Andy Murray pensa solo a se stesso: "Ho smesso di seguire i tennisti sui social, non volevo vederli"

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Andy Murray pensa solo a se stesso: “Ho smesso di seguire i tennisti sui social, non volevo vederli”

L’ex numero 1 del mondo è convinto di poter tornare ad alti livelli: “Sento di poter ancora competere nei grandi eventi. Avrei voluto dimostrarlo in Australia, ero pronto a farlo”

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Andy Murray - ATP Challenger Biella 2021 (foto Felice Calabrò)
 

Nelle ultime settimane tutte le notizie principali nel mondo tennistico erano relative agli Australian Open, e nell’era dei social media è difficile non rimanere aggiornati. Anzi, bisogna proprio mettersi d’impegno per restare esclusi ed è proprio quello che ha fatto Andy Murray. “Non ho guardato nessuno perché volevo esserci anch’io e mi sono sforzato a essere onesti” ha detto il tennista scozzese ai microfoni dell’ATP. Ho smesso di seguire tutti i tennisti sui social media perché non volevo vederli. Ho visto piccoli spezzoni e alcuni momenti salienti, ma non ho guardato altro”.

Dopo oltre un anno di calvario per il problema all’anca dal quale si è ripreso in parte la scorsa stagione, ad impedirgli di partire per Melbourne è stato il COVID-19. Risultato positivo a metà gennaio, gli è stato impossibile organizzare il viaggio e dunque ha ripiegato per il più modesto Challenger di Biella. Se non altro questo gli ha dato la possibilità di giocare un numero maggiore di partite consecutive, e in effetti si è arreso solamente in finale. “È stato bello stare in campo per cinque partite. Ad essere onesto ho trovato delle condizioni complicate nel giocare lì. In termini di livello di tennis a volte andava bene ma comunque è stato bello non provare dolore“.

Ovviamente l’ex numero 1 ambisce a ben altri palcoscenici e l’obiettivo è sempre quello di tornare a competere con i migliori. A 33 anni il tempo, seppur poco, c’è ancora e i primi segnali arrivano dagli allenamenti. “Ho giocato in allenamento con tanti giocatori di primo piano e so come mi trovo contro di loro. Se mi avessero fatto a pezzi mentre mi allenavo e giocavo con questi ragazzi, non starei qui a sopportare tutto questo” ha detto chiaramente Murray. “Conosco il livello a cui sto giocando. Mi sono allenato con ragazzi tra la 20esima e la 60esima, 70esima posizione del mondo e sta andando benissimo, senza contare che negli ultimi due anni non ho giocato quasi nessuna partita”.

“Se riesco a rimanere in forma per un certo periodo di tempo, allenarmi bene e giocare bene, non vedo perché non dovrei essere in grado di competere con i migliori giocatori. Ovviamente affrontare i vari Rafa, Novak, Roger, Medvedev, Thiem, contro questi ragazzi è difficile, ma mi sento ancora di poter competere nei grandi eventi. Avrei voluto poterlo dimostrare in Australia, perché ero pronto a farlo. Nessun dubbio, ero pronto a farlo”.

Una prima piccola sfida in tal senso è rappresentata da Egor Gerasimov, n. 83 del ranking. Il bielorusso sarà l’avversario di Murray al primo turno dell’imminente torneo ATP 250 di Montpellier (incontro previsto oggi alle 19:00), ma per l’attuale n. 121 anche la risalita in classifica si fa dura. “Ho bisogno di restare in forma. Se non rimango in forma, no, non tornerò dove voglio. Ma se potessi restare in salute per un periodo di tempo, allora sì” ha detto Murray. “È difficile in questo momento salire di classifica a causa del ranking biennale… in termini di prestazioni in campo, vedremo. La gente continua a chiedermelo, vediamo cosa succede“. E anche questa volta, seppur gli spalti siano pressoché vuoti ovunque, non mancheranno i fan pronti a guardarlo e spronarlo.

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