Paire: "Non vedo perché dovrei avere una sospensione"

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Paire: “Non vedo perché dovrei avere una sospensione”

Il tennista francese si prende gioco di chi invoca la sua sospensione. “Faccio del mio massimo, e a volte il mio massimo non è molto alto.”

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Non si placano le polemiche su Benoit Paire. Il tennista francese ha iniziato l’anno vincendo solamente una partita delle nove disputate, l’ottavo di Cordoba contro il rientrante Nicolas Jarry. Com’è ormai evidente ad ogni appassionato di tennis il problema di Paire non è certo il risultato, quanto l’atteggiamento nullo che il numero 32 del mondo mette in campo in ogni partita. Paire al momento non ha uno staff che lo segue e nemmeno si allena tra un torneo e l’altro, una scelta anche logica visto che al momento il tennis non è una priorità.

Dopo gli sputi in campo contro Cerundolo, ieri è arrivato un nuovo episodio di questo psicodramma, con una partita giocata in maniera dubbia contro Musetti condita dall’esultanza gioiosa finale dopo la sconfitta. All’Equipe dopo Acapulco Paire aveva spiegato la sua strategia per quest’anno, ovvero perdere per uscire il prima possibile dalla bolla, una missione compiuta anche a Miami. Sempre alla titolata rivista francese è tornato a parlare dopo l’intervista con Musetti, dimostrando di non aver cambiato idea.

Una partita fantastica“, ha esordito Paire, “ho giocato molto bene contro un ottimo giocatore, sento molto bene la palla. Sono molto contento del mio livello di gioco e di quello che ho prodotto in campo. Costruirò su questa partita. Ero molto calmo[…]. Ho resistito fino alla fine.“. Tra il serio e il faceto il tennista francese ha continuato sulla sua linea, difendendo il suo atteggiamento in campo. “(riguardo la vittoria ndr) Non è successo oggi, succederà la prossima volta. È così, oggi non ci sono riuscito. Ho fatto quello che potevo.”. Paire rincara la dose per quanto riguarda le sue priorità in questo momento della sua vita. “Vado a casa, vedo la mia famiglia e gli amici, vado a fare una passeggiata con il mio cane. E non prenderò in considerazione una partita di tennis, non mi interessa.“.

Questo modo di fare di Paire ha attirato critiche da tante figure preminenti del tennis, come Toni Nadal, Chris Evert, Andy Roddick e Kim Clijsters. Proprio quest’ultima, parlando proprio con Roddick, ha suggerito che in realtà questo modo di fare è un grido d’aiuto lanciato dal tennista francese. Ovviamente Paire non l’ha presa molto bene. “Non mi interessa affatto. (mi interessa ndr) Un po’ quello che dice Toni Nadal perché lo rispetto e lo conosco. Ma gli altri … Evert, lei può fare quello che vuole della sua vita. Non sto criticando quello che ha fatto. Era un’altra epoca, un’altra vita. Due anni fa non avrei mai detto niente sul circuito. Gestisco la mia vita come voglio. Non ho bisogno che lei o nessun altro mi dica cosa fare. Loro hanno la loro vita, io ho la mia. Preferisco la mia vita alla loro. Non vedo perché vengono a parlare della mia vita. Non sono affari loro. “. Per quanto riguarda i suoi problemi psicologici, Paire rigetta completamente questa lettura. Hanno davvero torto a preoccuparsi.

L’ATP per ora non ha preso provvedimenti pesanti per quanto riguarda il tanking di Paire, limitandosi a multe e non ascoltando chi tra tennisti e non ha invocato una sospensione per il tennista francese. Quest’eventualità lascia sconvolto Benoit, che risponde con la sua solita ironia. “Cosa mi vogliono sospendere? Perché non ho il diritto di essere qui? Faccio del mio massimo, a volte il mio massimo non è molto alto. Non vedo perché dovrei avere una sospensione … Dai, ci vediamo a Monte-Carlo, in un grande torneo. Non vedo l’ora di combattere.“. Bisognerà vedere cosa intende Paire per combattimento, ma non ci sono molti dubbi.

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