Musetti in difficoltà: "È un brutto periodo della mia vita in generale, non riesco a trovare certezze"

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Musetti in difficoltà: “È un brutto periodo della mia vita in generale, non riesco a trovare certezze”

Primi segnali di crisi nella carriera di Lorenzo: “Tutti i giocatori l’hanno avuto, ora sta capitando a me”. E sugli US Open è obiettivo: “Cercheremo di trasformare al meglio le energie negative, ma non ho grandi ambizioni”

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Lorenzo Musetti - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Il tennis, oltre che di polso, è uno sport di testa e non ci sono percentuali o statistiche che possano descrivere la condizione psicologica di un giocatore nel momento in cui scende in campo. Per questo, quando è possibile, è necessario affidarsi alle parole del diretto interessato prima di valutare una prestazione all’apparenza insufficiente di un tennista. A tutti può capitare di avere una ‘giornata no’ per motivi prettamente personali ed è inevitabile che questa negatività si ripercuote anche sul lavoro; quando poi le giornate no si susseguono una dietro l’altra si inizia a cadere in un vortice di delusione e malcontento dal quale è difficile uscire. Lorenzo Musetti, così come affronta le sfide in campo a viso aperto, anche fuori non si nasconde e ammette di non passarsela affatto bene. Negli ultimi due mesi è stato un brutto periodo della mia vita in generale. Non riesco a trovare delle certezze anche fuori dal campo e questo me lo porto sia in allenamento che in partita” ha detto intervistato da Vanni Gibertini, dopo la sconfitta in tre set a Winston-Salem contro Federico Coria.

L’argentino l’ha battuto 6-4 4-6 6-4 ma col senno di poi è un risultato che lascia il tempo che trova. “Avendo giocato poco non sono mai riuscito a trovare fiducia, non sono mai riuscito a trovare niente di positivo. Un periodo veramente brutto per me in tutti i sensi e quindi niente… peggio di così non può andare. Speriamo solo che finisca e possa di nuovo splendere il sole; è difficile però vabbè, tutti i giocatori l’hanno avuto. Ora sta capitando a me, speriamo di ripartire bene già dalla prossima settimana.

Una delle principale caratteristiche di questo sport è quella di offrire, settimana dopo settimana, sempre nuove chance e nuovi tornei ai giocatori per imboccare una strada che porti a qualcosa di positivo. Ma per far ciò appunto bisogna giocare, una cosa che Musetti non è riuscito a fare con la dovuta costanza negli ultimi due mesi. “Io assolutamente non volevo non giocare” ha spiegato il n. 58 del mondo. “La data dell’esame di maturità è stata spostata e così non ho potuto giocare nessun torneo sull’erba prima di Wimbledon; poi dopo Wimbledon ho giocato Bastad e avrei dovuto giocare anche Umago e Kitzbuhel ma è arrivata l’opportunità delle Olimpiadi. Così ho saltato quelle due settimane di tornei, poi è successo quello che è successo in Canada. Dal Roland Garros a ora ho giocato cinque partite, con questa forse sei. Una brutta striscia negativa. Non sono stato io a voler giocare poco; mi sono dovuto adattare a certe condizioni che erano al di sopra di me.

La prima opportunità per iniziare un percorso che lo possa fa uscire da questa situazione di disagio personale ci sarà agli US Open, al via il 30 agosto. Lorenzo è ovviamente obiettivo sulle sue reali possibilità e non vuole caricarsi di ulteriore pressione.Sinceramente non ho grandi ambizioni visto il tennis che sto esprimendo e come mi sento. Quindi sono consapevole di quello che sto facendo e di quello che sto vivendo. Cercherò di allenarmi bene questa settimana, già da domani andremo lì (a New York, ndr) e cercheremo di trasformare al meglio tutte le energie negative che sto vivendo. Spero di giocare match e riprendere la sicurezza e la voglia di giocare e vincere. Sarebbe veramente bello”.

Se si può trovare qualcosa di positivo nell’attuale situazione di Musetti è la sua condizione fisica: il giocatore di Carrara infatti è in perfetta forma. “Il problema non è fisico. Oggi il mio avversario ha vinto praticamente con i crampi al terzo set mentre io ero abbastanza fresco, stavo bene. Ci sono tanti problemi della vita esterna che mi porto in campo, sai, ti sembra che tutto ti vada storto. Questo sto vivendo al momento e in campo si vede“. L’intervista di Lorenzo si è poi conclusa con una schietta ma onesta confessione sulla sua ultima prestazione.Mi fa schifo come ho giocato oggi ma non riuscivo a fare di meglio; è frustrante”. E questo ci ricorda una volta di più come i tennisti, spesso identificati solamente con il loro ranking o i tornei vinti, possiedano una vita anche al di fuori del tour, e anche da lì possono sorgere problemi che ne minano le prestazioni. Un fattore che andrebbe tenuto ben a mente ogni volta che si guarda una partita.

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