Krejcikova sempre più convinta delle sue capacità: "Non ho mai voluto essere una specialista di doppio"

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Krejcikova sempre più convinta delle sue capacità: “Non ho mai voluto essere una specialista di doppio”

Come la pandemia ha influito sulla 25enne ceca: “Mi sono resa conto che nel mondo accadono cose più dure che perdere un match di tennis”

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Barbora Krejcikova - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Una delle quattro outsider a raggiungere le semifinali al Roland Garros 2021 è Barbora Krejcikova. Il suo match di ieri contro Coco Gauff è stato ampiamente deciso nel primo parziale dove l’americana non ha saputo sfruttare cinque set point e non ha recuperato dalla batosta subita. Tuttavia anche la ceca nel momento di chiudere la pratica ha passato un momento simile, riuscendo a vincere 7-6 6-2 solamente al sesto match point. Se ho iniziato a pensare che l’incontro potesse sfuggirmi di mano? Sì, l’idea mi è passata per la testa, lo confermo. Perché non dovrei? Ma sono rimasta lì dicendomi di restare aggressiva e cercare i miei colpi. Mi dicevo, ‘se resti aggressiva il match non può scapparti via’“.

La tennista ceca esperta di doppio, già lo scorso anno aveva fatto bene a Parigi raggiungendo gli ottavi, e il merito di quel risultato come di quello appena ottenuto, lei lo attribuisce in parte allo stop causato dalla pandemia. “Mi ha aiutato molto perché ho passato più tempo a casa e ho giocato più tornei in patria e ho avuto modo di allenarmi con giocatrici ceche meglio classificate di me. Ho guadagnato un sacco di esperienza durante la pandemia anche perché da noi ci sono stati un sacco di tornei. Anche il fatto di constatare che ci sono altre cose che accadono nel mondo che sono più dure e difficili di me che gioco e perdo a tennis mi ha aiutato”.

Un pensiero forse banale da parte della n. 33 del mondo ma non per questo da svalutare. “Mi sono resa conto che ci sono persone che davvero stavano perdendo la loro vita e io mi sono detta ‘rilassati perché tu sei in salute, apprezza questo fatto e goditi il gioco perché tu puoi fare qualcosa che forse altre persone vorrebbero fare ma non possono‘. E penso di aver avuto un buon approccio”.

Come detto Krejcikova ha molta più esperienza in doppio che in singolare. Basti pensare che al fianco di Katerina Siniakova ha vinto due Slam (accoppiata Roland Garros e Wimbledon nel 2018) mentre nel doppio misto ha trionfato nelle ultime tre edizioni degli Australian Open, tuttavia lei non ci ha messo così tanto del suo per ottenere questo ruolo. Non ho mai voluto essere una specialista di doppio. Tutti se ne sono usciti con questa etichetta dicendo ‘sì giochi il doppio, quindi sei una specialista di doppio’, ma io non ho mai pensato di voler essere solo questo. Abbiamo vinto i nostri primi due Slam a 22 anni e non avevo intenzione di essere una specialista di questa disciplina a 22 anni. Io voglio giocare in singolare, lavorare duro, migliorare il mio gioco, voglio affrontare le migliori in singolare.

“Quindi mi sono semplicemente messa a lavorare duramente tutto il tempo ed è stato molto frustrante il fatto che non riuscissi a raggiungere quel livello. Ma ho sempre la sensazione di star lavorando bene; io ho intenzione di continuare, di cercare di essere paziente, il ché non mi si addice molto (ammette sorridendo) ma sento che prima o poi arriverò lì e avrò l’opportunità di giocare contro le migliori, per imparare qualcosa, per guadagnare un po’ di esperienza”. E adesso, in procinto di scendere in campo in una semifinale Slam contro Maria Sakkari, di esperienza ne potrà guadagnare a iosa.

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