Australian Open, derby USA fra Brady e Pegula nei quarti

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Australian Open, derby USA fra Brady e Pegula nei quarti

Eliminate rispettivamente Donna Vekic ed Elina Svitolina, che incassa l’ennesima delusione Slam

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Jessica Pegula - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Nella notte si sono giocati i primi due ottavi nella parte alta del tabellone femminile, delineando un quarto decisamente inatteso.

BRADY SI CONFERMA – Continua l’ascesa della statunitense Jennifer Brady, che ha eliminato Donna Vekic per 6-1 7-5 in 94 minuti per raggiungere il secondo quarto di finale Slam in carriera dopo la semifinale raggiunta a Flushing Meadows lo scorso settembre. La statunitense, uno dei due alumni di UCLA ad aver raggiunto gli ottavi (l’altro è McDonald, anche lui in campo in nottata e battuto da Medvedev), è salita immediatamente sul 5-0 soprattutto grazie ai 20 non forzati di Vekic nel set (a fronte di tre soli vincenti), una mancanza esiziale contro un’avversaria che aveva vinto il 60 percento dei punti da fondo giocati fino a quel momento nel torneo: i due break, per esempio, sono arrivati con doppi falli in momenti chiave, sul 30-40 del secondo gioco e in due situazioni di parità nel quarto.

La croata ha però iniziato a dare segnali di risveglio già nell’ultimo game del set, quando non è riuscita a convertire una palla del 2-5 con un errore di rovescio, e nel secondo ha alzato il numero di vincenti, infilandone 14 a fronte di 17 non forzati, riuscendo a rimanere in partita un po’ più a lungo. Ciononostante, è sempre stata Brady ad avere più possibilità di scappare, salendo a palla break nel quinto gioco (annullata da una seconda in kick profonda), prima di salvarsi nel game successivo (Vekic ha messo appena largo un rovescio che le avrebbe dato tre palle break) e di salire 4-3 e servizio nel turno successivo grazie a due errori della croata con i colpi da fondo.

Jennifer Brady – Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)

Proprio quando il match sembrava in dirittura d’arrivo, Vekic ha alzato l’aggressività in risposta nel momento in cui è mancata la prima dell’avversaria, salendo 0-40 grazie a due vincenti di dritto (bellissimo il lungolinea del secondo) e passando alla terza opportunità – è stato solo il secondo break subito da Brady nel torneo. Si è però trattato di un incidente di percorso per la tds N.22, che negli ultimi due turni di servizio ha perso solo due punti (17 su 17 per lei con la prima nel parziale) e breakkato a zero nell’undicesimo game, quando ha ottenuto lo 0-40 con un rovescio lungolinea che ha pizzicato la riga laterale prima di essere omaggiata con un altro doppio fallo in un momento cruciale. La statunitense ha confermato in ogni caso quanto di buono fatto vedere nei primi incontri: ha vinto l’85 percento dei punti sulla prima, un dato in aumento rispetto al già alto 77 dei primi tre turni, e ha chiuso con un saldo positivo con i fondamentali da fondo, vincendo il 58 percento dei punti sopra i cinque colpi.

Sono sollevata, perché negli ultimi match avevo avuto un po’ di tensione al momento di chiudere, ha detto in conferenza la statunitense, che è riuscita a performare ad alto livello nonostante la quarantena dura. “Ho pensato che l’importante era non lamentarsi. Sono riuscita a tenermi in forma anche se ero chiusa in camera, e ho sempre avuto un atteggiamento positivo”.

PEGULA CONTINUA A STUPIRE – E a sorpresa nei quarti ci sarà un derby americano, visto che Jessica Pegula ha battuto la quinta favorita del torneo, Elina Svitolina, per 6-4 3-6 6-3 in un’ora e 55 minuti, vendicando la sconfitta del mese scorso ad Abu Dhabi. Per la ventiseienne di Charleston, figlia di un magnate del gas naturale, questo risultato è la conferma di quanto fatto di buono fatto vedere dopo il lockdown, visto che dalla ripresa ha fatto i quarti a Cincinnati/New York e il terzo turno a Flushing Meadows, entrambe delle prime per lei, e qui a Melbourne ha eliminato anche Vika Azarenka, Sam Stosur e Kiki Mladenovic, tutte ex-Top 10, prima di battere una Top 10 attuale.

L’americana si è procurata le prime chance dell’incontro sul 2-2, quando Svitolina ha messo lunghi due rovesci in manovra per due palle break non consecutive, salvandosi prima con servizio e dritto e poi con un errore di metri dell’avversaria, troppo ferma coi piedi al momento dell’impatto. Pegula ha però continuato a servire bene (79 percento di prime in campo con l’83 di conversione nel primo parziale) ed è passata nel turno successivo dell’ucraina, prendendosi il 15-40 con un gran dritto a uscire prima di ottenere il 4-3 in virtù di un doppio fallo di Svitolina, chiudendo il set senza problemi la chiave sono stati gli scambi sopra i cinque colpi, vinti dall’americana per 18-11.

Nel secondo set sembrava che lo spartito dovesse rimanere invariato: Pegula si è presa un’immediata palla break con una combinazione di dritti, cancellata da un rovescio in rete, ma ne ha subito avuta un’altra grazie a un altro doppio fallo di Svitolina, passando stavolta con un bell’attacco di dritto chiuso a rete. Da quel momento la Carneade ha però avuto un passaggio a vuoto, regalando il contro-break con tre errori e fallendo due chance per tornare avanti, la seconda con un dritto messo lungo a inizio scambio. Il contraccolpo è stato immediato, e in un attimo Svitolina si è portata sul 4-1, rischiando anche di prendersi il doppio break (brava in quella circostanza Pegula con il servizio esterno) ma riuscendo comunque a portarla rapidamente al terzo.

Nel terzo set gli scambi si sono allungati ulteriormente (più della metà dei punti si sono giocati sopra i cinque colpi), e la situazione ha favorito Pegula, che nel quarto game ha spinto benissimo con il dritto salendo 30-40; l’ucraina si è salvata con servizio e dritto, ma ha poi sbagliato un rovescio al termine di uno scambio sulla diagonale di sinistra (male con il colpo durante tutto il match, con soli cinque vincenti a fronte di 17 errori), perdendo la battuta quando la statunitense si è aperta il campo con l’inside-in prima di chiudere a rete. L’ucraina è tornata in partita grazie a un doppio fallo dell’avversaria che le ha dato il contro-break nel settimo gioco, ma si è trovata 0-40 nel suo turno di battuta in virtù di un bel rovescio anticipato dal centro di Pegula e di un errore di dritto; è riuscita a salvarsi in qualche modo, ma la statunitense ha trovato una rara palla corta incisiva, salendo 5-3 con un ottimo cambio di rovescio lungolinea, chiudendo subito dopo con uno slice in contropiede e con una prima vincente al centro.

“La mia fiducia è al massimo, questo è il mio miglior risultato di sempre”, ha detto la vincitrice. “Sono contenta che ci siano tre americane nei in questa parte di tabellone, ci spingiamo a migliorare, soprattutto con Shelby Rogers, contro cui gioco dai tempi dei tornei junior in South Carolina. Jen [Brady, ndr] è una grande persona, siamo diventate amiche giocando in Fed Cup, eravamo state scelte per giocare un doppio a punteggio acquisito ed eravamo così nervose!

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