ATP Parma: Musetti e Cecchinato vincono i derby di giornata. E il torneo si sdoppia

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ATP Parma: Musetti e Cecchinato vincono i derby di giornata. E il torneo si sdoppia

PARMA – Musetti rimedia a un brutto primo set contro Mager. Cecchinato vince anche grazie al tifo del piccolo Edoardo. La pioggia di ieri rende inutilizzabili due campi: cinque match ‘cambiano circolo’

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dal President Tennis Club, il nostro inviato

La pioggia di lunedì ha lasciato strascichi anche sul martedì dell’ATP 250 di Parma. Il programma è iniziato in orario soltanto sul campo centrale, debitamente coperto dai teloni prima della pioggia battente di lunedì, mentre non è mai iniziato sul Grand Stand e sul Court 1 rimasti ancora zuppi d’acqua a fondocampo. La solerte squadra di manutentori del circolo – guidata dal direttore del torneo Sergio Palmieri – ha provato a rimuovere un po’ di terra per far asciugare il campo, ma la manovra non ha avuto successo. Alla fine ben dieci tennisti, i protagonisti di cinque dei sei singolari programmati sugli altri due campi, sono stati dirottati nel pomeriggio verso il Tennis Club Parma, il circolo che ha ospitato il WTA 250 della scorsa settimana, per evitare di ingolfare ulteriormente il programma.

Sugli stessi campi si è allenato in mattinata Lorenzo Sonego, che nel frattempo ha scoperto il nome del suo avversario: sarà Sebastian Korda. Il ventenne statunitense è stato protagonista di uno dei cinque incontri che alla fine sono rimasti in programma sul centrale, un incontro nel quale abbiamo purtroppo visto un Andreas Seppi assai lontano dalla sua miglior versione. Contro un giocatore che gioca un po’ come lui ma oltre a una maggiore propensione offensiva può contare su una carta d’identità più giovane di ben sedici anni, Seppi ha potuto ben poco. Gli incitamenti di Max Sartori dagli spalti non hanno avuto molto effetto: la sensazione è che l’anca gli crei ancora molto fastidio soprattutto al servizio, che ormai carica sempre meno con le gambe e con la schiena.

Se non altro Sartori aveva già avuto modo di festeggiare una vittoria, quella dell’altro suo allievo Marco Cecchinato, bravo a domare d’esperienza un buon Raul Brancaccio. Oltre all’ottavo di finale contro uno tra Bedene e Caruso (uno dei match spostati al TC Parma), Ceck ha ricevuto in dote un regalo ben più importante: l’affetto del piccolo Edoardo, che ha tifato per lui a bordo campo in braccio a mamma Gaia.

Il terzo incontro di giornata, un altro derby, era anche il più atteso per la presenza di Lorenzo Musetti – arrivato meno di due giorni fa da Lione, dove è stato sconfitto solo in semifinale da Tsitsipas. Musetti ci ha messo un set per carburare contro Mager, dimostrando anche un certo nervosismo in campo, poi però ha decisamente cambiato faccia alla partita lasciando soltanto tre game al ligure negli ultimi due set. Nonostante fosse il giocatore più esperto in campo, Mager è stato forse un po’ ingenuo in avvio di secondo set quando ha leggermente abbassato l’intensità dei colpi al cospetto di un avversario in evidente difficoltà. Musetti si è quasi ricordato, tutto d’un tratto, di star vivendo il miglior momento della sua carriera e ha iniziato a macinare il suo tennis.

Servizio molto carico, specie sul rovescio di Mager – che non ha mai capito come controllare la risposta, e ha tentato anche di farlo capire al suo angolo con qualche gesto – e dritto sempre profondo, anche se non definitivo, per tenere il comando dello scambio. Impossibilitato a tentare un colpo vincente, oltre che dotato di un bagaglio tecnico meno completo di quello di Musetti, Mager ha inanellato un errore dopo l’altro (quasi tutti forzati, a dire il vero) e ha subito un parziale di dieci giochi a uno fino al 4-0 del terzo set. Visibilmente scoraggiato, Mager ha iniziato un lungo dialogo con se stesso – non troppo tenero nei modi – e le scelte tattiche degli ultimi game sono state anche piuttosto avventate, come ha commentato anche Gipo Arbino (coach di Sonego) con il quale abbiamo scambiato due chiacchiere a fine match. “Sembrava non stesse giocando i suoi colpi“, ha sintetizzato.

Invece Musetti li ha giocati davvero tutti, quelli di cui è capace, e sono la maggior parte delle soluzioni che si possono pensare su un campo da tennis. Back lunghi, back corti, palle corte, attacchi in controtempo e all’occorrenza anche qualche fiondata di dritto, che pure non è la sua specialità – il peso di palla non è ancora quello di un top. “Sì, anche oggi il servizio in kick ha funzionato molto nel secondo e nel terzo set. Come contro Tsitsipas, finché riesco a comandare con il servizio sento sempre di poter vincere. Ho la sensazione che il Lorenzo di un anno fa non avrebbe vinto questa partita“.

Ancora una volta Musetti ha dimostrato che sulla terra battuta ha tutte le armi per controllare il gioco contro gli avversari che non riescono a sopraffarlo in potenza. Il resto lo fanno l’entusiasmo che deriva dalla scalata in classifica, la fiducia di Simone Tartarini nel suo angolo e la presenza dei suoi affetti qui al circolo: c’è papà Francesco, che non gli fa mai mancare un bacio a fine partita, ma anche una ragazza che ha tutta l’aria di essere la sua fidanzata. In fondo, la serenità è fondamentale anche quando devi ‘solo’ tirare racchettate a una pallina.

Il tabellone completo del torneo

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