ATP Parigi-Bercy, Medvedev critico: "I campi indoor non dovrebbero essere così lenti"

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ATP Parigi-Bercy, Medvedev critico: “I campi indoor non dovrebbero essere così lenti”

Tono polemico in conferenza stampa da parte del numero 2 ATP, che ha raggiunto la ‘semi’: “È difficile tenere il servizio, è troppo lento per essere un torneo indoor”. Su Gaston: “Può arrivare in alto”

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Daniil Medvedev - Bercy 2021 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Con qualche brivido nel primo set, dove ha salvato tre set point consecutivi sul servizio di Hugo Gaston, Daniil Medvedev ha superato lo scoglio dei quarti di finale a Parigi Bercy. Il russo è il detentore del titolo e giocherà in semifinale contro Sascha Zverev, già battuto nella finale 2020. In conferenza stampa ha però esternato il suo disappunto sulle condizioni di gioco degli impianti parigini: “Sto avendo un po’ di alti e bassi. Penso che abbiano cambiato le palline dallo scorso anno, quelle HEAD, e non so perchè. Quest’anno, guardando le partite, si nota che le condizioni sono molto lente per essere un torneo su cemento indoor, specialmente per Bercy, che è uno dei più veloci della stagione. È troppo lento per essere un campo in cemento, dovrei dire. Abbiamo la terra e i campi su cemento all’aperto. Quelli indoor non dovrebbero essere così.

“Non so perché debbano inventarsi le cose e scegliere queste palline, l’anno scorso non era così” ha continuato Medvedev. “Tutte queste cose rendono difficile per i giocatori tenere il servizio. Così come lo era a Indian Wells. Ecco perché, come mi è accaduto nel secondo set, anche quando stai servendo bene e manchi una prima di servizio, non puoi spingere la seconda. L’abbiamo visto anche nel match di Novak, dove ci son stati tanti break e lui ha un grande servizio”. Djokovic infatti, nonostante abbia messo oltre il 70% di prime palle in campo, ha ceduto il servizio per ben tre volte (due consecutive) a Taylor Fritz.

Il serbo è ancora in lotta con Medvedev per la prima posizione del ranking alla fine della stagione 2021: tuttavia a Djokovic basterà una vittoria contro Hurkacz in semifinale per confermarsi numero 1 anche in questa stagione. Medvedev, nonostante il suo torneo di Bercy fosse iniziato con qualche flebile speranza di sorpasso da qui alla fine delle ATP Finals, è apparso abbastanza rassegnato: “Se avessi vinto Indian Wells ci avrei pensato. Ora non è il caso. Non sono sicuro della matematica, ma forse se Novak raggiunge la finale è sicuro di finire l’anno al numero 1. Al momento io sono concentrato solo sulle partite. Questo discorso riguarda più Novak che me”.

Tornando al match vinto contro Gaston – capace di eliminare Alcaraz e Carreno Busta nei due turni precedenti – Medvedev ha confermato di essersi trovato in grande difficoltà: Non mi capita spesso di giocare contro un avversario così forte. E io sono anche in forma. Lui può colpire molto bene la palla, molto forte. L’ha fatto nei momenti importanti e le sue palle corte sono famose, è difficile scattare sempre in avanti. Gli piace colpire una palla più lenta perché può caricare il colpo. È così che si è fatto strada durante il torneo. Ha bisogno di continuare a giocare bene per ancora un po’ di tempo. In 5-10 settimane, se continua così, può scalare il ranking”.

Ha commentato anche l’esultanza finale, abbastanza insolita. Ha fatto vinta di vuotare le tasche dopo il match point, ma ha assicurato che non è stata certo un’azione polemica verso il pubblico che spingeva impetuosamente per il giocatore di casa: “La partita è stata dura, ma anche il pubblico è stato molto difficile da gestire. L’esultanza però è uno scherzo tra me e il mio team. Era per me e loro, una battuta che capiamo solo noi, dunque non la andrò a spiegare”.

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