Nella cultura occidentale il 3 rappresenta il numero perfetto; il 9 che ne è il quadrato o – per dirlo in un altro modo – 3 moltiplicato per 3, la perfezione alla potenza. Stiamo quindi suggerendo a Gianluca Mager di non spezzare l’armonia rappresentata dai 9 tennisti italiani presenti tra i 100 migliori tennisti al mondo? Naturalmente no. Al contrario, a lui e a tutti i professionisti italiani della racchetta, auguriamo di entrare presto a fare parte del gotha del tennis mondiale e di rendere così obsoleto questo recentissimo record nazionale che ha visto l’Italia piazzare nove tennisti in top 100.
La presenza contemporanea di Berrettini, Fognini, Sinner, Sonego, Travaglia, Caruso, Cecchinato, Musetti e Seppi tra le prime 100 posizioni sotto il profilo quantitativo fa dell’Italia il quarto movimento tennistico al mondo, a un passo di distanza dagli Stati Uniti e a due dalla Spagna e dalla Francia.
In questo articolo, attraverso l’analisi della classifica e della data di nascita dei migliori tennisti spagnoli, francesi, statunitensi e italiani, proveremo ad andare oltre il dato quantitativo per fare alcune considerazioni di natura qualitativa. A seguire saranno benvenute quelle dei nostri lettori.
Italia: i 9 tennisti in top 100
Atleta | Classifica | Nato nel |
Berrettini | 10 | 1996 |
Fognini | 18 | 1987 |
Sinner | 31 | 2001 |
Sonego | 34 | 1995 |
Travaglia | 70 | 1991 |
Caruso | 85 | 1992 |
Cecchinato | 90 | 1992 |
Musetti | 94 | 2002 |
Seppi | 97 | 1984 |
Spagna: gli 11 tennisti in top 100
Atleta | Classifica | Nato nel |
Nadal | 3 | 1986 |
Bautista Agut | 12 | 1988 |
Carreno Busta | 15 | 1991 |
Ramos Vinola | 47 | 1988 |
Davidovich Fokina | 55 | 1999 |
Andujar | 61 | 1986 |
F. Lopez | 64 | 1981 |
Verdasco | 72 | 1983 |
Martinez | 93 | 1997 |
Carballes Baena | 96 | 1993 |
Munar | 99 | 1997 |
Francia: gli 11 tennisti in top 100
Atleta | Classifica | Nato nel |
Monfils | 14 | 1986 |
Humbert | 30 | 1998 |
Paire | 33 | 1989 |
Mannarino | 36 | 1988 |
Chardy | 49 | 1987 |
Gasquet | 50 | 1986 |
Tsonga | 68 | 1985 |
Simon | 69 | 1984 |
Herbert | 74 | 1991 |
Moutet | 75 | 1999 |
Pouille | 81 | 1994 |
Stati Uniti: i 10 tennisti in top 100
Atleta | Classifica | Nato nel |
Isner | 28 | 1985 |
Fritz | 32 | 1997 |
Opelka | 41 | 1997 |
Paul | 53 | 1997 |
Tiafoe | 58 | 1998 |
Sandgren | 62 | 1991 |
Querrey | 63 | 1987 |
Johnson | 82 | 1989 |
Korda | 87 | 2000 |
Giron | 88 | 1993 |
Conclusioni
Raggruppiamo ora i dati dei 41 atleti in due ulteriori tabelle: la prima relativa alla loro classifica aggiornata al 22 marzo scorso e la seconda alla loro età. Ricordiamo che in statistica la mediana rappresenta il valore al di sopra e al di sotto del quale si distribuiscono le due metà delle unità prese in esame.
Come si dividono i giocatori (per range di classifica)
Classifica | Spagna | Francia | USA | Italia |
Top 100 | 11 | 11 | 10 | 9 |
tra 80 e 100 | 3 | 1 | 2 | 4 |
tra 60 e 79 | 3 | 4 | 2 | 1 |
tra 40 e 59 | 2 | 2 | 3 | 0 |
tra 20 e 39 | 0 | 3 | 1 | 2 |
tra 11 e 19 | 2 | 1 | 0 | 1 |
tra 1 e 10 | 1 | 0 | 0 | 1 |
Mediana | 61 | 50 | 60 | 70 |
Come si dividono i giocatori (età)
Nati nel | Spagna | Francia | USA | Italia |
tra 1980 e 1989 | 6 | 7 | 3 | 2 |
tra 1990 e 1995 | 2 | 2 | 2 | 5 |
tra 1996 e 2000 | 3 | 2 | 5 | 1 |
dopo il 2000 | 0 | 0 | 0 | 2 |
Mediana | 1988 | 1988 | 1995 | 1992 |
Le nostre considerazioni, nazione per nazione.
