ATP Vienna: l’orgoglio di Berrettini non basta, Alcaraz avanza in semifinale

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ATP Vienna: l’orgoglio di Berrettini non basta, Alcaraz avanza in semifinale

L’azzurro cade al tie-break del terzo set, ma è impressionante la maturità agonistica del 18enne di Murcia, che raggiunge la sua prima semifinale di sempre in un ATP 500

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Carlos Alcaraz (ESP) vs Matteo Berrettini (ITA), (Erste Bank Open 2021, Wiener Stadthalle); (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger).
 

C. Alcaraz b. [3] M. Berrettini 6-1 6-7(2) 7-6(5)

Un super Carlos Alcaraz la spunta su Matteo Berrettini al tie-break del terzo set nei quarti di finale dell’Erste Bank Open di Vienna. Grandissima prestazione dello spagnolo che raggiunge la prima semifinale in un ATP 500 e porta a casa lo scalpo di un altro top ten, dopo quello di Tsitsipas a New York.

Primo incontro fra i due con con Berrettini che viene dato nettamente favorito dai bookmaker, i quali probabilmente confidano nella potenza del nostro martello e nella poca esperienza dello spagnolo, che se battesse il nostro Matteo porterebbe a casa la seconda vittoria più prestigiosa della carriera.

Partita che comincia con un Berrettini sottotono e un Alcaraz che sprinta subito a mille. Sul primo game di servizio Alcaraz conquista il break con facilità; andazzo che continua anche nei game successivi con Matteo molto falloso e Alcaraz che nel quarto game continua a rispondere bene e si va a prendere a rete alla grande i punti del secondo break. Sveliamo un piccolo retroscena: stamattina in allenamento abbiamo visto Juan Carlos Ferrero testare la risposta di Alcaraz proponendogli alcuni servizi tirati da metà campo (per simulare le botte di Berrettini, e il kick sulla seconda di Matteo). E magari, sarà una coincidenza, ma il giovane spagnolo quello che si può rispondere lo risponde eccome. Da un punto di vista tattico Alcaraz oltre a giocare in spinta e sbagliare poco è anche molto bravo a gestire il servizio di Berrettini in risposta e a far partire quasi sempre lo scambio. Un altro aspetto che stiamo notando in questa settimana – in cui lo spagnolo gioca il primo torneo ATP indoor – è l’aggressività in risposta sulla seconda.

Dopo 20 minuti di partita, allora, siamo già 5-0 per il ragazzo di Murcia, entrato in campo per fare male fin da subito. In queste prime battute è però un Berrettini troppo brutto per essere vero, quando normalmente indoor lascia solo le briciole ai propri avversari: oggi invece Carlitos sta letteralmente banchettando, con Berrettini scarico di gambe che oltre a non riuscire a spingere a dovere sbaglia anche palle banali con lo slice di rovescio. Il romano evita comunque il bagel, ma deve inchinarsi allo spagnolo che porta a casa il primo set in 29 minuti.

Archiviato un primo set a senso unico si ricomincia con Berrettini al servizio, in un primo game che potrebbe già essere fondamentale, vista la furia agonistica dello spagnolo. Tornando al discorso dell’aggressività in risposta questa si palesa in maniera evidente anche nei punti importanti: ad esempio nel primo gioco del secondo set Alcaraz sulla 15-40 e break point Alcaraz si fionda sulla seconda di Berrettini per guadagnare la via della rete. Il colpo esce lungo, ma questo dice tanto del lavoro tattico che Ferrero sta facendo: sta costruendo una vera belva d’attacco, non stiamo assolutamente parlando del classico giocatore “terraiolo” attendista, non è proprio questo il caso. Chiuso l’inciso, comunque Berrettini riesce a resistere e muove il pallottoliere affidandosi nei punti successivi al servizio, portandosi sull’1-0.

