Storico Sinner, è in semifinale a Miami (Grilli, Cocchi, Mastroluca, Bertellino, Semeraro)

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Storico Sinner, è in semifinale a Miami (Grilli, Cocchi, Mastroluca, Bertellino, Semeraro)

La rassegna stampa di giovedì 1 aprile 2021

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Storico Sinner, prima semifinale nei Masters 1000 (Paolo Grilli, La Nazione)

La forza della solidità – quella di un 19enne che sta scalando vertiginosamente le classifiche mondiali, tanto da essere già virtualmente numero 24 – che batte l’estro cristallino ma ondivago del suo sfidante. Jannik Sinner batte il kazako Alexander Bublik e approda alle semifinali dell’Atp 1000 di Miami in cui affronterà il vincente di Medvedev-Bautista Agut. I bookmakers davano favorito Jannik, ma non è stato affatto facile sul Grandstand arrivare a un risultato tanto prestigioso. Nel primo set, Jannik ha avuto la freddezza di reagire al break precoce di Bublik, e a scardinare passo passo la sua tattica di gara totalmente eccentrica e imperscrutabile, a partire dai suoi saltuari servizi… dal basso. Sotto 5-3 e 5-3 nel tie-break, l’altoatesino ha cambiato marcia vincendo il primo set 7-6. Nel secondo ancora un break subito e ancora il cambio di marcia dell’azzurro, che si riporta in equilibrio e riesce pure ad annullare 5 palle break nel quinto game per poi involarsi e chiudere 6-4. Ora Jannik domani può presentarsi alla semifinale senza timori reverenziali. L’ultimo italiano in semifinale a Miami era stato Fognini nel 2017. E’ la sua prima volta in una semi di un ‘1000’, e la sensazione è quella di una favola ai primissimi capitoli. «Non sei umano», gli ha detto sorridente Bublik stringendogli la mano a fine incontro.

Jannik da Re Leone (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Sì Jannik, stasera il dolce te lo meriti anche se ti hanno messo a dieta. Tutto quello che desideri dopo la vittoria per 7-6 6-4 contro el loco Bublik. Una partita divertente come un elettroshock, ma tenuta stretta tra le mani dalla creatura di Riccardo Piatti. Sinner diventa il più giovane italiano a centrare la 1′ semifinale in un Masters 1000 raggiungendo i cinque che ci erano riusciti prima di lui. Il ranking live lo vede al numero 24 del mondo, ma la classifica che fa venire i brividi è quella per le Finals, che da quest’anno e per i prossimi cinque si giocheranno a Torino. Adesso è numero 7, e anche se la strada è appena iniziata, sognare è lecito. Per la finale l’ostacolo sarà uno tra Medvedev e Bautista, che hanno giocato nella notte. Il match è stato da crisi di nervi, con Bublik tanto genio quanta sregolatezza a dare spettacolo nel bene e nel male e Sinner a cercare di arginarlo. Nel primo set subito uno schiaffone con Jannik che offre due palle break al kazako grazie a due dritti in rete. Bublik è uno che non ama far fatica e vuole togliersi subito il problema. Conquista così il vantaggio alla seconda occasione ma per confermare il vantaggio lascia rientrare Sinner da 0-40 concedendogli tre palle break e mettendo in campo un repertorio da far venire il mal di tennis: un servizio da sotto, tre doppi falli, due ace, una palla corta. L’ex russo non dà ritmo all’altoatesino, gli scombina le carte in tavola. Ma Jannik nei momenti decisivi è di ghiaccio: approfitta dei buchi nella tela del rivale e recupera il break, 5-5, per poi portarsi avanti 6-5 con un set point a disposizione (non sfruttato). Si arriva al tie break, che si apre con un mini break per il kazako e un paio di errori di troppo per Sinner che però vince il 10′ tie break sui 12 giocati quest’anno, e il primo set. All’inizio del secondo set Bublik vola sul 3-0. La reazione dell’altoatesino arriva quasi subito, ma appena raggiunta la parità si trova a salvare cinque palle break per arrivare al 3-3. L’ottavo game è decisivo. Bublik cede la battuta e Sinner si trova 5-4 e servizio. Stavolta non sbaglia e chiude. «Non sei umano, hai tipo 15 anni e giochi così?!» dirà Bublik a Jannik. Il kazako poi proseguirà: «Sinner è un ottimo giocatore, lotta su ogni palla, è sempre sul pezzo. Ed è incredibile alla sua età, soprattutto considerando che io, a 19 anni, invece che pensare al tennis, stavo a bere birra». […]

