia fa a pezzi la racchetta.

 

QUIMPER 2

Grande prestazione di Federico Gaio che nel primo turno supera (7-6 6-4) il talentuoso mancino francese Hugo Gaston (n.166 ATP). Il nostro tennista già nel primo gioco deve affrontare ben quattro palle break, lasciando temere il peggio. Ma oggi il suo piglio è molto più energico del solito e non solo annulla le palle break ma nel gioco successivo, per la ben nota legge del contrappasso, è lui a strappare il servizio all’avversario. Nel settimo gioco il francese si riporta in parità, rimandando la decisione al tie-break dove Gaio prevale 7-5. Nel primo game del secondo set Federico ottiene subito il break che riuscirà a difendere fino al traguardo senza troppi patemi.

Roberto Marcora lotta con coraggio contro Marc-Andrea Huesler (n.143 ATP) ma ogni volta che riesce a intravvedere uno spiraglio ci pensa il servizio dello svizzero a chiuderlo. Il punteggio finale a favore dell’elvetico 6-4 7-5. Matteo Viola, dopo aver superato due turni di qualificazione contro il francese (babbo belga e madre italiana) Luca Van Assche (6-2 6-3) e il russo Evgeny Karlovskiy (6-4 6-2), si trova opposto nel primo turno del tabellone principale al francese Maxime Janvier (n.212 ATP). Matteo parte male, in un attimo è sotto 5-2. Poi, proprio mentre recupera la parità, gli si spegne improvvisamente la luce e il 7-5 6-2 ne è l’inevitabile conseguenza.

Continua a leggere
Commenti

Challenger

Al Challenger di Skopje è il momento di Valkusz

In un torneo di livello abbastanza modesto, vince l’ungherese Mate Valkusz che rompe così il ghiaccio

Pubblicato

il

Mate Valkusz vince a Skopje - (foto via Instagram)

Mentre il mondo del tennis si sta apprestando a celebrare il rito del Roland Garros, il circuito Challenger ha lasciato ai suoi migliori protagonisti una settimana off per poter competere nelle qualificazioni dello Slam parigino (a proposito complimenti a Cobolli, Zeppieri e Vavassori che hanno guadagnato un posto nel main draw). Così è rimasto in calendario il solo Challenger 75 di Skopje (Macedonia del Nord, terra battuta) dove le seconde linee hanno sgomitato per conquistarsi un posto al sole. C’è riuscito l’ungherese Mate Valkusz che in finale ha avuto la meglio sull’argentino Francisco Comesana col punteggio di 6-3 6-4, in un match a senso unico che non ha toccato le due ore di gioco. Buon torneo per il quasi 25enne nativo di Budapest che ha un po’ faticato nei primi turni, costretto al terzo sia da Paulson che da Nagal, per poi ingranare le marce alte e volare verso il suo primo successo a livello Challenger. In precedenza era già arrivato due volte in finale, nel 2018 a Cordenons (battuto da Paolo Lorenzi) e un mese fa a Ostrava dove aveva dovuto arrendersi a Zdenek Kolar. Con questo successo Valkusz migliora il proprio best alla posizione n.225 ATP, quarto miglior ungherese in classifica. Comesana ha invece mancato l’appuntamento con la terza vittoria Challenger, dopo le due ottenute nel 2022 (Corrientes e Buenos Aires).

Segui su Instagram: @massimogaiba

Continua a leggere

Challenger

Boris Becker in visita al Trofeo Bonfiglio

Sotto lo sguardo attento del campione tedesco esce di scena l’ultimo italiano in gara, il pugliese Gabriele Vulpitta

Pubblicato

il

Boris Becker al trofeo Bonfiglio (ufficio stampa Trofeo Bonfiglio)
Boris Becker al trofeo Bonfiglio (ufficio stampa Trofeo Bonfiglio)

