Australian Open: Ash Barty è perfetta, sarà 'quarto fantasia' contro Karolina Muchova

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Australian Open: Ash Barty è perfetta, sarà ‘quarto fantasia’ contro Karolina Muchova

La numero uno del mondo dà spettacolo contro Rogers, distraendosi solo per pochi minuti nel secondo set. Ai quarti affronterà Karolina Muchova. E ci sarà da divertirsi

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Ashleigh Barty - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Ricordiamo pletore di discussioni riguardanti la materia Ash Barty durante la breve off season dell’inverno ’20/’21: in che stato si presenterà la numero uno ai nastri di partenza della nuova stagione, ferma com’è addirittura dal torneo di Doha del febbraio scorso? Parole al vento, preoccupazioni infondate, seppur giustificate. Battendo in una sfida senza storia Shelby Rogers negli ottavi dello Slam casalingo, la capoclassifica da Brisbane ha messo insieme la nona vittoria consecutiva dopo il trionfale comeback allo Yarra Valley Classic, raggiungendo per la terza volta in carriera i quarti di finale all’Open d’Australia.

La sfida alla numero cinquantasette WTA, arrivata sin qui con percorso immacolato, avrebbe lasciato prevedere qualche difficolta in più rispetto a quelle effettivamente riscontrate. Ma se Barty è tirata a lucido, e oggi lo era ampiamente, non ci sono più di dieci colleghe nel panorama odierno in grado di infastidirla troppo. Con l’illeggibile dritto giocato ora piatto, ora carico di spin in gran spolvero, un servizio assestato su percentuali più che rassicuranti e la solita, infinita varietà di soluzioni di tocco – particolarmente letali le molte palle corte proposte – Ash ha controllato a piacimento le manovre, opzionando sempre le scelte migliori quando Rogers ha provato a insinuarle qualche dubbio.

Il primo set è volato via in mezz’ora secca grazie al break centrato nel quarto gioco, sebbene la picchiatrice dalla Carolina del Sud abbia avuto due chance di rientro nel settimo, opportunamente cancellate dalla prima favorita in gara. Ma non è mai stata una questione di punteggio, semmai di sensazioni. E il presentimento che Rogers potesse trovare il grimaldello per scardinare sul lungo periodo le strategie di Barty non si è avuto mai. Ashleigh ha avuto vita ancor più semplice nel secondo, nonostante uno scusabile passaggio a vuoto accusato al momento di aprire l’acqua della doccia: volata in scioltezza sul cinque a uno, l’australiana ha sprecato due match point nell’ottavo gioco – il primo con un doppio fallo – e subìto quattro punti in fila di Shelby, che ha recuperato uno dei due break al passivo.

Nel game seguente, la tennista USA ha tenuto il proprio turno di servizio con la rimonta da zerotrenta segnando altri quattro punti consecutivi, ma alla seconda occasione in battuta per iscriversi ai quarti Ash ha smesso di tremare e chiuso – a zero – il piccolo pertugio aperto in extremis alla rivale.

VERSO I QUARTI – Delle otto atlete rimaste a giocarsi il titolo, Barty è sembrata sin qui quella più in palla, ma la strada verso la finale è ingombra di altre avversarie in condizioni scintillanti, specie a Nord del tabellone: delle quattro ammesse nella parte alta, solo Jessica Pegula ha perso un set nel corso della traversata, quello ceduto a Svitolina nell’upset più fragoroso di giornata. Jennifer Brady e Karolina Muchova non hanno lasciato briciole, e in particolare la ceca, rivale di Barty nei quarti di finale, ha fatto vedere cose grandiose anche nel match di oggi sottratto contro pronostico a Elise Mertens.

Karolina Muchova – Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)

Nonostante una partenza che definire ‘ad handicap’ sarebbe riduttivo – Mertens è subito andata avanti 4-0, dunque col doppio break – Muchova non si è per nulla scomposta, e dal quinto gioco ha iniziato a decidere come si dovesse giocare lo scambio. Sostanzialmente, non ha più smesso. Pur lasciando qualcosa qui e là, come è fisiologico per una giocatrice alla costante ricerca del vincente o comunque di una chiusura offensiva, Muchova ha tolto il servizio a Mertens tre volte di fila. Si è però dovuta accontentare del tie-break per una leggerezza commessa sul proprio di servizio, nel mezzo della sfuriata in risposta. Nel gioco decisivo il trend della partita non è cambiato. Muchova ha ottenuto il mini-break decisivo con un gran rovescio incrociato, un’esecuzione che fino a quel momento aveva utilizzato con parsimonia, e ha poi incassato il parziale con l’aiuto di un paio di errori di Mertens – sempre provocati dai suoi colpi in spinta. Piccolo particolare: Mertens ha servito due volte per il set, sul 5-2 e sul 5-4, senza mai vedere l’ombra di un set point.

La partita non è cambiata molto nel secondo set. Sempre caratterizzata da errori, ma di natura differente: quelli di Mertens più spesso nel tentativo di difendersi dall’offensiva avversaria, quelli di Muchova quasi sempre in spinta, alla ricerca del vincente. La ceca è salita avanti di un break, poi ha tirato un attimo il fiato – facendosi recuperare sul 2-2 – ma ha capito di dover insistere al cospetto di un’avversaria ancora insolitamente fallosa. E alla fine è andata a segno, sul 5-5, approfittando di un paio di seconde troppo tenere di Mertens (una delle quali ‘fotografata’ da una risposta vincente) che ha abbandonato i sogni di gloria con un rovescio lungolinea impreciso. Muchova si è quindi presa i quarti – i primi qui in Australia, i secondi Slam dopo Wimbledon 2019 – con due ace e una veronica vincente nel game conclusivo. Un messaggio a Barty e a tutti gli appassionati, purtroppo soltanto virtuali poiché le porte della Rod Laver Arena saranno ancora chiuse: mercoledì ci sarà da divertirsi, perché in campo si sfideranno due tra le giocatrici più creative del circuito femminile.

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