FRANCIA E SPAGNA – Il movimento maschile tennistico francese e spagnolo vivono un momento simile, caratterizzato da un gruppo di campioni e di ottimi giocatori sul viale del tramonto per leggi di natura e una pattuglia di giovani che non sembra avere le qualità per sostituirli o quantomeno per non farli eccessivamente rimpiangere. Se dovessimo scommettere dieci euro sui giocatori francesi e spagnoli tra quelli sopra elencati in grado di entrare nella top 20 punteremmo solo su Humbert; non più di un Euro per la top 10 e sempre su Humbert. In prospettiva la Spagna può contare sul diciottenne Carlos Garfia Alcaraz, attuale numero 132 del mondo; ma la Francia? Il teen ager francese meglio classificato è Harold Mayot al numero 447; tra i nati dopo il 1999, il migliore è il quasi ventunenne Hugo Gaston, numero 162. Bonne chance (e buena suerte).
USA (E GETTA?) – Gli Stati Uniti il problema generazionale lo hanno da tempo e non sembrano sulla strada di risolverlo come già abbiamo scritto alcuni mesi fa. Appaiono rassegnati a seguire la filosofia oraziana dell’aurea via di mezzo, che in termini tennistici si traduce in un buon numero di tennisti mediamente giovani e mediamente bravi, ma privi di quel quid in più che crea il giocatore di vertice o il campione in grado di entrare tra i primi 10. Forse Fritz e Opelka, di pura inerzia e grazie al ritiro dei giocatori nati negli anni ’80 (nove di loro sono ancora tra i primi 30 del mondo), potrebbero raggiungere la parte alta della top 20. Crediamo però che non abbiano i mezzi tecnici per andare oltre. Il figlio di Petr Korda, Sebastian, sta giocando un ottimo Miami Open e non è poi così lontano dalla top 50. Saprà fare meglio o altrettanto? Secondo noi no, ma lasciamo che sia il tempo a rispondere. Risalendo la classifica oltre la centesima posizione gli unici statunitensi appartenenti alla NextGeneration con buon potenziale sono Brandon Nakashima e Jenson Brooksby, rispettivamente numero 142 e 224 del mondo. Good luck America.
ITALIA: DITE INCROCIATE – Dulcis in fundo l’Italia. Saremo forse sviati nel giudizio dal tifo di matrice calcistica, ma a noi sembra che i dati indichino che il nostro Paese tra i 4 presi in esame sia quello con le prospettive migliori a medio/lungo termine, fermo restando che quelle a breve sono tutt’altro che brutte. Abbiamo il miglior 2001 e il miglior 2002 del mondo e il quarto miglior 2003, Luca Nardi. Matteo Berrettini ha solo 25 anni e se non sarà condizionato da problemi fisici ha tutte le carte in regola per restare un buon numero di anni tra i migliori; Lorenzo Sonego – che anagraficamente precede Berrettini di un solo anno e anche lui sta facendo bene a Miami – può presidiare la zona medio alta della classifica per altrettanto tempo. Infine Fognini un paio di stagioni buone potrebbe ancora farle: è coetaneo di Djokovic e un anno più giovane di Nadal, mentre rispetto a Federer è poco più che uno junior. Ipotizzare la vittoria di un italiano in un torneo dello Slam non è quindi chimerico. Da quante decadi non ci capitava di poterlo dire?
Il tennis è uno sport in cui il campanilismo – al di fuori della Coppa Davis o di ciò che ne resta – ha sempre avuto poco diritto d’asilo. Crediamo però che lo sport professionistico – tennis incluso – costituisca un indicatore importante dello stato di salute di una nazione. Il fenomeno può nascere dovunque (anche se poi dovrebbe fare fagotto e trasferirsi in un Paese più evoluto per affermatesi); un gruppo di giocatori di alto livello sono invece frutto di buona programmazione e investimenti adeguati. Esserne orgogliosi non è peccato e quindi complimenti a federazione, atleti e coach per il lavoro svolto negli ultimi anni.