Venerdì è stata soprattutto la giornata di un grande ex, Boris Becker, tornato al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio, per incontrare il suo vecchio amico Stefano Bonfiglio, lontano parente di quell’Antonio Bonfiglio a cui è intitolato il trofeo. “Ricordo bene questo bellissimo circolo – ha commentato il sei volte campione Slam – ma avevo appena 14 anni e sinceramente non ho memoria dei match che ho disputato”. Ce lo ricordiamo noi: correva l’anno 1982 e il tedesco venne sconfitto al secondo turno da un avversario più esperto, l’italiano Corrado Aprili (6-7 7-6 9-7 lo score) in una partita durata oltre quattro ore. Il successo che gli era sempre sfuggito a livello Under 18 sarebbe giunto incredibilmente solo tre anni dopo a Wimbledon, quello vero, quando a soli 17 anni, 7 mesi e 15 giorni Becker divenne il primo minorenne a trionfare ai Championships, stabilendo un record di precocità ancora oggi imbattuto. Il 55enne tedesco, sorridente e in buona forma fisica, si è intrattenuto per un’ora nel pomeriggio guardando i match in programma, concedendosi volentieri alle moltissime richieste di selfie degli appassionati e parlando persino di padel: “Ogni tanto mi diverto a giocarlo”.
Intanto, anche l’ultimo italiano in gara in singolare, Gabriele Vulpitta, ha salutato il torneo nel match dei quarti di finale andato in scena sul campo Tribuna e perso per 6-2 6-2 contro la testa di serie n.1 del torneo Rodrigo Pacheco Mendez. Partito con un evidente timore reverenziale nei confronti di un avversario che occupa la 3ª posizione del ranking mondiale, il 17enne azzurro non è riuscito a esprimere il bel gioco offensivo che lo aveva portato sino a qui. Troppo lontano dalla riga di fondo, i colpi del pugliese non lasciavano il segno, merito certo anche delle qualità di un avversario che frequenta abitualmente il circuito Challenger ed è già n.880 ATP. Dopo un primo set condizionato dai troppi errori, il livello del tarantino si è alzato nel secondo parziale, ma a quel punto l’esperienza del mancino messicano ha fatto la differenza. “Temevo il match di oggi – ha detto il 18enne che vive a Mérida, nello Yucatan – perché giocavo contro un italiano che aveva battuto tre ottimi avversari. Sapevo che sarebbe stata dura e ho cercato di iniziare subito concentrato e solido. Poi, nel secondo set, ho cominciato anche a essere un po’ stanco, ma sono riuscito a controllare il suo ritorno. Tutti sono qui per vincere il torneo e ogni punto, ogni game è importante. Ovviamente ho le mie chance di vincere il Bonfiglio, ma dovrò meritarlo”. Sabato, ad attendere il messicano in semifinale, ci sarà uno dei giocatori più interessanti di questa 63ª edizione dei Campionati Internazionali d’Italia juniores, l’austriaco Joel Schwaerzler. Nell’altra semifinale si affronteranno lo statunitense Williams e il cinese Zhou.
Da un messicano a un’americana di origine spagnola: Kaitlin Quevedo. I due ragazzi sono molto amici, tanto che il primo a bordo campo a festeggiare il successo della 17enne yankee è stato proprio Pacheco Mendez. Opposta alla 16enne bulgara Iva Ivanova (già artefice dell’eliminazione della testa di serie n.1), la giocatrice della Florida, una delle più accreditate pretendenti al titolo, ha rischiato seriamente l’eliminazione. Dopo un primo set chiuso in poco più di un quarto d’ora, il match per la 17enne, già n.526 WTA, si è complicato. “All’inizio ho giocato molto bene – ha detto – ma nel secondo set ho perso l’iniziativa e lei ha lasciato andare il braccio, così il match è diventato molto combattuto. Nel terzo set sono stata brava a resettare la mente e a tornare a essere aggressiva come nel primo parziale”. È finita 6-0 6-7 6-4 in un’ora e 52 minuti. In semifinale, la Quevedo troverà la testa di serie n.6, la giapponese Sayaka Ishii. Gli azzurrini, un po’ deludenti in singolare, si stanno invece facendo onore nel tabellone di doppio con Noemi Basiletti e Gaia Maduzzi che, battendo il duo Jandova/Oved per 6-4 6-0, hanno conquistato la finale dove troveranno la coppia Grant/Oluwadare. Finale anche per Federico Cinà che, in coppia con il giapponese Sakamoto, sfiderà Demin/Pacheco Mendez. Sabato, a partire dalle ore 11, sono in programma gli incontri di semifinale dei singolari. Nel pomeriggio anche le finali dei doppi.

Continua a leggere

Challenger

Alexander Weis brilla al Challenger di Skopje

Il tennista altoatesino raggiunge i quarti di finale prima di essere eliminato da Dragos Nicolae Madaras

Pubblicato

il

Alexander Weis - Foto Angelo Boccaccini

Nel mondo Challenger questa settimana presentava un programma di tutto relax, con tutti i riflettori puntati sulle qualificazioni del Roland Garros dove, per inciso, sono impegnati tutti i maggiori protagonisti del circuito. Era infatti in programma il solo Challenger 75 di Skopje (Macedonia del Nord, terra battuta), tanto che, ad essere sinceri, stavamo per prenderci un momento di pausa per preparare la trasferta di Vicenza della prossima settimana. Ma i risultati che ci giungevano dalla capitale macedone ci hanno indotto a una correzione di rotta. Sarebbe stato infatti un peccato passare sotto silenzio l’ennesima ottima settimana di Alexander Weis che, partito dalle qualificazioni, ha superato due turni non banali a spese del serbo Nikola Milojevic (n.303 ATP) e dell’argentino Roman Andres Burruchaga (n.251). La sconfitta patita nei quarti di finale (6-3 6-3) dallo svedese Dragos Nicolae Madaras (n.241 e quarta testa di serie) non sminuisce la prestazione del 26enne nativo di Bolzano che conferma il suo ottimo stato di forma e che conquista il nuovo best ranking che da lunedì dovrebbe vederlo alla posizione n.320 ATP. Del resto è già dalla fine dello scorso anno che Alexander mostra una consapevolezza del tutto nuova che si era manifestata tra ottobre e novembre con un incredibile filotto di tre tornei da 15.000$ ad Antalya (Turchia, terra battuta). Adesso, grazie anche alla recente collaborazione con l’Enjoy Sporting Club, sta cercando di alzare il livello, pur consapevole di quanto sia duro il mondo dei Challenger.

Il suo bilancio stagionale recita così 21 vittorie e 18 sconfitte, certo un po’ peggio dello stratosferico 58/30 del 2022, ma con avversari di ben altro livello e con alcune gemme come la vittoria al Challenger di Roma sull’ungherese Fabian Maroszan che pochi giorni dopo avrebbe sgambettato al Foro Italico nientedimeno che Carlos Alcaraz.

L’unico altro italiano in tabellone era Giovanni Fonio, pure lui autore di un’ottima stagione (29/15), che all’esordio si sbarazzava facilmente (6-4 6-2) del 18enne Mili Poljiacak (n.685) che tutti, Djokovic compreso, definiscono un predestinato. A noi il giovane croato non ha fatto sinceramente questa gran impressione e non abbiamo potuto esimerci dal notare quanto siano eccessivi i suoi 93 kg abbondantemente spalmati su un’altezza non eccezionale (185 cm). La corsa del tennista novarese si fermava però al secondo turno, fermato dall’argentino Francisco Comesana (n.273 ATP) col punteggio di 7-6(6) 6-2.

 

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement