La neopromossa Pistoia è la sorpresa della Serie A1 e comincia a guardare in alto

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La neopromossa Pistoia è la sorpresa della Serie A1 e comincia a guardare in alto

Dopo la vittoria contro il Park Genova, facciamo il punto con Andrea Vavassori e con il Presidente del circolo Luigi Brunetti

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Andrea Vavassori col Tennis Club Pistoia (Credit: Tennis Club Pistoia on Facebook)
 

Il Tennis Club Pistoia è, senza ombra di dubbio, una delle squadre rivelazione della serie A1 2021. Battendo 4-2 nello scorso week-end il Park Genova (seppur rimaneggiato in quanto privo di Mager e Musetti impegnati a Parigi) ha conquistato il secondo posto nel Girone 1 alle spalle del lanciatissimo TC Crema. Un secondo posto che dovrà difendere in trasferta il 14 novembre contro Massa Lombarda per poi cercare nell’ultima giornata il colpaccio (e l’accesso ai play-off scudetto) contro la capolista.

Abbiamo fatto il punto con Andrea Vavassori, che contro il Park è stato protagonista assoluto portando due punti: vittoria in singolare contro Zdenek Kolar e in doppio, assieme a Leonardo Rossi, contro Sorrentino-Ceppellini.

L’abbiamo raggiunto telefonicamente a Stoccolma, dove si è guadagnato per la prima volta l’accesso ad un main draw ATP di singolare.

Buonasera Andrea, da quanti anni giochi con Pistoia?

Sono qui da cinque stagioni, infatti mi notarono quando giocai un buon Open a Viareggio e così mi proposero di entrare in squadra. E per me è stato l’inizio di una bellissima esperienza perché mi sono trovato subito benissimo con la squadra e si è venuto a creare un gran bel feeling coi compagni e con lo staff.

Cosa rappresenta per te la Serie A1?

Per me è sempre un appuntamento molto importante e aspetto con gioia questi week-end. La cosa importante è che riusciamo a vivere la squadra anche fuori dal campo ed è una cosa che nel nostro sport non capita tanto spesso. Loro mi seguono durante l’anno quando sono in giro per tornei ed io, appena posso, vado a trovarli in Toscana dove, tanto per dire, dormo quasi sempre a casa di Tommaso Brunetti (il figlio del Presidente). Poi c’è un grande staff, a partire da Belliti (il capitano), Scandagli, il fisioterapista Andrea Langella che fanno di tutto per renderci le cose facili. Poi Matteo Trevisan, che segue dalla panchina Lorenzo Vatteroni e Leonardo Rossi, e Tommaso Brunetti che segue me. Con lui in panchina ho un record di 3-0 [ride, ndr].

Per non dire di Matteo Viola che, vinto il suo singolare, si è improvvisato capitano non giocatore durante il tuo doppio.

Sì è vero [ride, ndr], si è inventato capitano, ma è solo un’altra dimostrazione del bellissimo rapporto che ci lega.

In doppio giochi con Leonardo Rossi. Immagino che, da secondo miglior doppista italiano, avvertirai la responsabilità della leadership.

Sì certo, cerco di dare dei consigli ma ‘non ti credere’, come dicono qui [ride, ndr]. Rossi anche se non ha ancora preso punti ATP esprime un livello di gioco davvero alto.

La formazione del Tennis Club Pistoia (Credit: Tennis Club Pistoia on Facebook)

LE PAROLE DI LUIGI BRUNETTI

A proposito del bel clima che si respira al Tennis Club Pistoia, abbiamo sentito anche il Presidente Luigi Brunetti e l’abbiamo subito stuzzicato.

Adesso si punta dritti ai play-off, no?

La cosa è un po’ più complessa, perché adesso nel Park rientreranno Mager e Musetti e penso che vinceranno le prossime due partite. Mentre per noi già il 14 contro Massa Lombarda sarà dura, soprattutto se rientrerà Zeppieri [in realtà abbiamo sentito Melaranci e pare che Zeppo per questa stagione non giocherà più, ndr]. Diciamo che se vinciamo a Massa siamo salvi e avremo raggiunto il nostro obiettivo principale. Poi, nel caso, andremo a Crema a giocarci un sogno.

Andrea ci parlava del bel clima che si avverte in squadra.

L’affiatamento e l’amicizia che lega giocatori e staff è la nostra vera forza. Tanto per dire, domenica sera, finito l’incontro, sono andati tutti a cena a Firenze. E questo contribuisce a creare un ambiente che è di esempio per i ragazzi del vivaio. Sono cose anche più importanti dei risultati che, come si sa, vanno e vengono.

Quanto pesa economicamente per un piccolo circolo come il vostro [300 soci, ndr] fare la serie A1?

Pesa, pesa [ride, ndr]. Diciamo che due o tre sponsor si riescono a trovare, cosa che non sarebbe possibile se non giocassimo il campionato. Poi cerchiamo di risparmiare, ad esempio con gli stranieri proviamo sempre ad ingaggiare giocatori ormai sul viale del tramonto [è il caso del trentaseienne ceco Lukas Rosol, ndr] ma che a questi livelli possono ancora dire la loro. Insomma spendiamo abbastanza poco rispetto ad altri circoli.

Quindi un circolo gestito in amicizia ed economia che, a sorpresa, scopre di poter guardare in alto, nonostante la professione di modestia del Presidente. Noi non possiamo fare altro che seguire con simpatia il loro percorso per vedere come andrà a finire questo Girone 1, forse il più duro ed equilibrato dell’intera serie A1.

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