US Open: Djokovic costretto agli straordinari da Nishikori, vince in quattro set

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US Open: Djokovic costretto agli straordinari da Nishikori, vince in quattro set

In una partita complicata ben più di quanto dica il punteggio, il serbo ha bisogno di oltre 3h30 per avere ragione del giapponese che manca troppe occasioni

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Novak Djokovic - US Open 2021 (Adam Glanzman/USTA)
 

[1] N. Djokovic b. K. Nishikori 6-7(4) 6-3 6-3 6-2

La diciottesima vittoria su venti confronti diretti di Novak Djokovic su Kei Nishikori potrebbe apparire come un fatto banale, scontato a chi non avesse visto l’incontro sull’Arthur Ashe Stadium. In realtà su questo stesso campo Nishikori aveva battuto Djokovic in semifinale nel 2014 e anche questo pomeriggio si è portato in vantaggio giocando con grande coraggio il primo set. Poi si è visto perché pur essendo giocatore di alto, a tratti altissimo livello, il giapponese non è all’altezza dei grandissimi del tennis.

La differenza di resa con il servizio e soprattutto l’incapacità di convertire i punti importanti condannano Nishikori a una sconfitta in quattro set con un punteggio anche più severo di quanto abbia detto il campo. Djokovic è agli ottavi di finale, a quattro vittoria dal raggiungimento di un’impresa, la vittoria del Grande Slam, che manca dal 1969 e quindi mai riuscita da quando questo torneo si è trasferito sul cemento di Flushing Meadows nel 1978.

Djokovic non ha brillato, ma non ha mai dato comunque la sensazione di poter perdere nonostante lo svantaggio iniziale: un set che il serbo ha perso solamente per una sciagurata volée non chiusa, su cui Nishikori ha infilato un lob vincente che gli ha regalato il mini-break decisivo sul 4 pari del tie-break.

Nel secondo set Djokovic prende presto un break di vantaggio, frutto di una reazione prevedibile e puntualmente arrivata. Ma sono i due turni di battuta successivi del serbo che segnano la partita in modo inequivocabile: Nishikori ottiene complessivamente sette palle break per recuperare lo svantaggio. Non riesce a sfruttarne neanche una e in preda alla frustrazione chiude il set cedendo lui il servizio per la seconda volta.

Nel terzo set il discorso rimane lo stesso: Djokovic scappa di nuovo 3-1, Nishikori con uno sforzo immane riesce a recuperarlo ma quando va a servire sotto 3-4 cede di nuovo la battuta ai vantaggi. Stavolta Djokovic non si fa pregare, chiude 6-3 e caccia un urlo dei suoi per festeggiare il set vinto: ormai il match è in discesa. Nel quarto, come ormai prevedibile, è solo questione di tempo prima che Kei ceda del tutto; arrivano due break di fila dal 2-2 ma anche nell’ultimo game, quando ormai il match è segnato si toglie lo sfizio di mancare altre due palle break portando la statistica finale a uno sconfortante 2 su 13 (15%).

Djokovic avanza agli ottavi, dove affronterà Jenson Brooksby che ha battuto in rimonta e in cinque set il più quotato Aslan Karatsev. Per come si stanno mettendo le cose, Brooksby appare solo l’ennesima vittima sacrificale sull’altare della Storia che lo attende tra soli otto giorni. Ma ovviamente ogni partita va giocata.

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