Si va avanti così fino al quinto gioco nel quale Alcaraz torna a farsi minaccioso e si guadagna un’altra palla break con un dritto in corsa incrociato stretto semplicemente clamoroso. Sulla palla break Berrettini è bravo a conquistare il punto a rete, ma la pressione di Alcaraz continua; in risposta il ragazzo continua a starci, ormai Berrettini deve tirare sopra i 200 e andare a pizzicare le righe per portare a casa un cheap point. Ormai stiamo arrivando ad un punto che Matteo dovrebbe cominciare a considerare la mossa alla “Daniil il matto”, ovvero tirare anche la seconda come se non ci fosse un domani: fra primo e secondo set Matteo ha portato a casa a questo punto del match 8 punti su 22 sulla seconda. Ciononostante il romano anche questa volta, seppur con estrema sofferenza, riesce a portare a casa il turno di battuta, dopo aver annullato la quarta palla break del set a favore del murciano. Altra parentesi: Carlos continua a giocare in spinta, tentando anche attacchi in controtempo, gettandosi a rete come un fulmine attaccandosi alla rete (più avanti nel corso della partita infatti Matteo troverà più successo con i lob rispetto ai passanti). Il ragazzo impressiona davvero, a 18 anni ha già trovato quel coraggio di seguire a rete lo scambio che Murray ad esempio ha trovato solo a fine carriera, costretto dai malanni fisici.

Si continua così ad andare avanti nel set con Berrettini che cerca di rimanere aggrappato nella speranza di trovare un momento in cui infilarsi nei giochi dello spagnolo, che nei turni precedenti aveva concesso parecchio sia a Evans che a Murray. Il nostro numero uno non riesce a trovare spiragli, ma almeno è bravo a portare il set al tiebreak, in un parziale che ai punti avrebbe vinto nettamente Alcaraz. Ma tant’è, nel tennis non tutti i punti pesano uguali. Nel tie break comincia un’altra partita nella quale Alcaraz potrebbe patire un po’ di tensione. E infatti un paio di sbavature costano allo spagnolo i due minibreak decisivi. Merito però a Berrettini che gioca un tie break impeccabile e mette solo prime palle nei suoi turni di servizio, meritando di portare la partita al terzo.

Andando a vedere i dati del secondo set si capisce che Berrettini l’ha vinto soprattutto tenendo botta con pazienza e affidandosi alla prima di servizio. Se di solito Matteo cerca di spostarsi il più possibile sul dritto oggi questa possibilità non gli è stata concessa, a causa della superiore mobilità di Alcaraz: è proprio lo spagnolo a girare spesso e volentieri dal lato del rovescio per colpire il dritto anomalo e prendere il comando dello scambio con soluzioni particolari, in virtù anche del fatto che Matteo non è un pericolo sul rovescio lungolinea nel caso di soluzioni inside out dello spagnolo e che eventuali soluzioni di dritto incrociate di Matteo sono quasi sempre state ben gestite da Alcaraz nel caso di inside-in colpiti da Carlos.

Adesso la partita diventa davvero intensa, con Matteo che adesso è concentrato e non ci sta proprio a perdere. Terzo gioco in cui Matteo ci prova, ma sul 30-30 Alcaraz continua con la sua aggressività e segue il servizio a rete senza pensarci troppo, costringendo l’italiano all’errore. Nel game successivo poi lo spagnolo è bravo a ribattere alcune bombe di Matteo sopra i 220 facendo partire lo scambio e a chiudere il game con uno scambio da 14 colpi in cui è straordinario in difesa con il dritto incrociato, colpo che gli consente di rientrare nello scambio, chiuso poi con una soluzione in controbalzo dalla terra di nessuno. Break ottenuto e partita che sembra indirizzata, ma per fortuna il teenager spagnolo è umano e gioca un pessimo settimo gioco al servizio, nel quale regala letteralmente a zero a Berrettini l’opportunità di rientrare in partita. La tensione sale e allora il favorito dovrebbe essere Berrettini, più abituato a gestire situazioni del genere, dall’alto della sua esperienza, in un match che si decide al tie break del terzo. Ma la differenza la fa un unico minibreak in cui Alcaraz è bravo a sfruttare il varco dato dall’unica seconda di Matteo nel tie break e a difendersi quando non riesce a mettere la prima (cioè quasi sempre). Nel parziale lo spagnolo aveva sofferto (terzo set in cui lo spagnolo stava intorno al 40% di punti sulla seconda ma nel tie break sale di livello e fa 100% con 4/4).

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