Seconda finale consecutiva in quel di Bercy per il campione in carica Daniil Medvedev, che in 80 minuti ha regolato Sascha Zverev interrompendone la striscia di otto successi consecutivi. Durante la conferenza stampa post-partita il N.2 ATP si è soffermato brevemente sulla grande prestazione offerta, quasi una sorpresa dopo le lamentele dei giorni scorsi sulla lentezza dei campi: “Quando vinci 6-2, 6-2 non cambieresti nulla di ciò che hai fatto. Chiaramente il risultato non riflette esattamente quanto accaduto sul campo. Come quando eravamo sul 2-1 15-40. A volte nel tennis si tratta di mettere una palla sulla linea, un vincente sulla linea, ed è abbastanza per farti ottenere il break e magari guadagnare un po’ di fiducia. Ad inizio match è molto importante. Il punto cruciale del match è stato tenere quel turno di servizio e piazzare il break subito dopo, perché ho guadagnato molta fiducia da quella situazione”.

Medvedev sulla strada per il titolo troverà Novak Djokovic, a due mesi di distanza dall’ultimo confronto, confronto che gli ha dato il primo Slam in carriera allo US Open: “I precedenti hanno un peso a livello tattico. Il numero di successi non è rilevante a questo livello a meno che si parli di 8-0 o 10-0. Ecco in quel caso, sì, forse l’avversario ha un vantaggio e gli piace qualcosa del mio gioco. Contro alcuni giocatori puoi trarre fiducia se hai vinto qualche mese addietro. Contro Novak sai che in realtà vorrà batterti ancora di più dopo che lo hai sconfitto”.

Il bilancio tra Nole e Medvedev quest’anno è in parità: “Abbiamo vinto un match a testa, entrambi in una finale Slam. Ogni partita ti aiuta tatticamente e mentalmente, così, ad esempio, la finale dell’Australian Open mi ha aiutato molto a prepararmi al meglio per lo US Open. Ovviamente vincere quest’ultimo titolo mi ha forse dato qualche spunto tattico che voglio provare a ripetere o usare contro Novak. Allo stesso tempo, ancora una volta, sappiamo tutti chi è Novak. Se lui non fosse in grado di adattarsi alle circostanze, non sarebbe dove è adesso, quindi cercherà sicuramente di cambiare qualcosa”. Medvedev sul campo ha anche dichiarato che ama giocare contro Djokovic: “Abbiamo giocato diversi match, alcuni li ha vinti lui, altri io, ma la maggior parte delle volte nelle nostre sfide lui era il numero uno al mondo. Quindi c’è sempre una vasta gamma di emozioni quando giochiamo. È una sfida, e se siamo arrivati entrambi in finale vuol dire che abbiamo giocato bene. Sono felice di giocare contro di lui”.

Daniil ha anche ricordato la primissima sfida contro Djokovic giocata in Serbia, quando si ritirò ad inizio quarto set per infortunio dopo aver vinto il primo: “Ricordo il primo incontro in Coppa Davis. È stato magico. Non sapevo come si sarebbe evoluta la mia carriera. C’erano grandi aspettative, ma non sai mai cosa farai. Quindi ho pensato di dover cogliere l’attimo, divertirmi e fare di tutto per batterlo. Avevo vinto un set e ad un certo punto ero sul 3-0. C’erano 5.000 persone nello stadio a supportarlo, mentre solo due o tre erano lì per sostenere me. È stato davvero divertente”. Come sottolineato anche da Djokovic, i due hanno recentemente giocato set di allenamento prima di Parigi, un set a dire di entrambi i protagonisti molto intenso: “Non dirò neanche io chi è stato il vincitore. Non ne voglio parlare perché non è rilevante chi abbia vinto. Ciò che è vero e che abbiamo giocato un set piuttosto competitivo, del tennis di alto livello”. Daniil si sbottona e regala un piccolo dettaglio in più rispetto a Nole: “È stato deciso al tiebreak, ma non dirò chi ha vinto”.

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