Brooksby, il NextGen americano vuol stupire: "Il tennis non è una gara a chi tira più forte"

Flash

Brooksby, il NextGen americano vuol stupire: “Il tennis non è una gara a chi tira più forte”

Il 20enne californiano che ha messo paura a Djokovic vuol risollevare le sorti del tennis a stelle e strisce: “Cerco di imparare qualcosa da ogni match che gioco”

Pubblicato

il

Jenson Brooksby a Washington 2021 (Credit: Ryan Loco)
 

Si è fatto conoscere dal grande pubblico sfilando un set a Novak Djokovic nell’ultimo US Open, ora vuole dimostrare di poter affermarsi nel circuito maggiore. Jenson Brooksby può essere uno dei volti del futuro del tennis americano, che sta vivendo un periodo di vacche magre come raramente era avvenuto nella storia. Il ventenne californiano è in corsa per le NextGen ATP Finals e si caratterizza per uno stile di gioco particolare: a una grande resistenza fisica che gli permette di coprire il campo in modo molto efficace abbina una notevole capacità di variare ritmi e rotazioni. “Il tennis per me non è una gara a chi tira più forte – ha detto Jenson in una intervista rilasciata a tennis.com –. È più una questione di scegliere il colpo giusto al momento giusto e applicare sul campo la tattica che studi precedentemente”.

Su Brooksby, nato il 26 ottobre 2000 a Sacramento e alto 193 centimetri, ha scommesso la marca di occhiali da sole Christopher Cloos, che ha fatto del giovane americano il suo secondo testimonial sportivo dopo un certo Tom Brady. Il talento di Jenson è allevato dal coach Joseph Gilbert sin da quando aveva 7 anni: “Joseph ha notato che fin da piccolo avevo un carattere dedito alla competizione e all’allenamento – ha raccontato Brooksby -. La nostra mentalità è cercare di semplificare le cose e provare ad apprendere qualcosa di nuovo ad ogni match che gioco. Bisogna ragionare così, se si vuol fare strada nel tennis”.

E la carriera di Brooksby tra i professionisti è decollata nell’estate di questo 2021: prima la finale a Newport sull’erba, poi la semifinale a Washington (persa contro Jannik Sinner), infine lo US Open, in cui si è arrampicato fino al quarto turno costringendo Novak Djokovic a faticare non poco, mandando a tratti in visibilio il pubblico con alcuni punti spettacolari. “Non c’è niente di meglio che vivere quell’atmosfera sull’Arthur Ashe – dice Brooksby -. Voglio tornare a vivere momenti così, è questo che mi motiva ad andare avanti. Ho impiegato un paio di giorni per recuperare da quella partita, il che mi ha fatto capire che dovevo lavorare sul piano fisico per essere continuo a questi livelli”. Il carattere e la qualità non mancano, il futuro può essere dalla parte di Brooskby.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement