Miami, si ferma la corsa di Musetti: passa Cilic in due set

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Miami, si ferma la corsa di Musetti: passa Cilic in due set

Cilic è cinico, Musetti un po’ inconsistente con il dritto: il 19enne saluta Miami. “Sono comunque contento per quello che ho fatto”

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M. Cilic b. L. Musetti 6-3 6-4

Finisce al terzo turno il bel torneo di Lorenzo Musetti, fermato in due set da un Marin Cilic solido e inaspettatamente cinico nell’approfittare delle pochissime opportunità che gli si sono presentate. Una maggiore pesantezza di palla e una posizione in campo molto più avanzata hanno fatto la differenza in questa sfida inedita risolta da un break per set e, se Lorenzo è in genere bravo a compensare con una maggiore varietà, proprio la distanza dalla linea di fondo gli ha impedito di esprimerla al meglio in questa occasione.

IL MATCH – Cilic sceglie di partire al servizio e subito è costretto ai vantaggi, ma sei prime su otto lo tengono al riparo da ulteriori rischi. Lorenzo fa vedere che il rovescio lungolinea è già caldo e segue l’altro a ruota, anche se nei turni di risposta rimane troppo spesso molto lontano dalla linea di fondo, permettendo quindi all’avversario di dettare il ritmo con relativa tranquillità. È anche vero che parlare di tranquillità a proposito del n. 45 ATP è probabilmente eccessivo, soprattutto riguardo alla sua ultima versione; tuttavia, se da solo si infila nel 15-40 del quinto gioco, ne esce molto bene altrettanto da solo, nel senso che Lorenzo rimane passivo là dietro senza alcuna voce in capitolo. La differenza di efficacia è evidente quando il nostro riesce a non perdere campo almeno dietro alla prima battuta; d’altra parte, oltre che con quelle che finora sono le proprie caratteristiche, deve fare i conti con una palla croata non certo leggerissima. Un timido attacco di dritto e una smorzata mal giocata gli costano la battuta al sesto game; si fa poi precipitoso e Cilic consolida agevolmente il vantaggio, per sigillare 6-3 il primo parziale alcuni minuti più tardi.

Sette errori e nessun vincente con il dritto per Lorenzo rendono così sufficiente la prestazione non certo brillante del 198 cm di Medjugorje che, peraltro, non deve preoccuparsi di quel 45% di prime finché l’altro risponde distante cinque metri dal campo, senza avere la violenza di Nadal o Thiem – non per proporre paragoni insensati, bensì per capire lo svantaggio in questo match di un ragazzo che ha appena compiuto diciannove anni e che sa già fare più cose di molti suoi affermati colleghi. Sia la grafica, sia il carrarese a fine match, confermano l’impressione: “Il suo gioco mi ha dato molto fastidio, mi metteva pressione e mi toglieva tempo. Spingeva tantissimo, rispondeva molto vicino – cosa che a me dà molto fastidio.

Il copione non cambia secondo parziale, con entrambi che difendono bene i rispettivi turni di battuta; d’altronde, solo tre palle break complessive sono andate a referto finora, con il campione dello US Open 2014 ad approfittare dell’unica a sua disposizione. “Lui secondo me ha giocato molto bene, non mi ha concesso tanto al servizio” dirà alla fine Lorenzo, solo due palle break, lì non ho avuto molto coraggio, ma una l’ha giocata bene anche lui.

Meno falloso di dritto, Lorenzo rimane in partita fino al 4 pari, ma apre il nono game con due gratuiti di rovescio; Marin sente l’odore del sangue e gioca aggressivo fin dalla risposta forzando un altro errore. Musetti annulla una prima palla break, ma si consegna con un doppio fallo, trattenendosi poi dallo scagliare la racchetta a terra. Anche perché non è ancora finita se Cilic non è il tennista più freddo in circolazione e, infatti, esordisce con il secondo doppio fallo del match. Il nastro gli regala però il punto successivo togliendogli un bel po’ di tensione, mentre lo slice di Lorenzo che galleggia fino ad atterrare in corridoio lo libera del tutto e può chiudere con due prime vincenti.

Al netto di un dritto da appesantire e a volte ancora insicuro nei momenti più caldi, resta sostanzialmente positiva anche questa prova di Musetti, come lui stesso conferma: “Ero leggermente più nervoso perché non riuscivo a giocare al massimo, ho avuto dei cali anche nell’atteggiamento. Ma ci sta, è quello su cui stiamo lavorando. Sono comunque contento“. Un Cilic determinato che proverà a riconquistare un quarto di finale in un Masters 1000 che manca da Madrid 2019, quando il croato si guadagnò la sfida con Djokovic ma fu costretto al ritiro per una intossicazione alimentare. Il suo prossimo avversario uscirà dallo scontro che è ormai un classico degli ultimi mesi, quello fra Marton Fucsovics e Andrey Rublev.

Il tabellone completo

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