Roma attende il Governo per avere il pubblico, Madrid sorride con il 40% della capienza

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Roma attende il Governo per avere il pubblico, Madrid sorride con il 40% della capienza

La bozza del decreto legge fissa la data per il ritorno sugli spalti al 1° giugno, il ché escluderebbe gli Internazionali. Si lavora per una deroga. Intanto a Madrid tutto pronto per accogliere 4.800 persone a sessione

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Lo sport, si sa, viaggia a braccetto con l’attualità. E se attualmente si discute se poter tornare o meno a mangiare nei ristoranti, il corrispettivo sportivo è poter tornare o meno ad assistere ad un evento sportivo dal vivo. Le decisioni in merito ovviamente non spettano agli organizzatori degli eventi ma ai governi di ogni nazione e dunque in uno sport itinerante come il tennis i differenti modi di affrontare la cosa possono risultare ancora più evidenti. In Italia al momento, nella bozza del decreto legge Covid discusso in questi giorni dal consiglio dei Ministri, l’apertura al pubblico degli impianti sportivi è stata fissata al primo giugno, dunque un mese più tardi di quanto si era inizialmente vociferato. Questa data non inficia particolarmente gli sport come il basket e la pallavolo, in quanto avranno modo di ospitare il pubblico per i play-off di Serie A (basket) e per la Nations League (pallavolo), ma è invece un brutto colpo per il tennis italiano e in particolare per gli Internazionali di Roma in programma dal 9 al 16 maggio.

Gli organizzatori dell’evento tuttavia non sembrano particolarmente impensieriti da questa prima bozza di legge e infatti sul sito ufficiale del torneo romano è possibile acquistare i biglietti per l’evento. Bisogna aggiungere infatti che le speranze di avere il pubblico al Foro sono alimentate proprio dalla stessa bozza in questione: al comma 3 dell’articolo 6 si legge che “in relazione a specifici eventi o competizioni può essere stabilito, di concerto col ministro della Salute, una data di apertura al pubblico diversa dal 1° giugno”. Insomma, se ci si mette d’accordo prima, un modo per aprire i cancelli lo si trova.

Situazione diversa invece per il Masters 1000 di Madrid che andrà in scena una settimana prima di Roma. Lo scorso anno lì non si è giocato e come ha sottolineato il presidente e organizzatore dell’evento Gerard Tsobanian “abbiamo avuto più tempo per pianificare e vedere come organizzare un torneo nel modo più sicuro possibile”. Questo significa che lì c’è già la certezza di avere pubblico, seppur ovviamente in maniera ridotta.Si giocherà con il 40% del pubblico, che significa per noi 4.800 persone per sessione ogni giorno nella Caja Mágica. È una riduzione della nostra capacità ma è necessaria per garantire un evento sicuro e che consente un montaggio del tutto adeguato” ha spiegato Tsobanian alla testata ABC.

Monitoraggio che verrà effettuato secondo questi termini: “Tutti i posti hanno nomi assegnati, la temperatura sarà presa all’ingresso dell’impianto, c’è un sistema per evitare code e folle di persone, tutti i posti dello stadio vengono disinfettati ogni giorno. Servono tanti mezzi per far questo e noi abbiamo investito molto più nel personale e negli addetti alle pulizie. E le persone, ovviamente, avranno l’obbligo di rispettare la distanza e indossare la maschera”. La domanda a questo punto sorge spontanea: se sono necessari così tanti preparativi per organizzare un torneo in sicurezza, a Roma sarà possibile farlo quando al momento non si è neanche certi di poter avere il pubblico?

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