US Open, Fernandez: "Un'insegnante mi disse di smettere di giocare, ci penso ogni giorno per motivarmi"

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US Open, Fernandez: “Un’insegnante mi disse di smettere di giocare, ci penso ogni giorno per motivarmi”

La classe 2002 canadese ha parlato dei problemi economici della sua famiglia per arrivare qui: “Per tre anni mia madre si è dovuta trasferire per lavorare e supportare la mia carriera”

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Leylah Fernandez - US Open 2021 (Brad Penner/USTA)
 

Fresca del successo contro la numero due WTA Aryna Sabalenka, Leylah Fernandez ha parlato a cuore aperto con i giornalisti, spiegando come, nelle sue parole, questo incredibile risultato sia “solo la punta dell’iceberg” di un tragitto irto di difficoltà.

LA SEMIFINALE CON SABALENKA

Prima, però, Fernandez ha parlato del match, iniziato malissimo (3-0 e doppio break Sabalenka con un parziale di 12-2) e finito in trionfo al terzo set dopo aver anche salvato un set point nel primo: Abbiamo giocato bene entrambe, lei ha iniziato molto meglio ma sono contenta di essere riuscita a rimanere paziente e a lottare su ogni palla. Nel tie-break, in particolare, sono riuscita a giocare in maniera aggressiva ma senza rischiare troppo, mentre nel secondo ho commesso qualche errore di troppo e lei ne ha subito approfittato. Il terzo è stato una bella battaglia, ce la siamo giocata fino alla fine; sono solo felice di essere riuscita a rimandare di là una palla in più”.

A fine partita, Leylah è crollata a terra, spiegando così le sensazioni provate: Non pensavo a niente, ero solo esterrefatta e travolta dalle emozioni. Sicuramente ero sollevata che il suo ultimo colpo fosse uscito, felice di aver lottato duramente per due ore abbondanti e che tutto il mio duro lavoro abbia pagato permettendomi di raggiungere la finale”. Una cosa è sicura, aver raggiunto la finale battendo Osaka, Kerber, Svitolina e Sabalenka rappresenta un grande attestato per la sua autostima: Io credevo nel mio gioco, ma questo torneo mi ha aiutata a realizzare che non ho limiti, che posso giocare tre set contro le migliori giocatrici del circuito e che le posso battere. Sono felice di aver fatto questa esperienza e di aver capito a che punto sia il mio gioco: sono orgogliosa di come ho lottato su ogni punto e della mia durezza mentale. Me la sto godendo anche fuori dal campo”.

I DUBBI E I PROBLEMI DI QUESTI ANNI

Durante la conferenza, è stato chiesto a Fernandez se come il suo idolo Justine Henin pensi che niente è impossibile, e la risposta è stata immediatamente affermativa: “Sì è vero, niente è impossibile, mio padre mi dice sempre che il mio potenziale non ha limiti, dobbiamo solo continuare a lavorare duro ogni giorno. In questo torneo ho fatto delle cose incredibili, c’è un che quasi di magico in ciò che sta succedendo, perché sto giocando davvero bene, mi sto divertendo e sto cercando di divertire il pubblico – sono contenta che apprezzino quello che sto facendo, quindi sì, diremo che c’è qualcosa di magico nell’aria”.

E che per arrivare sin qui sia necessario credere davvero di poter fare tutto si evince da alcuni dettagli rivelati dalla canadese: Tante persone hanno dubitato di me, della mia famiglia e dei miei sogni, dicevano che non sarei diventata una professionista e che sarei dovuta tornare a scuola. Un’insegnante mi disse di smettere del tutto con il tennis, ora la cosa mi sembra divertente ma all’epoca non lo era. Devo dire che sono felice che mi abbia detto così, perché ci penso ogni giorno e mi aiuta a lavorare ed insistere per dimostrare che posso realizzare tutto ciò che mi sono prefissata“.

E non si è trattato solo di lottare contro lo scetticismo di chi le stava attorno (cosa che per una pre-adolescente è già difficile di per sé), ma anche di far fronte a difficoltà molto più pratiche: “La mia famiglia ha dovuto affrontare tante difficoltà, quando avevo dieci anni mia madre si è dovuta trasferire per tre anni in California a lavorare per supportare la mia carriera. Quello è stato un periodo duro per me, perché avevo bisogno di una mamma, e all’epoca la vedevo a malapena, quando ci ritrovavamo era quasi come vedere allo stesso tempo un’estranea e qualcuno di familiare. A questo torneo sono stata fortunata ad averla qui a tifare per me, e dopo tutto quello che ci è successo sono felice che ora stia andando tutto bene per noi”.

Leylah Fernandez – US Open 2021 (Darren Carroll/USTA)

Come nel caso del “consiglio” ricevuto dalla sua insegnante, oggi però Fernandez vede il bicchiere mezzo pieno: “Era molto dura accettare quella situazione, ma ogni volta che ero in campo, fin da piccola, ho sempre avuto la mentalità giusta per realizzare i miei sogni così da poter essere di nuovo tutti insieme. Ma non sono stata solo io a lavorare bene, lo stesso hanno fatto anche i miei genitori, soprattutto mio padre, perché è stato lui a decidere di trasferirci da Laval agli Stati Uniti per riunire la famiglia perché la situazione era diventata ingestibile. In fondo sono felice che mia madre si sia trasferita in California, perché ha reso più forte me e la mia famiglia; sono grata per tutto ciò che ci è successo“.

NON SOLO IL CANADA A FARE IL TIFO PER LEI

In coda alla conferenza stampa, Leylah ha anche appreso del supporto in arrivo dalle Filippine, il Paese d’origine della madre. Dettasi sorpresa, la classe 2002 si è ripromessa di scoprire di più su questo lato del suo retaggio culturale: “Questo è un grande onore, sono felice di sapere che nelle Filippine si faccia il tifo per me. Sfortunatamente non so molto della cultura locale, posso solo dire che il mio lolo [nonno, ndr] è un cuoco straordinario. Spero che quando torneremo a Toronto cucinerà un piatto filippino per tutta la famiglia, perché mi manca molto. Spero di imparare di più sulla cultura filippina in futuro”.

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