Gian Marco Moroni sogna il colpaccio al Challenger di Milano, che si sta giocando questa settimana sulla terra rossa dell’Aspria Harbour Club. Il 23enne romano, attuale numero 257 ATP e ultimo dei sei italiani che erano in tabellone, gioca oggi alle 13:30 la semifinale del torneo contro il giovane danese Holger Rune dopo aver superato nei quarti il croato Duje Ajdukovic, numero 297 del mondo (6-3, 7-5) che era proveniente dalle qualificazioni. Fin qui quello nel Challenger milanese è stato un ottimo percorso, quello di Moroni, che – entrato nel tabellone con una wild card – in precedenza aveva superato il croato Viktor Galovic (numero 333 ATP) e il brasiliano Orlando Luz (326) senza cedere un set. Quello raggiunto a Milano è il miglior risultato stagionale per Moroni.
“È stato un buon match, molto duro: a tratti è stata una battaglia – ha detto Moroni -. Sono contento perché ho giocato bene, ho avuto più il gioco in mano rispetto al mio avversario e sono salito di livello nei momenti importanti. La partita è andata dalla mia parte”. Al saluto finale c’è stata anche una piccola polemica, poiché il croato aveva ritenuto inopportuna un’esultanza di Moroni dopo un punto vinto per un cattivo rimbalzo. “Ma negli spogliatoi ci siamo subito chiariti”, ha detto il tennista italiano. Contro Rune sarà un’altra battaglia: il talentuoso danese, testa di serie numero due del torneo, ha superato in rimonta l’argentino Pedro Cachin (0-6, 7-6, 7-6). L’altra parte del tabellone vede la semifinale tra l’argentino Federico Coria (numero 89 del mondo) contro il francese Hugo Grenier. I due, nei quarti, hanno superato rispettivamente il portoghese Gastao Elias e il serbo Pedja Krstin.
