Australian Open: Djokovic addomestica anche Raonic e raggiunge Zverev ai quarti

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Australian Open: Djokovic addomestica anche Raonic e raggiunge Zverev ai quarti

Il serbo lascia un set per strada, ma in generale non corre mai rischi contro il canadese. I problemi fisici sembrano un ricordo. Al prossimo turno troverà Sascha Zverev (50° vittoria Slam) che ha superato in tre set Lajovic

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Novak Djokovic - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

[1] N. Djokovic b. [14] M. Raonic 7-6(4) 4-6 6-1 6-4

Novak Djokovic supera Milos Raonic in quattro set e raggiunge i quarti di finale dell’Australian Open per la dodicesima volta in carriera. Il serbo non è sembrato infastidito dal problema fisico che lo aveva fortemente debilitato nel match di terzo turno con Taylor Fritz e si è mosso bene per tutta la durata dell’incontro. Per il resto la partita non è stata dissimile per andamento e temi tattici dagli altri undici precedenti, tutti vinti da Nole: Raonic fa quel che può, si aggrappa al servizio e magari un set lo vince anche, ma alla fine la risposta di Nole e la sua superiorità negli scambi hanno la meglio. È l’atavico duello tra la miglior lancia e il miglior scudo, solo che, a differenza di quanto accade in manga e anime giapponesi, qui è lo scudo a prevalere.

C’è poi da dire che anche Djokovic dispone di un servizio che, soprattutto negli ultimi anni, gli permette di mettere grande pressione all’avversario e di salvarsi nei momenti di maggiore difficoltà. È un fatto che passa spesso sotto traccia, ma ormai è un colpo che non ha niente da invidiare a quello di altri rinomati servitori. Soprattutto la seconda è ormai un’arma sicura e affidabile (tant’è che anche in termini di velocità nuda e cruda è perfettamente in linea con quella di Raonic).

In avvio di match, Nole appare completamente a suo agio nello scivolare e nei movimenti laterali, ma anche Raonic è abbastanza sciolto e a suon di servizi e dritti si mantiene a galla nel punteggio, annullando una palla break nel settimo gioco e una nel nono. Si arriva dunque al tie-break, il nono che i due giocano uno contro l’altro: Raonic ne ha vinto solo uno, nella semifinale degli Internazionali di Roma 2014. Anche stavolta il trend non si inverte e Djokovic scappa subito avanti di un mini-break, difeso fino alla fine senza problemi anche grazie all’assenza (ingiustificata) della prima di Raonic.

Novak Djokovic – Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)

Anche il secondo set sembra mettersi subito in discesa per il serbo che si procura una palla break nel primo turno di battuta dell’avversario. Raonic però cala la prima vincente e, per la prima volta nel match, si fa pericoloso in risposta. Djokovic si salva nel corso di un lottato terzo game, ma alla fine cede a sorpresa il servizio sul 2-2. Qualche smorfia di dolore compare sul viso del numero uno del mondo, ma il timore di un ritorno dell’infortunio non trova corrispondenze nei movimenti in campo che sembrano sempre fluidi e nient’affatto limitati. Anche Raonic, che sul 2-1 ha chiesto l’intervento del fisioterapista per farsi fasciare la caviglia destra, non sembra in grossa difficoltà e si muove come sempre (non molto, ma nemmeno troppo poco). Il canadese riesce a difendere il prezioso break fino alla fine del set: 7-6(3) 4-6 dopo un’ora e quarantacinque di gioco.

Djokovic vuole riprendere subito le mani sulla partita e, approfittando di un piccolo calo alla battuta di Raonic, piazza una serie di cinque giochi consecutivi dall’1-1. In appena 28 minuti il terzo set è suo e la pressione torna tutta sul canadese. Raonic non è certo uno che molla, ma il finale sembra ormai scritto. San servizio lo tiene in partita fino al 4-4, poi Nole tira fuori un paio di conigli dal cilindro e trova il break che decide l’incontro. Per lui si tratta della vittoria N.300 in un torneo del Grande Slam.

VERSO ZVEREV – Il suo avversario nei quarti sarà Alexander Zverev che ha vinto agevolmente contro Dusan Lajovic (6-4 7-6 6-3) a sua volta la cinquantesima partita in un torneo dello Slam. Il tedesco taglia questo traguardo all’età di 23 anni e 10 mesi, al suo 22° Slam in carriera. Per chi volesse fare un confronto con i Big Four: Rafael Nadal ce l’ha fatta a 21 anni e 1 mese (Wimbledon 2007, 14° Slam); Novak Djokovic a 21 anni e 4 mesi (US Open 2008, 16° Slam); Roger Federer a 22 anni e 11 mesi (Wimbledon 2004, 21° Slam) e Andy Murray a 23 anni (Roland Garros 2010, 18° Slam). Per quanto riguarda il rendimento, al momento della cinquantesima vittoria Slam, Nadal vantava 3 titoli e una finale, Federer due titoli, Djokovic un titolo e una finale, mentre Murray due finali contro la singola finale giocata e persa da Zverev allo US Open 2020.

Sarà l’ottavo capitolo della sfida tra Djokovic e Zverev, che si è risolta cinque volte in favore del serbo (che ha vinto gli ultimi quattro confronti) e solo due volte in favore del tedesco. Sarà anche il primo confronto diretto in uno Slam sul cemento che arriva a pochi giorni dalla sfida di ATP Cup, vinta da Djokovic in tre set.

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