Fattori di rischio e timori a denunciare limitano la lotta al match-fixing

Flash

Fattori di rischio e timori a denunciare limitano la lotta al match-fixing

Protetto dall’anonimato, un tennista olandese racconta di come sia venuto a contatto con il mondo degli incontri truccati

Pubblicato

il

 

“Sono rimasto abbastanza sorpreso. Sapevo della sua esistenza e a volte hai dei sospetti, ma in linea di principio non dai per scontato che qualcuno stia vendendo le sue partite”. Sono le parole di un tennista professionista olandese, che preferisce rimanere anonimo, al podcast NOS Gefixt e si riferiscono a un episodio di due anni fa, quando condivideva una stanza d’albergo all’estero con un connazionale, suo compagno di doppio in un torneo. “Abbiamo parlato di come lui si paga il tennis, uno sport piuttosto costoso con praticamente tutto a tuo carico: il viaggio, l’hotel, a volte un allenatore e il luogo dove ti alleni” spiega il tennista. “Così è venuto fuori l’argomento delle partite truccate”. Racconta che l’altro usava un secondo telefono per scambiare messaggi con una persona sconosciuta che gli diceva di perdere un determinato set o incontro in cambio di qualche migliaio di euro. Ora, prosegue nel racconto, conosce almeno dieci giocatori che collaborano con quell’oscuro personaggio, tra francesi, spagnoli, belgi e olandesi.

Il tennista: professione o fattore di rischio?
Se l’uno era sorpreso, la KNLTB (la federtennis dei Paesi Bassi) si è detta scioccata. “Ciò mostra che la minaccia del match-fixing è estremamente reale”. Ad accogliere la notizia senza stupore alcuno è invece Anne de Leeuw, pubblico ministero che svolge indagini principalmente in materia di riciclaggio, tratta di esseri umani e frodi fallimentari.Fare il tennista costa così tanto da essere quasi un fattore di rischio quando si tratta di incontri truccati. In Olanda abbiamo dozzine di tennisti professionisti, ma pochissimi riescono a guadagnarsi da vivere giocando; per gli altri, lavoro duro e tante spese, quindi c’è il rischio che qualcuno si crei un sistema di entrate alternativo per permettersi di continuare a giocare”.

Gli ostacoli alla denuncia
Finora, gli unici a cui aveva avuto il coraggio di raccontare questa storia erano stati i suoi genitori e il terapista che lo aveva in cura per la dipendenza dal gioco d’azzardo. L’organo preposto a raccogliere questo tipo di denunce è l’International Tennis Integrity Agency, tuttavia evitata dal protagonista di questa vicenda. Oltre al timore di ritorsioni (che, come purtroppo ha scoperto Marco Trungelliti sulla sua pelle, subisci anche se non fai alcun nome), il primo motivo è che il compagno di doppio in questione è anche un amico. “Inoltre” continua il tennista, se denunci qualcosa, indagano anche sul tuo conto. Devi consegnare il cellulare, non lo farei mai”. Bisogna ammettere che ben pochi lo farebbero volentieri, anche se lui ha una motivazione ulteriore: “Qualche volta ho scommesso anche sugli incontri di tennis, mi divertiva, e lo scoprirebbero subito”. Una condotta che verosimilmente comporterebbe multa e sospensione. Come se non bastasse, ci sarebbero guai anche per aver aspettato tanto prima di rivolgersi alla ITIA. Insomma, rifacendoci al noto detto, non sappiamo se denunciare sarebbe considerata una “buona azione”, ma di certo non rimarrebbe impunita.

Creare condizioni di fiducia
Pur sperando che il tennista cambi idea, la PM de Leeuw comprende la sua posizione: “È un passo enorme per un atleta, per questo dovremo fare qualcosa se vogliamo seriamente contrastare ed eradicare questo fenomeno”. Anche la KNLTB è consapevole delle difficoltà che la denuncia comporta, così ha approntato un sistema che garantisce l’anonimato in cui il tennista può raccontare la sua stori senza pericoli. A causa delle poche risorse, la federtennis non può tuttavia condurre proprie indagini e passa poi i resoconti alla ITIA.

Tornando infine al nostro protagonista, dice di aver deciso di rendere pubblica la sua storia dopo essersi reso conto che tante persone, compresi alcuni suoi amici, sono piuttosto ingenue al riguardo e spesso non gli credono. E non guasta mai ricordare le condizioni economiche che devono affrontare i tennisti lontani dal vertice.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement