I quarti di finale di Wimbledon: Pliskova e Golubic, non è mai troppo tardi

Flash

I quarti di finale di Wimbledon: Pliskova e Golubic, non è mai troppo tardi

A 29 anni Karolina Pliskova e Viktorija Golubic hanno raggiunto il loro miglior risultato a Wimbledon. A dimostrazione che si può progredire anche quando ci si avvicina a fine carriera

Pubblicato

il

Karolina Pliskova - Wimbledon 2021 (via Twitter, @Wimbledon)
 

Siamo alla stretta finale dei Championships 2021, con quattro giocatrici ancora in corsa. Sono tutte teste di serie, e tre di queste sono Top 10: la numero 1 Barty, la 2 Sabalenka, la 8 Pliskova, più la 25 Kerber. Che però è un 25 dal grande peso specifico, visto che si tratta di una ex numero 1 del mondo con tre Slam nel palmarès, di cui uno proprio a Wimbledon.

Ci sarebbe tantissimo da dire sui match disputati martedì. Di tutti i temi possibili, ho scelto quello per me più sorprendente. E riguarda sia Karolina Pliskova che Viktorija Golubic, le protagoniste del primo quarto. Entrambe sono nate nel 1992: Karolina il 21 marzo, Viktorija il 16 ottobre. Dunque si tratta di due tenniste attorno ai 29 anni (compiuti o ancora da compiere).

A 29 anni in WTA si è tenniste “fatte e finite”, con pregi e i difetti consolidati; impossibile cambiare radicalmente le proprie caratteristiche. Eppure durante il loro match sul Court n.1 ho avuto la sensazione che qualcosa di nuovo ci fosse.

Cominciamo da Golubic. Tutti gli appassionati la seguono con un occhio di riguardo perché è rimasta una delle pochissime con il rovescio a una mano. Però in carriera non è mai riuscita a entrare fra le prime 50 del mondo (best ranking 51). Come mai? Penso che ciò che le ha impedito di ottenere di più sia stata la combinazione di due fattori: la scarsa potenza e la posizione in campo troppo arretrata.

Purtroppo Golubic aveva la tendenza a indietreggiare, e questo la obbligava spesso a scambiare in condizioni difficili. Le conseguenze di una posizione arretrata sono ovvie: colpendo più indietro non solo il campo diventa più largo e lungo (nelle fasi di difesa), ma nella fasi di attacco qualsiasi traiettoria risulta meno “cattiva”, perché parte dopo, e compie più strada. Senza dimenticare che diventa più difficile trovare angoli stretti.

Ecco, secondo me la Golubic di questo Wimbledon ha fatto così bene perché rispetto al passato è riuscita ad avanzare la posizione in campo. In questo modo ha in parte minimizzato il deficit di potenza, riuscendo a sfruttare meglio l’energia della palla avversaria. In linea generale si potrebbe sintetizzare il tema in questo modo: più si riesce a colpire avanti, più c’è possibilità di diventare una tennista competitiva ad alti livelli. E grazie al quarto di finale raggiunto, probabilmente Golubic entrerà per la prima volta in carriera in Top 50 (per la certezza dobbiamo attendere i risultati del torneo in corso ad Amburgo).

E Pliskova? Beh, per lei il cambiamento è meno profondo, eppure qualcosa da segnalare c’è: raramente, forse mai come in questo match contro Golubic, ho visto Karolina colpire così tanti dritti anomali dall’angolo sinistro del campo. Di certo l’avere di fronte una avversaria che non “spara” sistematicamente oltre i 120 km/h l’ha aiutata, ma resta il fatto che per utilizzare il dritto inside-out occorre comunque fare più metri di spostamento laterale. In pratica: migliorare la mobilità. Che, come sappiamo, è il cronico punto debole di Pliskova. Eppure soprattutto nella prima ora di gioco, Karolina ha mostrato una sorprendente brillantezza negli spostamenti.

A scanso di equivoci. Non sto dicendo che la Pliskova di questo Wimbledon sia diventata una giocatrice con le gambe di Steffi Graf o Agnieszka Radwanska, e dubito che contro Sabalenka in semifinale potrà riproporre qualcosa di simile; ma di sicuro questa opzione del dritto inside-out l’ha aiutata a superare un turno importante ai Championships.

Ecco perché il senso del titolo di questo articolo “non è mai troppo tardi” è duplice. Non si riferisce soltanto al fatto che sia Viktorija che Karolina hanno raggiunto a 29 anni il loro miglior risultato di carriera a Wimbledon, ma anche al fatto che hanno dimostrato che una tennista professionista può sempre cercare di migliorarsi, anche alla soglia dei trent’anni.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement