Seconda puntata del diario dallo US Open in compagnia di Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti. Dai primi allenamenti con Sonego e Paul sotto il caldo newyorkese, al sorteggio del tabellone (Lorenzo se la vedrà con Emilio Nava). Ecco il racconto di Tartarini.
Buongiorno Simone, com’è andato il primo allenamento con Lorenzo Sonego? (si è svolto nella tarda serata italiana di mercoledì, ndr).
Con Sonny è andata molto bene, hanno fatto due ore di partita in cui Lorenzo (intendo il nostro Lorenzo, ride) si è espresso bene. È sembrato divertirsi un po’ di più rispetto agli ultimi giorni e colpiva bene. E quella era la cosa importante: giocare con energia e divertirsi. Direi che è di buon auspicio per il torneo.
Torni spesso sul tema del divertirsi durante il gioco. È per ricordare a noi tutti che in fin dei conti il tennis è soprattutto un gioco?
Certo, se perdiamo di vista questa cosa non raggiungeremo mai i nostri obiettivi. Ovviamente è un gioco complicato, con tutti gli annessi e connessi, ma devi ritrovare il gusto di giocare, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Oggi allenamento con Tommy Paul.
Sì, abbiamo fatto solo un’oretta perché è davvero troppo caldo (35 gradi con grandissima umidità). Abbiamo lavorato soprattutto sull’uscita dal servizio e dalla risposta. Però, ti ripeto, non abbiamo forzato perché c’è un caldo appiccicoso che non ti lascia nemmeno di sera. Sudi anche solo a camminare, figurati a giocare. Poi nel pomeriggio (tarda serata italiana di giovedì, ndr) replichiamo con Norbert Gombos (31enne slovacco, n.112 ATP).
Intanto è stato sorteggiato il tabellone e vi è toccata una vecchia conoscenza: Emilio Nava (n.382 ATP), statunitense di origini messicane, che fu avversario di Lorenzo nella vittoriosa finale degli AO junior 2019.
Ovviamente un bel ricordo, anche se devo dire che da allora non l’ho più visto giocare (il ragazzo frequenta ancora il circuito Future, con qualche incursione a livello Challenger, ndr), dunque non so più niente di lui. Sulla carta un sorteggio favorevole e Lorenzo ne è contento. Ma i pronostici sulla carta non contano nulla, le partite bisogna giocarle. Quindi vedremo, un passo alla volta.