ATP Vienna: Monfils è ancora troppo per Musetti, Schwartzman elimina Fognini

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ATP Vienna: Monfils è ancora troppo per Musetti, Schwartzman elimina Fognini

il giovane azzurro si deve arrendere in due set lottati al suo esordio nell’Erste Bank Open. Poco da fare anche per Fabio contro il finalista di Anversa

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G. Monfils b. [WC] L. Musetti 7-6(2) 6-4

Non riesce l’impresa a Lorenzo Musetti, che si deve arrendere in due set ad un ottimo Gael Monfils, sicuramente in una delle migliori versioni degli ultimi due mesi. Il tennista italiano gioca due buoni set, ma non riesce mai ad essere pericoloso in risposta, merito anche della buona prestazione al servizio del tennista francese. Sfuma così la possibilità di un altro derby italiano questa settimana contro Fabio Fognini, anche lui sconfitto al primo turno e da Diego Schwartzman.

Regna l’equilibrio per gran parte del primo set. Chi lo interpreta meglio è sicuramente Monfils, che già nel secondo game si conquista due palle break, salvate benissimo dal tennista italiano in un game molto lungo. Poche buone notizie in risposta per Musetti, che non riesce mai ad andare a palla break e soprattutto durante il set “regolare” riesce a conquistare soltanto due punti sul servizio di Monfils. Il francese, forte della superiorità al servizio, gioca con più calma in risposta e si prende un’altra occasione nell’ottavo game. Musetti riesce a salvarsi con il servizio e non corre altri rischi, riuscendo a portare il primo set al tie-break.

La musica però cambia nettamente nel parziale decisivo, con Musetti crolla nel tie-break sotto la pressione della risposta di Monfils. L’ex top10 trova in continuità ottimi angoli e soprattutto la rimette di là in posizioni estremamente scomode per l’italiano, che in questa fase è estremamente falloso. Il francese va subito avanti 3-0 e poi allunga sul 6-1, sfruttando i tanti errori di dritto del suo avversario. Non è da meno Monfils, che manca il primo match point con il secondo non forzato di dritto del tie-break, ma Musetti risponde con un altro errore e consegna il primo set, comunque ben giocato, a Monfils.

Sempre nel segno del dritto si apre il secondo set, ed è di nuovo nel modo peggiore per Musetti. Monfils, che oggi sembra quello dei bei tempi, è un muro di gomma da fondocampo e costringe Musetti a giocare fuori dalla sua comfort zone. Il francese si prende altre due palle break in avvio, come nel primo set, questa volta concretizzata alla seconda grazie ad un nuovo errore di dritto di Musetti, sicuramente il lato più debole del tennista italiano. Poco da segnalare dopo il break di Monfils, con entrambi i tennisti che riescono a tenere il servizio senza troppi problemi. Il francese si concede anche qualche leziosità, ma è freddo al momento di chiudere la contesa, a 0 e con una gran seconda centrale. Al prossimo turno sfiderà l’argentino Diego Schwartzman in un ottavo di gran livello e sicuro divertimento, con in vista un possibile quarto contro Stefanos Tsitsipas o Frances Tiafoe.

[8] D. Schwartzman b. F. Fognini 6-2 7-5 (da Vienna, Federico Bertelli)

Match di lusso sul campo secondario, che quest’anno è stato spostato a fianco della più centrale pista di pattinaggio a qualche chilometro dal palazzetto dello sport. Si incontrano due ex top ten, con Schwartzaman però chiaramente favorito dai bookmakers, sebbene l’argentino non sia uno specialista indoor (anche se ricordiamo che il Peque ha fatto finale proprio qua a Vienna nel 2019).

Un Fognini che parte male su questo campo secondario; l’impressione è che la partenza sia un po’ ad handicap e che non sia riuscito a scaldarsi a dovere; infatti primo game molto negativo iniziato con un doppio fallo e concluso con un break subito.

Tatticamente vediamo un Fognini che in queste prime battute sembra utilizzare parecchio lo slice per poi trovare lo spazio per inserirsi col dritto. Schwartzman però dal canto suo non sembra particolarmente scosso da questa tattica e continua a mcacinare palleggi di rovescio incrociato. Le occasioni in cui la tattica sembra pagare invece sono quelle in cui riecse a proporre una variazione slice sul dritto del Peque.

Un Fabio che già nel quinto gioco va di nuovo con la testa sott’acqua e va sotto 0-40. Uno Schwartzman che senza fare mirabilie ma giocando con la consueta solidità vede però il punteggio muoversi con la rapidità di un motoscado. Fabio però a questo punto è bravo a non mollare e aumenta la pressione sull’argentino, recuperando un complicato 0-40, rimanendo così in scia.

Ma la pressione di Schwartzman continua imperterrita e nel settimo game di nuovo palla break che Fabio salva con un dritto vincente sulla linea, con Schwartzman che solleva gli occhi al cielo. Con le spalle al muro di nuovo Fognini si esibisce in ottime soluzioni d’attacco, ma alla fine deve cedere e concedere anche il secondo break all’argentino, che chiuede il primo set in 35 minuti.

Secondo set che comincia sulla falsariga del primo con Fabio che deve fronteggiare le ennesime palle break, salvate entrambe andando all’attacco e conquistando la rete con autorità e salve entrambe.

I timidi segnali di risveglio però si fermano qua, Fabio gioca un orrendo quinto game al servizio e cede la battuta a zero con una serie di errori banali. Un vero peccato perché il braccio è quello di sempre, le giocate più belle della partita come al solito sono di Fabio che quando lascia partire il dritto è sempre un piacere da vedere. Purtroppo i traccianti sono fin qui troppo pochi per abbattere il muro dell’argentino che come al solito  è sempre preciso ed ordinato nel suo gioco.

Schwartzman va così a servire per il match senza troppi patemi d’animo, ma proprio sul più bello perde un pizzico di concentrazione e consente il rientro di un comunque nervoso Fognini. Ma è solo un piccolo passaggio a vuoto in quanto il Fogna poi concede subito un immediato break per mandare l’argentino a servire sul 6-5 e porta a casa il match 7-5.

Nelle dichiarazioni post partita l’argentino si è detto molto soddisfatto della sua prestazione, anche in considerazione del fatto che era arrivato a Vienna solo lunedì sera; in particolare la capacità di mantenere alto il ritmo e la concentrazione sono stati fattori decisivi per la vittoria odierna. Parlando poi del torneo il peque ha detto di apprezzare la formula adottata dagli organizzatori di un campo secondario in centro città per avvicinare il torneo agli appassionati senza però sacrificare le esigenze dei giocatori; anzi, rispetto al campo 2 utilizzato negli anni scorsi la soluzione migliora le cose, visto che il vecchio campo era più basso e stretto. Rispetto alle condizioni di gioco l’argentino ha confermato di avvertire una maggior velocità del campo, nonostante la superfice e le palline siano le medesime degli altri anni, e spera al prossimo con Monfils di ripetere la prestazione dell’ultimo scontro diretto, tenutosi proprio qua a Vienna nella semifinale del 2019, partita vinta da Diego. Infine ad una domanda sulla Davis, a cui l’Argentina quest’anno non partecipa, si è detto impressionato del livelo della squadra italiana, che può vantare una quantità notevole di singolaristi di livello.

Il tabellone completo

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