Sinner va a 1000. E Bublik si inchina (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Jannik Sinner è il sesto italiano in una semifinale di un Masters 1000. Ha sconfitto Alexander Bublik 7-6(5) 6-4, evitando tutte le trappole del gioco dell’avversario. Il kazako, nato in Russia, ha provato a servire da sotto, a squadernare tutto il suo repertorio. Ma nemmeno il vantaggio di un break nel secondo set gli è bastato per cambiare le sorti della partita «Non sei umano – gli ha detto Bublik scherzando, ma con vera ammirazione, stringendogli la mano – Dimostri che hai quindici anni e poi giochi così… gran partita!» Decisamente soddisfatto nell’intervista post-match, Sinner è il quarto più giovane semifinalista nella storia del torneo. Lo precedono Felix Auger Aliassime (2019), Rafa Nadal (2005) e Stefan Edberg (1985). L’azzurro, virtualmente top-30 e numero 8 nella Race, la classifica che considera i soli piazzamenti stagionali, può davvero sognare in grande. Sogna anche Lorenzo Sonego, nonostante l’eliminazione negli ottavi di finale a Miami contro Stefanos Tsitsipas. Il torinese ha dimostrato di non aver affatto tradito il piano messo a punto con il coach storico Gipo Arbino. «Stiamo solo alzando l’asticella per crescere ancora» diceva prima del torneo di Dubai. Sonego, ormai non è una novità, ha il tennis per mettere in difficoltà i top player. A nessuno piace affrontarlo, perché è completo e testardo, sa far tutto e non molla un punto. Sonego coltiva il grande sogno di disputare almeno una volta le Nitto ATP Finals in casa. Il torneo che chiude l’anno, con gli otto migliori giocatori della stagione, si disputa infatti per la prima volta in Italia. […]

Sinner, talento e nervi saldi (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Onore del primo quarto maschile e sul centrale del complesso di Miami per Jannik Sinner, opposto ad Alexander Bublik 23 anni e un talento ancora da ordinare. Il primo break è stato del kazako, impegnato a non dare ritmo all’azzurro, con colpi e soluzioni tanto azzardate quanto diverse, per il 5-3. Bravo Sinner a non scomporsi e pareggiare i conti al decimo gioco (5-5), per poi superare il rivale. Tie-break per decidere, dopo un set point annullato da Bublik al rosso di San Candido. Glaciale Sinner, indietro 1-4 e 3-5, alla fine vincente 7-6 (5) dopo 58 minuti. La reazione di Bublik ha generato l’iniziale 3-0 del secondo set. Sinner ha raccolto ancora una volta le idee e pur rischiando di subire un nuovo break sul 2-3 si è riportato in parità. Break dell’azzurro per il 5-4 e servizio, con due doppi falli consecutivi del rivale, a dir poco tennisticamente dissoluto. Jannik non ha sbagliato dimostrando grande saggezza e calma a dispetto dei soli 19 anni: alla fine 7-6 6-4 e battuta di Bublik: «Non sei umano». Per Jannik, domani, sarà la prima semifinale in un Masters 1000 contro il vincente di Medvedev-Bautista Agut. La sorpresa in rosa era arrivata in apertura di giornata dal quarto del WTA 1000 tra la greca Maria Sakkari e la n° 2 del mondo Naomi Osaka. Ellenica a bersaglio 6-0 6-4 con recupero dall’1-4 del secondo set: «Non ho parole – ha detto al termine – forse mi sono sbloccata dopo i sei match point annullati alla Pegula nel turno precedente». […]

Sinner, magia semifinale. Il sogno Finals è più vicino (Stefano Semeraro, La Stampa)

Nel tennis ci sono arti diverse, talenti paralleli che si affiancano per pochi secondi, si guardano, si incrociano sul crinale di un tie-break. AlexanderBublik è uno spettacolo d’arte varia, è alto come un cestista, si muove come un ballerino, crea colpi alla carta poi si mangia tutto in un secondo di follia. Insieme la condanna e la vittima ideale di uno come Jannik Sinner, che il tennis lo concepisce come un teorema, e lo risolve con la volontà. Così capita che la sua prima semifinale in un Masters 1000, ad appena 19 anni, Jan il Rosso se la conquista contro il suo antipode tennistico. Tenendo duro quando tutto sembra perso, credendoci quando è facile scoraggiarsi. Alla Sinner, insomma. Bublik, 23 anni, russo ma kazako per passaporto e convenienza (leggi rubli), n.44 contro il n.31 di Sinner, nel primo set nasconde la palla e moltiplica gli effetti, tentando anche i servizi da sotto. Però si autodistrugge con un game sfilacciato quando va a servire per il set sul 5-4, e poi si blocca a due servizi dal set anche nel tiebreak: proprio quando Jannik mette i nervi in ghiacciaia e gioca i tre punti migliori della partita. E completa in pochi gesti rimonta e sorpasso. Oplà. Questa è l’arte meno appariscente, meno spettacolare, ma ugualmente raffinata di mastro Sinner. Che poi va sotto ancora a inizio secondo set, deragliato dai serve and volley e dalle fumisterie dell’avversario, ma tiene duro, risorge e sigilla la giornata calda, umida e ventosa di Miami con l’ennesimo capolavoro. E adesso sogna davvero una cosa grande. E’ già sicuro di entrare fra i primi 25 del mondo, ma soprattutto nella Race, il ranking che conta per battezzare gli otto maestri di fine stagione, è già numero 8. Il sogno di vederlo due volte a Torino in autunno – alle Atp Finals e alle Finali di Coppa Davis – comincia ad avere un contorno più concreto.

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