ATP Roma: Nadal non muore mai. Annulla due match point e batte Shapovalov

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ATP Roma: Nadal non muore mai. Annulla due match point e batte Shapovalov

Il pubblico sugli spalti del Foro è la miglior cornice per il match più bello del torneo. Rafa rimonta da 1-3 secondo e terzo set e chiude al tie-break decisivo: è nei quarti

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Non c’era modo migliore per riaccogliere il pubblico agli Internazionali d’Italia. Sul Campo Centrale del Foro Rafa Nadal e Denis Shapovalov hanno dato vita a un match di straordinaria intensità, pieno di soluzioni brillanti e colpi di scena. Alla fine però a esultare è sempre lui, il Re della terra, dopo 3 ore e 27 minuti e due match point salvati nell’undicesimo game del terzo set, prima di chiudere 7-3 il tie-break decisivo. 119 punti a 114 lo score finale. Non pochi i rimpianti per il canadese, che era sopra 3-1 in entrambi i set e ha chiuso con 41 colpi vincenti a fronte di 46 errori. Un match giocato con coraggio, anche nei momenti più delicati, ma deciso da qualche non forzato di troppo nel tie-break.

16esimo quarto di finale a Roma (97 complessivi nei Mille) su 17 partecipazioni invece per Rafa Nadal, che sfiderà il vincente del match tra Kei Nishikori e Alexander Zverev, proprio come una settimana fa a Madrid. Lo spagnolo non è sembrato tanto brillante come nel secondo turno contro Sinner. Non ha trovato la profondità sufficiente in risposta nelle fasi più importanti del match e ha messo a segno quasi 40 errori, una cifra insolita per lui sul rosso. Il decimo titolo a Roma, però, è ancora possibile.

LA CRONACA – Come accaduto nel secondo turno contro Sinner (presente sugli spalti), Nadal viene aggredito sin dal suo primo turno di battuta. Un sonorissimo ‘come on’ accompagna il break di Shapovalov, che dispone di una prima di servizio molto più penetrante rispetto a quella di Jannik. Inoltre le condizioni climatiche (qualche grado in più rispetto all’incontro della sera prima) permettono alla palla di Shapo di viaggiare bene: break confermato. Nadal, che nella conferenza stampa post partita si è lamentato della programmazione odierna, ha difficoltà a entrare in partita. Forse avrebbe preferito giocare di nuovo alla sera.

L’aggressività di Shapovalov non gli lascia spazio nei primi venti minuti di partita. Pur provando a caricare i colpi sul lato destro del suo avversario, Rafa deve gestire dei traccianti niente male. Addirittura il nove volte campione si ritrova sotto 4-0 e perde il controllo di un paio di colpi che aprono uno spiraglio per il terzo break di Shapovalov. Proprio mentre si iniziano a spulciare gli archivi per controllare quante volte Rafa ha subìto un 6-0 sul rosso (3 per la cronaca, da Federer, Coria e Gaudio), lo spagnolo reagisce e trova un po’ più di velocità col dritto. Infila tre giochi consecutivi, mettendo una certa pressione sul canadese.

Il momento positivo di Rafa si ferma sul 30-30 dell’ottavo game, su uno straordinario rovescio lungolinea di Shapovalov al termine di uno scambio lungo 21 colpi: con l’aiuto del servizio (2 punti su 3 vinti con la prima in campo nel primo set) il canadese sale 5-3. Qui è invece la risposta a salire in cattedra: Rafa si procura quattro palle del 4-5, ma complice anche qualche sbavatura a rete, al quarto set point concede un altro break per il 6-3 che chiude un set di 59 minuti.

Grande prova di Shapovalov sin qui, 14 vincenti e solo un non forzato in più dello spagnolo (11-10). Ciò che sorprende è che oggi giochi meglio di rovescio che di dritto, colpo col quale è andato spesso fuori giri a inizio scambio. Dal lato destro riesce a manovrare meglio e lo dimostra a inizio secondo set, quando per due punti consecutivi cambia in modo esemplare la traiettoria dall’incrociato al lungolinea e trova impreparato Nadal: c’è il break (nonostante un colpo di Shapo fosse largo). Sotto 3-0 Rafa si ritrova spalle al muro. È costretto ad annullare una palla del 4-0 e lo fa, come al solito, giocando in maniera offensiva. Non sembra che il canadese subisca il contraccolpo, perché sul 3-1 si porta su 40-0, ma offre uno spiraglio a Rafa, che trova il contro-break con un paio di accelerazioni in lungolinea.

Inizia perciò un’altra partita. Shapovalov sul 3-3 commette quattro errori non forzati e manda in vantaggio Nadal per la prima volta nel match. A fine set il canadese metterà a referto 12 non forzati, ma sono quasi tutti concentrati in questa fase. Rafa, da buon campione qual è, ne approfitta per azzannare la partita e forza un terzo set per la gioia del pubblico. Dagli ottavi di finale in poi infatti i tifosi daranno un po’ di colore al torneo nonostante la pandemia sia ancora in grado di incupire spettacoli meravigliosi come questo match.

Anche nel terzo parziale è Shapovalov a partire meglio. Un Nadal che arriva spesso al limite del tempo consentito dallo shot clock per servire concede il break perdendo il controllo del dritto sul 2-1, ma con lo stesso colpo si rimette in carreggiata nel game successivo. Da qui in poi lo spagnolo ha l’opportunità di brekkare in tre turni di risposta di fila. Prima manda lungo un rovescio a campo aperto che sul 3-3 l’avrebbe portato 0-40. Arriva comunque a palla break nel settimo game, ma con due ace da sinistra Denis resta avanti. Poi Rafa è molto impreciso sul 4-4 nonostante un rovescio lungolinea lo porti sul 15-30: un game che poteva portarlo a servire per il match finisce ancora nelle mani del suo avversario.

Gli ultimi due giochi prima del tie-break sono i più appassionanti dell’intera partita. Sul 5-5 Shapovalov commette doppio fallo sulla parità per due volte di fila, ma con grande coraggio e con il colpo che sentiva meno (il dritto) ha spinto per annullare ben tre break point e chiudere con l’ace un game lungo 8 minuti. Stessa durata del turno successivo di Nadal, che senza la prima di servizio è costretto sul 5-6 a salvare due match point. Approfitta di due errori grossolani di Shapovalov per stare ancora dentro la partita e ritrova la prima giusto in tempo per approdare al tie-break.

A fare la differenza sono 4 non forzati consecutivi del canadese (tra cui un altro doppio fallo) che mandano Rafa avanti 4-1. Un vantaggio impossibile da scialacquare per il 20 volte campione Slam, che tira un grosso sospiro di sollievo e continua la caccia al decimo titolo nella Città Eterna.

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