Tsitsipas si vaccinerà solo se obbligato: polemica in Grecia

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Tsitsipas si vaccinerà solo se obbligato: polemica in Grecia

Il N.3 ATP ha messo in dubbio la necessità di vaccinarsi per chi è sotto i 25 anni. Il governo ellenico ha risposto duramente

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

All’inizio della settimana, Stefanos Tsitispas ha sorpreso molti quando ha dichiarato di non essersi ancora vaccinato contro il COVID-19, sostenendo che lo farà solo qualora l’inoculazione diventasse obbligatoria per partecipare agli eventi del tour. Come si può facilmente intuire, il suo punto di vista non è passato inosservato, soprattutto perché nelle due conferenza stampa successive il finalista del Roland Garros non ha ritrattato, ben lungi.

Tsitsipas non si riconosce come No-Vax, ma allo stesso tempo ha detto di aver scelto di non vaccinarsi perché preoccupato per i potenziali effetti collaterali. Dopo la vittoria contro Korda al secondo turno di Cincinnati, ha affermato di non vedere un motivo per cui chi è al di sotto dei 25 anni dovrebbe vaccinarsi, visto che a suo dire le misure messe in pratica negli ultimi 18 mesi servono principalmente a proteggere fasce d’età più avanzate. Queste le sue parole al giornale greco SDNA: “Sono un under-25, e per quanto mi riguarda il vaccino non è stato testato a sufficienza; conosco persone che hanno avuto effetti collaterali dopo averlo fatto, e non vedo un motivo per cui le persone della mia età dovrebbero vaccinarsi. Da quello che ho capito, anche se non ne so molto, il vaccino è stato pensato per proteggere le fasce più anziane, e il circuito non l’ha reso obbligatorio per giocare, quindi non vedo perché dovrei vaccinarmi“.

Se da un lato è vero che i due circuiti non hanno reso l’inoculazione obbligatoria, dall’altro hanno incoraggiato i giocatori a vaccinarsi comunque, e ad ottobre il torneo di Indian Wells garantirà l’accesso solo agli vaccinati; lo stesso varrà per i media e per gli impiegati del torneo (venditori, membri dello staff, eccetera), ma non per i giocatori.

In aggiunta, il tennista greco ritiene che per i giovani sarebbe quasi auspicabile prendere il virus: “Credo che per i giovani sia un bene trasmettersi il virus così da contribuire all’immunità di gregge. Prima o poi dovremo vaccinarci tutti, non dico che non dovremmo, semplicemente credo che al momento per i giovani farlo dia più svantaggi che benefici”.

Tsitsipas ha successivamente difeso la sua posizione affermando che se l’idea è che i nostri commenti debbano essere diplomatici a tutti i costi, allora non capisco perché dobbiamo condurre delle interviste […] Tutti hanno il diritto di fare ciò che ritengono giusto, nessuno può obbligarti a vaccinarti, ma se pensi che ti garantisca una protezione in più fallo”.

Anche suo padre Apostolos ha confermato la decisione del figlio parlando con l’emittente radiofonica ERT: “Il sistema immunitario di un atleta è abbastanza forte da resistere a malattie di questo tipo. I tennisti vivono in un ambiente controllato e prendono tutte le misure necessarie, usano la mascherina e vengono testati ogni giorno”.

Ricordiamo che a Miami gli Tsitsipas erano già stati al centro di una polemica legata al COVID: erano infatti arrivati al campo con un mezzo di trasporto differente rispetto a quello dell’avversario (Hurkacz). Inizialmente si ritenne che Stefanos si fosse rifiutato di viaggiare con l’avversario, ma successivamente si intuì che lui o il suo team avessero violato la bolla, evitando la squalifica ma trovandosi costretti ad utilizzare un mezzo alternativo.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO GRECO

Le risposte ai commenti di Tsitsipas, in particolare i suoi dubbi sulla sicurezza del vaccino, non si sono fatte attendere; in particolare, i membri del governo ellenico hanno stigmatizzato le sue parole abbastanza duramente. Questo il commento del portavoce Giannis Economou: “Stefanos Tsitsipas è un grande atleta, e il suo contributo al nostro Paese è fuor di dubbio. In tema di vaccini, tuttavia, non possiede conoscenze sufficienti per valutare se quello contro il COVID-19 sia stato testato abbastanza o meno”. Ha poi aggiunto: I grandi sportivi sono un punto di riferimento, dovrebbero stare doppiamente attenti quando esprimono opinioni di questo tipo”.

Sono poi seguiti i commenti di altri esponenti sanitari del suo Paese natale. Mina Gaga, direttrice di una clinica che si occupa di malattie polmonari ad Atene, ha invece criticato la sua interpretazione del concetto di immunità di gregge: “Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto in cura 229 persone al di sotto dei 29 anni che soffrivano di polmonite acuta e avevano bisogno di supporto per respirare; nove di loro sono finiti in terapia intensiva. Negli Stati Uniti sono morti 2.500 individui in quella fascia d’età: e i giovani non sarebbero a rischio? Stefanos, sii forte e continua a giocare a tennis, è così che puoi renderci orgogliosi”.

Infine, il presidente dell’associazione medica panellenica Athanasios Exadaktylos ha dichiarato al sito skai.gr che sarebbe stato meglio se Tsitsipas non avesse parlato dell’argomento: “I nostri ospedali sono pieni di individui che non si sono vaccinati e che stanno molto male. Ci rammarichiamo dei commenti di Mr. Tsitsipas, sarebbe stato meglio se non avesse detto niente”.

La polemica sembra dunque destinata a durare nel tempo, anche perché, numeri alla mano, la Grecia ha sofferto maggiormente l’impatto con il COVID-19 a partire dallo scorso autunno, quindi più tardi rispetto a quasi tutti Paesi dell’Europa occidentale.

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